Ignis in vena, Innocenti k.o.

Ignis in vena, Innocenti k.o. BASKET - Ora sono in tre al comando della serie A Ignis in vena, Innocenti k.o. Splendida prestazione dei varesini trascinati al successo (78-67) da un formidabile Meneghin e da Morse - Deludono Brosterhouse e Bariviera (Dal nostro inviato speciale) Varese, 6 gennaio. E' più facile far passare un serpente nella cruna di un ago che riuscire a fermare un Meneghin scatenato. Stasera a Varese i tifosi dell'lgnls (e di Meneghin) possono divertirsi anche ad inventare uno -slogan» come questo, particolarmente tagliente se si pensa all'inconsueto hobby di Brosterhous, lo americano dell'Innocenti, appassionato ammiratore (ed acquirente) di boa, pitoni e rettili vari, ma cestista non troppo convincente in questi suoi primi mesi sotto I canestri italiani. A Varese Brosterhous non è mai uscito dalla gabbia dei comprimari, segnando appena otto punti contro I venticinque di Bob Morse, l'americano dell'lgnls che proprio lui avrebbe dovuto bloccare, e contro I ventitré di Meneghin, prlm'attore assoluto, dominatore dei rimbalzi con autorità e movenze gladiatorie. Su queste due pietre angolari l'Ignis ha poggiato le basi per una partita poco meno che perfetta, vinta con bella sicurezza: 78-67 il risultato finale, punteggio sempre dalla parte del campioni d'Italia rimasti costantemente al comando dopo i primi cinque minuti di occasionale equillbrio. Visto questo Meneghin e questo Brosterhous. ci sarà qualcuno a Milano che domani telefonerà con voce accorata ad Arturo Kenney, il rude cestista-guerriero che sino all'anno scorso era chiamato a tener botta nei ruvidi duelli con Meneghin. La nostalgia può essere sostenuta, oltre che dal sentimento, pure delle cifre — che nel basket spiegano quasi tutto — se si guarda al rimbalzi di questo Ignis-lnnocenti: i varesini ne hanno conquistati 42 contro 29 dei milanesi, Meneghin da solo ne ha fatti suoi venti (undici in difesa e nove in attacco). Nessuna colpa per Ferracini, chiamato a contenere un così dirompente avversario e del tutto assolvibile per l'impegno con cui ha svolto un compito davvero ingrato: Il guaio per l'Innocenti stava Invece in Brosterhous, che non fermava la produzione di canestri né di Morse né di Zanatta (entrato a svolgere un ruolo Importantissimo a metà del primo tempo) e in Bariviera che recitava ancora una volta la parte di quello che sta nelle nuvole e ogni tanto ne discende con gran sorpresa, come spesso gli capita in queste partitissime, soprattutto a Varese. A precisa domanda Rubini risponde che la presenza di Kenney non avrebbe cambiato niente (e può aver ragione), lasciando intendere che qualcun altro avrebbe dovuto portare alla squadra — prima in difesa e poi In attacco — ben altro contributo. E' evidente, però, che senza quella specie di ancora di salvezza rappresentata dal ruggente Kenney, la difesa dei milanesi è entrata in crisi trovandosi di fronte ad un Meneghin ed a un Morse poco meno che assatanatl. Si diceva alla vigilia: l'Ignis per vincere non deve consentire all'Innocenti di ingranare le marce alte, di giocare quel basket a cento all'ora che è la sua specialità. L'Ignis ha eseguito. Una difesa Individuale attentissima, imperniata sul più colossale Meneghin che si ricordi, un predominio al rimbalzi che impediva il nascere del contropiede avversario: e un gioco d'attacco ben organizzato, sempre in movimento, con Rusconi e Ossola a costruire e Meneghin e Bisson a fare • blocchi » per Morse, nonché a concludere di persona. Quando poi entrava Zanatta (per Rusconi) arrivavano subito due canestri di fila a segnare il primo « strappo » nel punteggio. L'Innocenti in difesa non era certo impeccabile e in attacco si scoraggiava presto contro quella specie di muraglia che si ritrovava davanti. Bariviera, Brosterhous e Ferracini segnavano col contagocce, soltanto Cerioni nel primo tempo e lelllni e Brumarti nella ripresa riuscivano, su un piano di Improvvisazione pura, a tenere le distanze. Masini si è visto pochissimo, né si poteva chiedere a lui dì fermare quell'incontenibile Meneghin. Il merito più grosso dell'lgnls è stato quello di avere vinto per la sua forza d'assieme prima ancora che per le prestazioni «super- di Meneghin e Morso. La squadra ha difeso benissimo, ha attaccato più che bene, sempre in collettivo. E Gamba, in panchina, ha vinto il suo quarto confronto (dopo I tre del precampionato) con il maestro Rubini, ovviamente salutato dai varesini con voci e suoni — come dire? — irridenti al termine di una partita che segna la prima sconfitta stagionale del torneo per l'Innocenti. Gioisce la Ignis, ma pure la Forst — ora a pari punti con le due «care nemiche» sulla vetta della classifica — e magari tutto II campionato che riparte su posizioni di equilibrio L'Innocenti è stata due sole volte in testa: al primo minuto per due a uno (canestro di Bariviera, che poi quasi si assentava tanto che per rivedere un suo tiro si è dovuto aspettare il 18') e al 5' per 10-9. Poi l'Ignis si è staccata decisa, arrivando a dieci lunghezze al 10' (22-12) e chiudendo il primo tempo con undici (42-31). Nella ripresa Morse e Meneghin scavavano il solco nel punteggio e al 5' l'Innocenti era staccata di sedici punti (54-38), obbligata a cercare soluzioni avventurose per i suoi attacchi sempre impastati dell'antico orgoglio ma solo saltuariamente incisivi. Ad un certo punto Brosterhous veniva richiamato in panchina, poi tornava e subito usciva definitivamente per cinque falli al 17' con un bilancio personale (quattro canestri su tredici tiri, appena cinque rimbalzi), lelllni e Brumatti riducevano Il ritardo a sette punti, poi ancora Meneghin suggellava la sua fantastica partita con due canestri prima di commettere il quinto fallo. Le cifre dell'incontro mettono su un piano di quasi parità le due squadre per quel che riguarda la realizzazione dei tiri In azione (31 su 64 l'Ignis, 29 su 65 l'Innocenti): il resto della differenza è venuto fuori dal tiri liberi (14 su 20 per i vincitori contro 9 su 12 dei milanesi) a diretta conseguenza di un evldente monopolio ai rimbalzi. Antonio Tavarozzi Varese. Morse all'attacco, Ferracini controlla (Telefoto) Ignis in vena, Innocenti k.o. BASKET - Ora sono in tre al comando della serie A Ignis in vena, Innocenti k.o. Splendida prestazione dei varesini trascinati al successo (78-67) da un formidabile Meneghin e da Morse - Deludono Brosterhouse e Bariviera (Dal nostro inviato speciale) Varese, 6 gennaio. E' più facile far passare un serpente nella cruna di un ago che riuscire a fermare un Meneghin scatenato. Stasera a Varese i tifosi dell'lgnls (e di Meneghin) possono divertirsi anche ad inventare uno -slogan» come questo, particolarmente tagliente se si pensa all'inconsueto hobby di Brosterhous, lo americano dell'Innocenti, appassionato ammiratore (ed acquirente) di boa, pitoni e rettili vari, ma cestista non troppo convincente in questi suoi primi mesi sotto I canestri italiani. A Varese Brosterhous non è mai uscito dalla gabbia dei comprimari, segnando appena otto punti contro I venticinque di Bob Morse, l'americano dell'lgnls che proprio lui avrebbe dovuto bloccare, e contro I ventitré di Meneghin, prlm'attore assoluto, dominatore dei rimbalzi con autorità e movenze gladiatorie. Su queste due pietre angolari l'Ignis ha poggiato le basi per una partita poco meno che perfetta, vinta con bella sicurezza: 78-67 il risultato finale, punteggio sempre dalla parte del campioni d'Italia rimasti costantemente al comando dopo i primi cinque minuti di occasionale equillbrio. Visto questo Meneghin e questo Brosterhous. ci sarà qualcuno a Milano che domani telefonerà con voce accorata ad Arturo Kenney, il rude cestista-guerriero che sino all'anno scorso era chiamato a tener botta nei ruvidi duelli con Meneghin. La nostalgia può essere sostenuta, oltre che dal sentimento, pure delle cifre — che nel basket spiegano quasi tutto — se si guarda al rimbalzi di questo Ignis-lnnocenti: i varesini ne hanno conquistati 42 contro 29 dei milanesi, Meneghin da solo ne ha fatti suoi venti (undici in difesa e nove in attacco). Nessuna colpa per Ferracini, chiamato a contenere un così dirompente avversario e del tutto assolvibile per l'impegno con cui ha svolto un compito davvero ingrato: Il guaio per l'Innocenti stava Invece in Brosterhous, che non fermava la produzione di canestri né di Morse né di Zanatta (entrato a svolgere un ruolo Importantissimo a metà del primo tempo) e in Bariviera che recitava ancora una volta la parte di quello che sta nelle nuvole e ogni tanto ne discende con gran sorpresa, come spesso gli capita in queste partitissime, soprattutto a Varese. A precisa domanda Rubini risponde che la presenza di Kenney non avrebbe cambiato niente (e può aver ragione), lasciando intendere che qualcun altro avrebbe dovuto portare alla squadra — prima in difesa e poi In attacco — ben altro contributo. E' evidente, però, che senza quella specie di ancora di salvezza rappresentata dal ruggente Kenney, la difesa dei milanesi è entrata in crisi trovandosi di fronte ad un Meneghin ed a un Morse poco meno che assatanatl. Si diceva alla vigilia: l'Ignis per vincere non deve consentire all'Innocenti di ingranare le marce alte, di giocare quel basket a cento all'ora che è la sua specialità. L'Ignis ha eseguito. Una difesa Individuale attentissima, imperniata sul più colossale Meneghin che si ricordi, un predominio al rimbalzi che impediva il nascere del contropiede avversario: e un gioco d'attacco ben organizzato, sempre in movimento, con Rusconi e Ossola a costruire e Meneghin e Bisson a fare • blocchi » per Morse, nonché a concludere di persona. Quando poi entrava Zanatta (per Rusconi) arrivavano subito due canestri di fila a segnare il primo « strappo » nel punteggio. L'Innocenti in difesa non era certo impeccabile e in attacco si scoraggiava presto contro quella specie di muraglia che si ritrovava davanti. Bariviera, Brosterhous e Ferracini segnavano col contagocce, soltanto Cerioni nel primo tempo e lelllni e Brumarti nella ripresa riuscivano, su un piano di Improvvisazione pura, a tenere le distanze. Masini si è visto pochissimo, né si poteva chiedere a lui dì fermare quell'incontenibile Meneghin. Il merito più grosso dell'lgnls è stato quello di avere vinto per la sua forza d'assieme prima ancora che per le prestazioni «super- di Meneghin e Morso. La squadra ha difeso benissimo, ha attaccato più che bene, sempre in collettivo. E Gamba, in panchina, ha vinto il suo quarto confronto (dopo I tre del precampionato) con il maestro Rubini, ovviamente salutato dai varesini con voci e suoni — come dire? — irridenti al termine di una partita che segna la prima sconfitta stagionale del torneo per l'Innocenti. Gioisce la Ignis, ma pure la Forst — ora a pari punti con le due «care nemiche» sulla vetta della classifica — e magari tutto II campionato che riparte su posizioni di equilibrio L'Innocenti è stata due sole volte in testa: al primo minuto per due a uno (canestro di Bariviera, che poi quasi si assentava tanto che per rivedere un suo tiro si è dovuto aspettare il 18') e al 5' per 10-9. Poi l'Ignis si è staccata decisa, arrivando a dieci lunghezze al 10' (22-12) e chiudendo il primo tempo con undici (42-31). Nella ripresa Morse e Meneghin scavavano il solco nel punteggio e al 5' l'Innocenti era staccata di sedici punti (54-38), obbligata a cercare soluzioni avventurose per i suoi attacchi sempre impastati dell'antico orgoglio ma solo saltuariamente incisivi. Ad un certo punto Brosterhous veniva richiamato in panchina, poi tornava e subito usciva definitivamente per cinque falli al 17' con un bilancio personale (quattro canestri su tredici tiri, appena cinque rimbalzi), lelllni e Brumatti riducevano Il ritardo a sette punti, poi ancora Meneghin suggellava la sua fantastica partita con due canestri prima di commettere il quinto fallo. Le cifre dell'incontro mettono su un piano di quasi parità le due squadre per quel che riguarda la realizzazione dei tiri In azione (31 su 64 l'Ignis, 29 su 65 l'Innocenti): il resto della differenza è venuto fuori dal tiri liberi (14 su 20 per i vincitori contro 9 su 12 dei milanesi) a diretta conseguenza di un evldente monopolio ai rimbalzi. Antonio Tavarozzi Varese. Morse all'attacco, Ferracini controlla (Telefoto)

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