Lo slancio non basta al Savona
Lo slancio non basta al Savona 0-0 col Seregno Lo slancio non basta al Savona (Nostro sei-vizio particolare) Savona, 20 gennaio. La mancata vittoria del Savona sul Seregno, ritenuta alta vigilia indispensabile per continuare a sperare nella salvezza, fa ripiombare i liguri in grave crisi. La partita è terminata 0-0 ed ha mostrato una squadra, quella ospite, manovriera e veloce, che sa giocare la palla e che non teme il confronto a tutto campo. Per contro, il Savona è apparso confusionario ed inconcludente, anche se la volontà e l'agonismo non hanno fatto difetto ai suol giocatori. La formazione di Angelerì ha tenuto in mano il centrocampo in virtù delle prove di Fagnani e Cappelletti. Il primo è stato il migliore in campo, ed ha costretto Rossi a sfiancarsi per marcarlo, privando così il gioco del Savona di una delle sue fonti più redditizie. Solo nel primo tempo i padroni di casa hanno dato l'impressione di poter sbloccare il risultato: in questa fase di gioco il Savona si è battuto bene, ma non è riuscito ugualmente a farsi pericoloso. Dice Persenda: «Abbiamo sciupato un palo di occasioni da gel, ci slamo comportati come degù ingenui. A parte i nostri demeriti, devo riconoscere che I). Seregno è una grossa squadra, senza dubbio una delle migliori del girone». Il più positivo tra i bia* coblù è stato il trentacinquenne Pierino Cucchi, tornato in squadra per le assenze degli squalificati Bosca e Matteoni. Ha cercato di mettere ordine a centrocampo e rifinire per le punte, ma anche l suoi suggerimenti non sono stati sfruttati a dovere. Buona la prestazione del giovane Perlo. Dopo la sconfitta con la Gavinovese, il Savona attendeva il Seregno per conquistare i due punti della disperazione. Negli spogliatoi biancoblù, dopo la gara, non c'era aria di disfatta («La speranza è l'ultima a morire», ha detto ridendo Persenda), ma è ovvio che adesso per i liguri la salvezza è un traguardo molto difficile. La crisi che travaglia da mesi la società savonese sembra invece avviata a soluzione. Il professor Bertoni, che ha preso in mano le redini del sodalizio a nome di un gruppo di sportivi, ha raggiunto un accordo con l'amministratore Mario Briano, che esce di scena, per rilevare la società. Bertoni pagherà gli stipendi arretrati ai giocatori, quindi si metterà all'opera per formare una compagine dirigenziale organica e in grado di mantenere in vita il Savona senza altri problemi economici. Sandro Chìaramonti Lo slancio non basta al Savona 0-0 col Seregno Lo slancio non basta al Savona (Nostro sei-vizio particolare) Savona, 20 gennaio. La mancata vittoria del Savona sul Seregno, ritenuta alta vigilia indispensabile per continuare a sperare nella salvezza, fa ripiombare i liguri in grave crisi. La partita è terminata 0-0 ed ha mostrato una squadra, quella ospite, manovriera e veloce, che sa giocare la palla e che non teme il confronto a tutto campo. Per contro, il Savona è apparso confusionario ed inconcludente, anche se la volontà e l'agonismo non hanno fatto difetto ai suol giocatori. La formazione di Angelerì ha tenuto in mano il centrocampo in virtù delle prove di Fagnani e Cappelletti. Il primo è stato il migliore in campo, ed ha costretto Rossi a sfiancarsi per marcarlo, privando così il gioco del Savona di una delle sue fonti più redditizie. Solo nel primo tempo i padroni di casa hanno dato l'impressione di poter sbloccare il risultato: in questa fase di gioco il Savona si è battuto bene, ma non è riuscito ugualmente a farsi pericoloso. Dice Persenda: «Abbiamo sciupato un palo di occasioni da gel, ci slamo comportati come degù ingenui. A parte i nostri demeriti, devo riconoscere che I). Seregno è una grossa squadra, senza dubbio una delle migliori del girone». Il più positivo tra i bia* coblù è stato il trentacinquenne Pierino Cucchi, tornato in squadra per le assenze degli squalificati Bosca e Matteoni. Ha cercato di mettere ordine a centrocampo e rifinire per le punte, ma anche l suoi suggerimenti non sono stati sfruttati a dovere. Buona la prestazione del giovane Perlo. Dopo la sconfitta con la Gavinovese, il Savona attendeva il Seregno per conquistare i due punti della disperazione. Negli spogliatoi biancoblù, dopo la gara, non c'era aria di disfatta («La speranza è l'ultima a morire», ha detto ridendo Persenda), ma è ovvio che adesso per i liguri la salvezza è un traguardo molto difficile. La crisi che travaglia da mesi la società savonese sembra invece avviata a soluzione. Il professor Bertoni, che ha preso in mano le redini del sodalizio a nome di un gruppo di sportivi, ha raggiunto un accordo con l'amministratore Mario Briano, che esce di scena, per rilevare la società. Bertoni pagherà gli stipendi arretrati ai giocatori, quindi si metterà all'opera per formare una compagine dirigenziale organica e in grado di mantenere in vita il Savona senza altri problemi economici. Sandro Chìaramonti
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