Per il Novara a Palermo legittimo pareggio (1-1)

Per il Novara a Palermo legittimo pareggio (1-1) Incompleti ma più pratici gli azzurri Per il Novara a Palermo legittimo pareggio (1-1) I siciliani bene solo per 45' - Nel finale Navarrini ed Enzo falliscono le occasioni per conquistare una vittoria alla Favorita (Dal nostro inviato speciale) Palermo, 24 febbraio. L'uno a uno piace ai novaresi, ma non piace ai palermitani, che da questa partita attendevano lo slancio necessario per attaccare le prime posizioni della classifica. Dopo il pareggio di oggi, le speranze di Viciani e dei suoi sono notevolmente compromesse. A questo punto credere nella promozione è quasi come credere nell'assurdo. Viciani ha elencato le disavventure della squadra che vanno dai numerosi infortuni alle sette partite disputate nel breve giro di ventun giorni; attenuanti valide ohe non cambiano tuttavia la situazione. Ma parliamo un po' di questo Novara, che giunto a Palermo, senza cinque titolari di valore, ha pareggiato, rischiando addirittura di vincere. Non è un Novara che entusiasmi, quello visto in Sicilia. E' una squadra ohe combatte, che gioca di rimessa, che preferisce affrontare l'avversario con la forza fisica dei suoi gladiatori. TJn gioco non certo spettacolare, ma che rende punti, questo conta. Nel primo tempo i novaresi hanno sostenuto l'offensiva degli avversari con una grinta eccezionale. Niente era affidato al caso, tutto alla decisione: Cavallari esordiente ma per nulla intimorito dall'esperienza del rivale, controllava Favalli con assoluta tranquillità; Vivian e Zanutto non perdevano un colpo, Taddei spazzava la sua area ed aveva forza e capacità di proiettarsi in avanti ad appoggiare qualche affondo di Enzo e di Nastasio, rimasti piuttosto isolati in zona di attacco. A governare il gioco del complesso provvedeva Carrera, sobrio, ragionatore, un vero regista. Era un Novara che non piaceva perché giocava senza fronzoli, senza paure, commettendo anzi il fallo quando il fallo era necessario. Di contro stava un Palermo ec¬ cessivamente lezioso. Forse non abbiamo ancora capito bene il « gioco corto » di Viciani, ma al tecnico vorremmo chiedere: quanti passaggi si rendono necessari per giungere in area di rigore avversaria? Dieci o forse più? Non basta la classe di Arcoleo, risultano inutili lo sfarfalleggiare di Favalli e il dinamismo di Barbana. Che il Palermo giocasse meglio del Novara non c'erano dubbi, ma i siciliani stentavano ad arrivare al gol. Una grande occasione, creata da un cross di Barbana, veniva fallita da Favalli (36') e poco dopo era ancora Favalli a « rubare » la palla dalla testa di La Rosa — meglio appostato — ed a mandare fuori. Pinotti non si era ancora visto, ed era anche graziato (44') da Vanello, che anziché tirare in rete toccava di filo in porta da buona posizione permettendo all'estremo difensore di parare in tuffo. Il gol comunque era rinviato di poco: Cerantola avanzava e serviva Favalli, che lanciava a Vanello. Il centrocampista palermitano entrava in area, superava due avversari e centrava ad effetto un pallone che Pinotti non poteva prendere. Barbana di forza segnava. Era il 45', forse con l'aggiunta di qualche secondo in più. Nella ripresa il Novara, favorito anche dal vento, tentava alcune azioni d'attacco. Ma più che l'azione novarese si notava il progressivo infiacchimento del gioco palermitano. I rosaneri erano tutti stanchi e fuori misura. Avevano perso la coordinazione e lo sprint. Il Novara, si trovava bene nella confusione. La « ragnatela modulo Viciani » era a maglie troppo larghe, anzi pareva strappata in più punti. A complicare le cose sopraggiungeva la richiesta di Bighin, leggermente infortunato, di abbandonare. Viciani accontentava il difensore e mandava in campo Buttini (65'). E proprio da un errore di Buttini nasceva il pareggio. Giannini batteva una punizione nei pressi dell'area palermitana; Buttini respingeva alla cieca, riprendeva Carrera che stoppava di sinistro e di destro batteva Girardi' con un gran tiro (69'). Il gioco era fatto. Parola raccoglieva i suoi davanti all'area di rigore, mandava sul terreno Navarrini al posto di Nastasio, nascevano numerosi corpo a corpo. L'arbitro ammoniva prima Carrera poi Taddei ed infine il giovanissimo Cavallari. Il finale era tutto palermitano, era un finale pieno di errori, un gioco che permetteva il contropiede avversario. I ronaseri erano stremati. Fuggiva Navarrini (80') e deviava di piatto verso Girardi: la palla usciva di poco a lato. Qualche secondo dopo capitava ad Enzo la palla buona, ma anche Enzo sbagliava. Sarebbe stato troppo! Finiva uno a uno e per il Novara era già un buon premio. Giulio Accatino Palermo: Girardi; Cerantola, Zanin; Arcoleo, Bighin (Buttini dal 65'), Vullo; Favalli, Barlassina, Barbana, Vanello, La Rosa Novara: Pinotti; Cavallari, Ri va; Vivian, Zanutto, Taddei; Gavlnelli, Carrera, Nastasio (Navarrini dal 72'), Giannini, Enzo Arbitro: Menegucci di Firenze. Reti: al 45' Barbana (Pa), al 69' Carrera (No). Spettatori 15 mila circa di cui 11.191 paganti per un incasso di 20.417.500. L'azzurro Carrera Per il Novara a Palermo legittimo pareggio (1-1) Incompleti ma più pratici gli azzurri Per il Novara a Palermo legittimo pareggio (1-1) I siciliani bene solo per 45' - Nel finale Navarrini ed Enzo falliscono le occasioni per conquistare una vittoria alla Favorita (Dal nostro inviato speciale) Palermo, 24 febbraio. L'uno a uno piace ai novaresi, ma non piace ai palermitani, che da questa partita attendevano lo slancio necessario per attaccare le prime posizioni della classifica. Dopo il pareggio di oggi, le speranze di Viciani e dei suoi sono notevolmente compromesse. A questo punto credere nella promozione è quasi come credere nell'assurdo. Viciani ha elencato le disavventure della squadra che vanno dai numerosi infortuni alle sette partite disputate nel breve giro di ventun giorni; attenuanti valide ohe non cambiano tuttavia la situazione. Ma parliamo un po' di questo Novara, che giunto a Palermo, senza cinque titolari di valore, ha pareggiato, rischiando addirittura di vincere. Non è un Novara che entusiasmi, quello visto in Sicilia. E' una squadra ohe combatte, che gioca di rimessa, che preferisce affrontare l'avversario con la forza fisica dei suoi gladiatori. TJn gioco non certo spettacolare, ma che rende punti, questo conta. Nel primo tempo i novaresi hanno sostenuto l'offensiva degli avversari con una grinta eccezionale. Niente era affidato al caso, tutto alla decisione: Cavallari esordiente ma per nulla intimorito dall'esperienza del rivale, controllava Favalli con assoluta tranquillità; Vivian e Zanutto non perdevano un colpo, Taddei spazzava la sua area ed aveva forza e capacità di proiettarsi in avanti ad appoggiare qualche affondo di Enzo e di Nastasio, rimasti piuttosto isolati in zona di attacco. A governare il gioco del complesso provvedeva Carrera, sobrio, ragionatore, un vero regista. Era un Novara che non piaceva perché giocava senza fronzoli, senza paure, commettendo anzi il fallo quando il fallo era necessario. Di contro stava un Palermo ec¬ cessivamente lezioso. Forse non abbiamo ancora capito bene il « gioco corto » di Viciani, ma al tecnico vorremmo chiedere: quanti passaggi si rendono necessari per giungere in area di rigore avversaria? Dieci o forse più? Non basta la classe di Arcoleo, risultano inutili lo sfarfalleggiare di Favalli e il dinamismo di Barbana. Che il Palermo giocasse meglio del Novara non c'erano dubbi, ma i siciliani stentavano ad arrivare al gol. Una grande occasione, creata da un cross di Barbana, veniva fallita da Favalli (36') e poco dopo era ancora Favalli a « rubare » la palla dalla testa di La Rosa — meglio appostato — ed a mandare fuori. Pinotti non si era ancora visto, ed era anche graziato (44') da Vanello, che anziché tirare in rete toccava di filo in porta da buona posizione permettendo all'estremo difensore di parare in tuffo. Il gol comunque era rinviato di poco: Cerantola avanzava e serviva Favalli, che lanciava a Vanello. Il centrocampista palermitano entrava in area, superava due avversari e centrava ad effetto un pallone che Pinotti non poteva prendere. Barbana di forza segnava. Era il 45', forse con l'aggiunta di qualche secondo in più. Nella ripresa il Novara, favorito anche dal vento, tentava alcune azioni d'attacco. Ma più che l'azione novarese si notava il progressivo infiacchimento del gioco palermitano. I rosaneri erano tutti stanchi e fuori misura. Avevano perso la coordinazione e lo sprint. Il Novara, si trovava bene nella confusione. La « ragnatela modulo Viciani » era a maglie troppo larghe, anzi pareva strappata in più punti. A complicare le cose sopraggiungeva la richiesta di Bighin, leggermente infortunato, di abbandonare. Viciani accontentava il difensore e mandava in campo Buttini (65'). E proprio da un errore di Buttini nasceva il pareggio. Giannini batteva una punizione nei pressi dell'area palermitana; Buttini respingeva alla cieca, riprendeva Carrera che stoppava di sinistro e di destro batteva Girardi' con un gran tiro (69'). Il gioco era fatto. Parola raccoglieva i suoi davanti all'area di rigore, mandava sul terreno Navarrini al posto di Nastasio, nascevano numerosi corpo a corpo. L'arbitro ammoniva prima Carrera poi Taddei ed infine il giovanissimo Cavallari. Il finale era tutto palermitano, era un finale pieno di errori, un gioco che permetteva il contropiede avversario. I ronaseri erano stremati. Fuggiva Navarrini (80') e deviava di piatto verso Girardi: la palla usciva di poco a lato. Qualche secondo dopo capitava ad Enzo la palla buona, ma anche Enzo sbagliava. Sarebbe stato troppo! Finiva uno a uno e per il Novara era già un buon premio. Giulio Accatino Palermo: Girardi; Cerantola, Zanin; Arcoleo, Bighin (Buttini dal 65'), Vullo; Favalli, Barlassina, Barbana, Vanello, La Rosa Novara: Pinotti; Cavallari, Ri va; Vivian, Zanutto, Taddei; Gavlnelli, Carrera, Nastasio (Navarrini dal 72'), Giannini, Enzo Arbitro: Menegucci di Firenze. Reti: al 45' Barbana (Pa), al 69' Carrera (No). Spettatori 15 mila circa di cui 11.191 paganti per un incasso di 20.417.500. L'azzurro Carrera

Luoghi citati: Firenze, Novara, Palermo, Sicilia