In fiamme la centrale scambi a Piacenza Linee intasate dai treni, fortissimi ritardi

In fiamme la centrale scambi a Piacenza Linee intasate dai treni, fortissimi ritardi Un corto circuito distrugge la moderna apparecchiatura In fiamme la centrale scambi a Piacenza Linee intasate dai treni, fortissimi ritardi Il guasto, che ha bloccato il sistema di smistamento, si è avuto poco dopo la mezzanotte tra sabato e domenica - Per tutta la giornata di ieri i convogli sono giunti o partiti in ritardo nelle principali stazioni del Nord ■ Stamane la situazione dovrebbe tornare quasi normale (Nostro servizio particolare) Milano, 10 febbraio. (c. b.) Traffico sconvolto alla Stazione Centrale di Milano in seguito all'incendio di sabato notte nella «cabina operazioni centralizzate» di Piacenza, il modernissimo impianto elettronico che regola gli scambi delle rotaie e i segnali luminosi lungo la linea Milano-Bologna e che è stato messo fuori uso per un cortocircuito. Il guasto è avvenuto alle 0,20 della notte scorsa e in poco più di un quarto d'ora ha distrutto l'impianto elettronico che regola gli scambi sulle rotaie, oltre ai semafori e agli altri meccanismi necessari per il traffico ferroviario. Il cortocircuito, inoltre, ha attaccato cinque pannelli di alimentazione dei dispositivi di scambio. I dirigenti della stazione di Piacenza hanno richiamato in servizio tutto il personale disponibile. Ma il traffico ha potuto svolgersi soltanto su due degli otto binari dello scalo piacentino. Una squadra dì tecnici è all'opera fin dalle prime ore del mattino per cercare di riparare almeno parzialmente il guasto. I treni, approssimandosi alla stazione di Piacenza, marciano «a vista» non potendo fruire dell'assistenza dei congegni elettronici che regolavano i 101 scambi della stazione. A Milano per tutta la giornata festiva, si sono avuti fortissimi ritardi nei treni. La «Freccia del Vesuvio» che, proveniente da Napoli, sarebbe dovuta giungere a Milano alle 8,10, è arrivata con quasi due ore di ritardo; il rapido da Roma delle 8,50, nonostante non sia stato dirottato su altre linee, ha impiegato un'ora in più per arrivare alla Centrale; altri treni, a mano a mano che la situazione andava aggravandosi per l'intasarsi delle linee, venivano dirottati. Il direttissimo da Palermo, che doveva giungere a Milano alle 9,05, ha registrato 107 minuti di ritardo, dopo essere stato instradato da Bologna via Verona; un altro convoglio proveniente dalle Puglie, quello delle 10,10, ha subito un ritardo di 115 minuti. Anche un altro rapido, quello in arrivo da Roma alle 13,45, è stato instradato via Genova ed è giunto con 109 minuti dì ritardo. Per tutta la giornata l'altoparlante della Stazione Centrale ha avvisato le migliaia di passeggeri dei ritardi che avrebbero subito i treni in partenza e dei nuovi percorsi che venivano di volta in volta assegnati. Non si è seguito un piano generale, nel senso ad esempio d'immettere lungo la linea per Verona tutti i treni diretti a Bologna oppure di smistarne una metà sulla Voghera-Genova. Ciò perché, hanno detto i tecnici dello smistamento, tutto sommato il transito «a vista» sulla Milano-Piacenza era possibile. Fin dalle prime ore di stamane il personale della stazione di Piacenza ha effettuato alcuni scambi col sistema manuale (quello ancora in uso qualche volta per i tram). Si presume che nelle prime ore di domani il guasto alla cabina dì Piacenza potrà essere riparato e pertanto la circolazione lungo la più importante linea ferroviaria d'Italia dovrebbe tornare normale entro la serata. Le difficoltà sembrano, tuttavia, destinate a protrarsi sia pure con graduale miglioramento. La ricostruzione dell'impianto centralizzato che regolava elettronicamente gli scambi richiederà non poco tempo. In condizioni normali transitano quotidianamente attraverso la stazione di Piacenza più di trecento convogli, tra viaggiatori e merci; questi ultimi per il momento sono stati soppressi quasi totalmente. I treni merci già in viaggio sono stati messi su binari di scalo, fatta eccezione per i convogli di derrate deperibili. In fiamme la centrale scambi a Piacenza Linee intasate dai treni, fortissimi ritardi Un corto circuito distrugge la moderna apparecchiatura In fiamme la centrale scambi a Piacenza Linee intasate dai treni, fortissimi ritardi Il guasto, che ha bloccato il sistema di smistamento, si è avuto poco dopo la mezzanotte tra sabato e domenica - Per tutta la giornata di ieri i convogli sono giunti o partiti in ritardo nelle principali stazioni del Nord ■ Stamane la situazione dovrebbe tornare quasi normale (Nostro servizio particolare) Milano, 10 febbraio. (c. b.) Traffico sconvolto alla Stazione Centrale di Milano in seguito all'incendio di sabato notte nella «cabina operazioni centralizzate» di Piacenza, il modernissimo impianto elettronico che regola gli scambi delle rotaie e i segnali luminosi lungo la linea Milano-Bologna e che è stato messo fuori uso per un cortocircuito. Il guasto è avvenuto alle 0,20 della notte scorsa e in poco più di un quarto d'ora ha distrutto l'impianto elettronico che regola gli scambi sulle rotaie, oltre ai semafori e agli altri meccanismi necessari per il traffico ferroviario. Il cortocircuito, inoltre, ha attaccato cinque pannelli di alimentazione dei dispositivi di scambio. I dirigenti della stazione di Piacenza hanno richiamato in servizio tutto il personale disponibile. Ma il traffico ha potuto svolgersi soltanto su due degli otto binari dello scalo piacentino. Una squadra dì tecnici è all'opera fin dalle prime ore del mattino per cercare di riparare almeno parzialmente il guasto. I treni, approssimandosi alla stazione di Piacenza, marciano «a vista» non potendo fruire dell'assistenza dei congegni elettronici che regolavano i 101 scambi della stazione. A Milano per tutta la giornata festiva, si sono avuti fortissimi ritardi nei treni. La «Freccia del Vesuvio» che, proveniente da Napoli, sarebbe dovuta giungere a Milano alle 8,10, è arrivata con quasi due ore di ritardo; il rapido da Roma delle 8,50, nonostante non sia stato dirottato su altre linee, ha impiegato un'ora in più per arrivare alla Centrale; altri treni, a mano a mano che la situazione andava aggravandosi per l'intasarsi delle linee, venivano dirottati. Il direttissimo da Palermo, che doveva giungere a Milano alle 9,05, ha registrato 107 minuti di ritardo, dopo essere stato instradato da Bologna via Verona; un altro convoglio proveniente dalle Puglie, quello delle 10,10, ha subito un ritardo di 115 minuti. Anche un altro rapido, quello in arrivo da Roma alle 13,45, è stato instradato via Genova ed è giunto con 109 minuti dì ritardo. Per tutta la giornata l'altoparlante della Stazione Centrale ha avvisato le migliaia di passeggeri dei ritardi che avrebbero subito i treni in partenza e dei nuovi percorsi che venivano di volta in volta assegnati. Non si è seguito un piano generale, nel senso ad esempio d'immettere lungo la linea per Verona tutti i treni diretti a Bologna oppure di smistarne una metà sulla Voghera-Genova. Ciò perché, hanno detto i tecnici dello smistamento, tutto sommato il transito «a vista» sulla Milano-Piacenza era possibile. Fin dalle prime ore di stamane il personale della stazione di Piacenza ha effettuato alcuni scambi col sistema manuale (quello ancora in uso qualche volta per i tram). Si presume che nelle prime ore di domani il guasto alla cabina dì Piacenza potrà essere riparato e pertanto la circolazione lungo la più importante linea ferroviaria d'Italia dovrebbe tornare normale entro la serata. Le difficoltà sembrano, tuttavia, destinate a protrarsi sia pure con graduale miglioramento. La ricostruzione dell'impianto centralizzato che regolava elettronicamente gli scambi richiederà non poco tempo. In condizioni normali transitano quotidianamente attraverso la stazione di Piacenza più di trecento convogli, tra viaggiatori e merci; questi ultimi per il momento sono stati soppressi quasi totalmente. I treni merci già in viaggio sono stati messi su binari di scalo, fatta eccezione per i convogli di derrate deperibili.