Una giornata nera per le due torinesi di Giovanni Arpino

Una giornata nera per le due torinesi Campionato di calcio: la Lazio sola Una giornata nera per le due torinesi Domenica «nera» per le due squadre torinesi e per Torino stessa, frastornata dalle risse tra i giocatori del club granata e i tifosi della frangia oltranzista. Mentre le due società di calcio debbono incassare risultati amari dal punto di vista della classifica, mentre la Lazio, sconfiggendo la Juventus all'Olimpico, colora d'un rosa sempre più intenso i suoi sogni di scudetto, alcuni uomini di Gustavo Giagnoni e alcuni loro sostenitori vengono alle mani, scatenando una «bagarre» riprovevole. Troppe volte abbiamo condannato l'esasperazione del «tifo» per non aggiungere, anche oggi, che questi atteggiamenti irresponsabili danneggiano proprio ciò che il tifoso ama di più, un giocatore, una bandiera, una squadra. Da troppo tempo il Torino non può neppure allenarsi senza aver intorno un coro da tragedia greca, insolenze e frecciate di poco spirito. Non è usando questi sistemi che si incoraggia o quantomeno si sostiene un professionista del calcio, al quale vengono chiesti nervi di acciaio in campo, fuori del campo, in strada, mentre gioca e mentre ha diritto alla sua vita privata, al riposo. La domenica «nera» ha però risvolti pesanti anche dal punto di vista puramente sportivo. La Juventus, con una pallida e mediocrissima partita a Roma, perde l'occasione di recuperare o almeno contenere il distacco che già la divideva dalla Lazio. Ora la squadra di Chinaglia, che forma un «collettivo» degno del massimo rispetto, guida con notevole vantaggio la classifica, e può guardare al suo «ritorno» primaverile — che prevede dure trasferte — con maggior sollievo. La Juventus non ha giocato secondo quello che dovrebbero dettarle le sue possibilità, l'Inter è caduta a Napoli, che doveva vendicare il famoso «pane nero» pronosticato da Helenio Herrera; la Fiorentina perde anch'essa un'occasione (e due punti) sul terreno del Foggia. Insomma: domenica scorsa, 10 febbraio, tutti avevano in modo diretto o indiretto lavorato per la Juventus, ieri, domenica 17, tutti hanno contribuito ad esaltare il vantaggio e il predominio della Lazio, che porta il suo goleador Chinaglia al vertice della classifica dei «cannonieri». La strada dello scudetto è ancora lunga e seminata di trabocchetti. Ma è evidente che la squadra romana la inizia con il vento nelle vele, mentre tutti gli altri sono in salita e faticano per darsi una fisionomia più robusta e durevole. La «terza giornata di ritorno» doveva costituire, sotto le righe, anche una prova per l'imminente confronto della Nazionale con i tedeschi della Germania Occidentale. Il 26 a Roma, gli azzurri incontreranno ì vari Mueller e Beckenbauer in una partita di cartello, amichevole ma di prestigio in questo anno che porta ai «Mondiali». Si è battuto, pur perdendo, Mazzola a Napoli, appunto in vista della maglia del club Italia, come si sono battuti Chinaglia e Wilson all'Olimpico. Ora pioverà sul campionato questa benefica sosta, in previsione dell'incontro tra gli azzurri di Zio Ferruccio e i bianchi di «Herr» Schoen. Speriamo che l'intervallo offra buoni pensieri a chi ama o segue il football, si tratti d'un giocatore juventino o di un esagitato tifoso granata. Anche in calcio, se non v'è armonia e accettazione delle regole, si rischia soltanto. E ci rimette lo spettacolo come il singolo appassionato. Gli incidenti di Torino e di Roma (con biglietti falsi e risse) lo dimostrano ampiamente. Giovanni Arpino (I nostri servìzi sportivi da pagina 9 a pagina 16). Roma. Botta e risposta tra Chinaglia e il portiere juventino Zoff, che era riuscito a parare due tiri consecutivi (Tel.) Una giornata nera per le due torinesi Campionato di calcio: la Lazio sola Una giornata nera per le due torinesi Domenica «nera» per le due squadre torinesi e per Torino stessa, frastornata dalle risse tra i giocatori del club granata e i tifosi della frangia oltranzista. Mentre le due società di calcio debbono incassare risultati amari dal punto di vista della classifica, mentre la Lazio, sconfiggendo la Juventus all'Olimpico, colora d'un rosa sempre più intenso i suoi sogni di scudetto, alcuni uomini di Gustavo Giagnoni e alcuni loro sostenitori vengono alle mani, scatenando una «bagarre» riprovevole. Troppe volte abbiamo condannato l'esasperazione del «tifo» per non aggiungere, anche oggi, che questi atteggiamenti irresponsabili danneggiano proprio ciò che il tifoso ama di più, un giocatore, una bandiera, una squadra. Da troppo tempo il Torino non può neppure allenarsi senza aver intorno un coro da tragedia greca, insolenze e frecciate di poco spirito. Non è usando questi sistemi che si incoraggia o quantomeno si sostiene un professionista del calcio, al quale vengono chiesti nervi di acciaio in campo, fuori del campo, in strada, mentre gioca e mentre ha diritto alla sua vita privata, al riposo. La domenica «nera» ha però risvolti pesanti anche dal punto di vista puramente sportivo. La Juventus, con una pallida e mediocrissima partita a Roma, perde l'occasione di recuperare o almeno contenere il distacco che già la divideva dalla Lazio. Ora la squadra di Chinaglia, che forma un «collettivo» degno del massimo rispetto, guida con notevole vantaggio la classifica, e può guardare al suo «ritorno» primaverile — che prevede dure trasferte — con maggior sollievo. La Juventus non ha giocato secondo quello che dovrebbero dettarle le sue possibilità, l'Inter è caduta a Napoli, che doveva vendicare il famoso «pane nero» pronosticato da Helenio Herrera; la Fiorentina perde anch'essa un'occasione (e due punti) sul terreno del Foggia. Insomma: domenica scorsa, 10 febbraio, tutti avevano in modo diretto o indiretto lavorato per la Juventus, ieri, domenica 17, tutti hanno contribuito ad esaltare il vantaggio e il predominio della Lazio, che porta il suo goleador Chinaglia al vertice della classifica dei «cannonieri». La strada dello scudetto è ancora lunga e seminata di trabocchetti. Ma è evidente che la squadra romana la inizia con il vento nelle vele, mentre tutti gli altri sono in salita e faticano per darsi una fisionomia più robusta e durevole. La «terza giornata di ritorno» doveva costituire, sotto le righe, anche una prova per l'imminente confronto della Nazionale con i tedeschi della Germania Occidentale. Il 26 a Roma, gli azzurri incontreranno ì vari Mueller e Beckenbauer in una partita di cartello, amichevole ma di prestigio in questo anno che porta ai «Mondiali». Si è battuto, pur perdendo, Mazzola a Napoli, appunto in vista della maglia del club Italia, come si sono battuti Chinaglia e Wilson all'Olimpico. Ora pioverà sul campionato questa benefica sosta, in previsione dell'incontro tra gli azzurri di Zio Ferruccio e i bianchi di «Herr» Schoen. Speriamo che l'intervallo offra buoni pensieri a chi ama o segue il football, si tratti d'un giocatore juventino o di un esagitato tifoso granata. Anche in calcio, se non v'è armonia e accettazione delle regole, si rischia soltanto. E ci rimette lo spettacolo come il singolo appassionato. Gli incidenti di Torino e di Roma (con biglietti falsi e risse) lo dimostrano ampiamente. Giovanni Arpino (I nostri servìzi sportivi da pagina 9 a pagina 16). Roma. Botta e risposta tra Chinaglia e il portiere juventino Zoff, che era riuscito a parare due tiri consecutivi (Tel.)