Storico edificio
Storico edificio Storico edificio d'Aosta: tra l'altro, i nuovi proprietari ebbero anche la ricchissima biblioteca che occupava varie sale dell'edificio. I Duchi d'Aosta cedettero villa e parco nel 1960 ai padri della Compagnia di Gesù che vi trasferirono il loro « Istituto Sociale ». La Villa Tesoriera fu costruita nel 1713 dall'architetto Jacopo Maggi, un religioso teatino come il Guarini. Il nome si deve al fatto che la costruzione dell'edificio fu seguita e pagata dal tesoriere Aimone Ferrerò di Borgaro, per conto del re Vittorio Amedeo II. Isolata in mezzo alla campagna la « Tesoriera » aveva una precisa funzione: accogliere ed ospitare per la prima tappa piemontese i sovrani in visita a Torino e provenienti dai valichi del Moncenisio e del Monginevro. Una sede di rappresentanza, dunque, a servizio della corte di un regno in piena espansione. In seguito la villa fu venduta dal sovrano al marchese di San Marzano, da questi a un avvocato Donaudi e da lui ai marchesi Arborio di Breme e di Sartirana. Da quel tempo, la villa fu indicata dai torinesi come « Sartirana » e la denominazione di « Tesoriera » scomparve temporaneamente. 1 nuovi proprietari arricchirono il parco con alberi esotici provenienti dall'Africa e dalle Americhe. Purtroppo, molte di queste piante furono abbattute dopo la cessione ai gesuiti: si parlò di una improvvisa « epidemia » che aveva colpito gli alberi secolari. Gli Arborio di Breme e di Sartirana crearono anche nel parco il primo giardino zoologico pubblico di Torino e forse d'Italia: i torinesi dell'Ottocento erano assidui al richiamo delle belve feroci esposte nelle gabbie attorno alla villa. Il complesso venne poi in possesso, per eredità, dei Duchi Storico edificio Storico edificio d'Aosta: tra l'altro, i nuovi proprietari ebbero anche la ricchissima biblioteca che occupava varie sale dell'edificio. I Duchi d'Aosta cedettero villa e parco nel 1960 ai padri della Compagnia di Gesù che vi trasferirono il loro « Istituto Sociale ». La Villa Tesoriera fu costruita nel 1713 dall'architetto Jacopo Maggi, un religioso teatino come il Guarini. Il nome si deve al fatto che la costruzione dell'edificio fu seguita e pagata dal tesoriere Aimone Ferrerò di Borgaro, per conto del re Vittorio Amedeo II. Isolata in mezzo alla campagna la « Tesoriera » aveva una precisa funzione: accogliere ed ospitare per la prima tappa piemontese i sovrani in visita a Torino e provenienti dai valichi del Moncenisio e del Monginevro. Una sede di rappresentanza, dunque, a servizio della corte di un regno in piena espansione. In seguito la villa fu venduta dal sovrano al marchese di San Marzano, da questi a un avvocato Donaudi e da lui ai marchesi Arborio di Breme e di Sartirana. Da quel tempo, la villa fu indicata dai torinesi come « Sartirana » e la denominazione di « Tesoriera » scomparve temporaneamente. 1 nuovi proprietari arricchirono il parco con alberi esotici provenienti dall'Africa e dalle Americhe. Purtroppo, molte di queste piante furono abbattute dopo la cessione ai gesuiti: si parlò di una improvvisa « epidemia » che aveva colpito gli alberi secolari. Gli Arborio di Breme e di Sartirana crearono anche nel parco il primo giardino zoologico pubblico di Torino e forse d'Italia: i torinesi dell'Ottocento erano assidui al richiamo delle belve feroci esposte nelle gabbie attorno alla villa. Il complesso venne poi in possesso, per eredità, dei Duchi
Persone citate: Duchi, Guarini, Jacopo Maggi, La Villa Tesoriera, Sartirana, Vittorio Amedeo Ii
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