Il ratto di Getty: un "gioco,, divenuto troppo pericoloso?

Il ratto di Getty: un "gioco,, divenuto troppo pericoloso? Il ratto di Getty: un "gioco,, divenuto troppo pericoloso? Si parla di un nucleo prove clamorose sul "cficanti mafiosi di droga (Nostro servizio particolare) Reggio Calabria, 3 febbraio. Caso Getty: siamo ad una svolta? L'ipotesi trova attendibilità per le voci che ormai circolano da giorni circa la cosiddetta «indagine parallela» dei carabinieri sul rapimento dell'hippy romano, nipote dell'uomo piìi ricco del mondo che, sia pure dopo molti tentennamenti, avrebbe pagato la maggior parte del colossale riscatto di un miliardo e settecento milioni. Martedì giungerà a Lagonegrò il colonnello Vitali, dei carabinieri. Porterà al procuratore della Repubblica, dottor Fanuele, un voluminoso incartamento: sono i risultati di una inchiesta autonoma, e sinora segretissima, che uno speciale nucleo dell'Arma ha condotto dopo la liberazione di Paul. C'è chi crede dì saperla lunga su questo incartamento e afferma che i carabinieri hanno le prove che tutta la faccenda, almeno agli inizi, è stata una «montatura», insomma una simulazione. Non si sa bene in base a quale fonte di informazione, c'è chi sostiene di sapere che i carabinieri avrebbero avuto delle segnalazioni secondo le quali Paul Getty, quest'estate, in luglio, era in una villa di Frosinone. Si torna a parlare del «gioco pericoloso» di un ragazzo troppo viziato, a corto di denaro e impelagato in un affare di produzione cinematografica per il quale avrebbe avuto bisogno di tanti milioni. Ipotesi. Ma allora perché in queste voci, in queste ipotesi, sono stati coinvolti i carabinieri? Dice il procuratore a Lagonegro: «Nelle cartelle del caso, non c'è la parola simulazione». Pressato dalle domande dei cronisti, il magistrato ha soggiunto, senza preoccuparsi di nascondere un po' di stizza: «Se i carabinieri hanno in mano queste testimonianze devono darmene comunicazione: questo non è ancora avvenuto». Tuttavia le partamento di speciale dell'Arma che aso" - L'indagine della p sembra arenata - Nume illazioni hanno preso campo. Il discorso sull'indagine parallela del nucleo speciale è caduto come una bomba nel bel mezzo dell'inchiesta — peraltro in questi giorni stagnante — che la polizìa conduce con accanimento sulla pista dei mafiosi calabri implicati in grossi traffici di droga. Spira aria di polemica. Sta di fatto che la polizia ha in mano — e lo ha dimostrato — la prova concreta delle banconote del sequestro: i venti milioni trovati a Giuseppe Lamanna, lo spacciatore che è a «Regina Coeli». Lamanna non parla o più esattamente afferma di non saperne nulla dì Getty. Dice In un alloggio avrebbe raccolto polizia fra i traferose perquisizioni che quei soldi, «che scottano» li ha avuti da alcuni trafficanti, gente pericolosa, di cui non sa o non vuole fare il nome. E allora? Allora la polizia in questi giorni, lia dato vita alla più colossale caccia al mafioso in Calabria. Si scava nel clan dei Mammona (uno dei quali è in carcere, l'altro è fuggito). Si perquisiscono decine di alloggi, di casolari sperduti nella campagna. Vengono fuori denari irregolari in mano a gente che non lavora, ancora indizi. Ma non basta. La massiccia offensiva anticrimine almeno per ora non sembra aver dato i risultati sperati. a Palermo Il ratto di Getty: un "gioco,, divenuto troppo pericoloso? Il ratto di Getty: un "gioco,, divenuto troppo pericoloso? Si parla di un nucleo prove clamorose sul "cficanti mafiosi di droga (Nostro servizio particolare) Reggio Calabria, 3 febbraio. Caso Getty: siamo ad una svolta? L'ipotesi trova attendibilità per le voci che ormai circolano da giorni circa la cosiddetta «indagine parallela» dei carabinieri sul rapimento dell'hippy romano, nipote dell'uomo piìi ricco del mondo che, sia pure dopo molti tentennamenti, avrebbe pagato la maggior parte del colossale riscatto di un miliardo e settecento milioni. Martedì giungerà a Lagonegrò il colonnello Vitali, dei carabinieri. Porterà al procuratore della Repubblica, dottor Fanuele, un voluminoso incartamento: sono i risultati di una inchiesta autonoma, e sinora segretissima, che uno speciale nucleo dell'Arma ha condotto dopo la liberazione di Paul. C'è chi crede dì saperla lunga su questo incartamento e afferma che i carabinieri hanno le prove che tutta la faccenda, almeno agli inizi, è stata una «montatura», insomma una simulazione. Non si sa bene in base a quale fonte di informazione, c'è chi sostiene di sapere che i carabinieri avrebbero avuto delle segnalazioni secondo le quali Paul Getty, quest'estate, in luglio, era in una villa di Frosinone. Si torna a parlare del «gioco pericoloso» di un ragazzo troppo viziato, a corto di denaro e impelagato in un affare di produzione cinematografica per il quale avrebbe avuto bisogno di tanti milioni. Ipotesi. Ma allora perché in queste voci, in queste ipotesi, sono stati coinvolti i carabinieri? Dice il procuratore a Lagonegro: «Nelle cartelle del caso, non c'è la parola simulazione». Pressato dalle domande dei cronisti, il magistrato ha soggiunto, senza preoccuparsi di nascondere un po' di stizza: «Se i carabinieri hanno in mano queste testimonianze devono darmene comunicazione: questo non è ancora avvenuto». Tuttavia le partamento di speciale dell'Arma che aso" - L'indagine della p sembra arenata - Nume illazioni hanno preso campo. Il discorso sull'indagine parallela del nucleo speciale è caduto come una bomba nel bel mezzo dell'inchiesta — peraltro in questi giorni stagnante — che la polizìa conduce con accanimento sulla pista dei mafiosi calabri implicati in grossi traffici di droga. Spira aria di polemica. Sta di fatto che la polizia ha in mano — e lo ha dimostrato — la prova concreta delle banconote del sequestro: i venti milioni trovati a Giuseppe Lamanna, lo spacciatore che è a «Regina Coeli». Lamanna non parla o più esattamente afferma di non saperne nulla dì Getty. Dice In un alloggio avrebbe raccolto polizia fra i traferose perquisizioni che quei soldi, «che scottano» li ha avuti da alcuni trafficanti, gente pericolosa, di cui non sa o non vuole fare il nome. E allora? Allora la polizia in questi giorni, lia dato vita alla più colossale caccia al mafioso in Calabria. Si scava nel clan dei Mammona (uno dei quali è in carcere, l'altro è fuggito). Si perquisiscono decine di alloggi, di casolari sperduti nella campagna. Vengono fuori denari irregolari in mano a gente che non lavora, ancora indizi. Ma non basta. La massiccia offensiva anticrimine almeno per ora non sembra aver dato i risultati sperati. a Palermo

Persone citate: Fanuele, Getty, Giuseppe Lamanna, Lamanna, Paul Getty

Luoghi citati: Calabria, Frosinone, Lagonegro, Palermo, Reggio Calabria