Il vero e il falso

Il vero e il falso Saper spendere Il vero e il falso Bisogna diffidare della merce offerta a prezzo troppo basso - Esempio clamoroso: la truffa con gli orologi "svizzeri" Tempi magri anche per I nonni. Ma non cosi magri da indurli In errori « stracciaborse ». Scrive Demetrio Vlzzolì: • Ho un nipote che è una meraviglia; sembra che abbia raccolto tutte le qualità che genitori e nonni sognano per un ragazzetto della sua età. Intelligente e " libero " nella formulazione dei pensieri ma controllato nelle decisioni che nessuno di noi ha mai dovuto né voluto ostacolate. Ama lo sport e lo studio, la musica e il gioco; è aperto, leale, generoso. Ha un hobby un po' costoso: gli orologi. Prossimamente sarà II suo compleanno. Vorrei regalargli un cronometro svizzero. Proprio in questi giorni, mentre andavo occhieggiando per le vetrine, mi ha avvicinato un tale che me ne ha offerto uno. Molto bello, in apparenza, " Swlss made " c'era scritto. Ma II prezzo mi ha persuaso che si trattava di un inganno. Troppo basso. Ho rifiutato naturalmente. Tuttavia ci penso ancora, perché non è la prima volta che mi capita. Com'è possibile il marchio "Swlss made " in orologi indubbiamente non svizzeri? Un mio collega giura che sono autentici. Ne ha al polso uno e va benissimo ». ** Con molti auguri al « ma gnifico nipote > ci congratuliamo con II nonno per II suo fiuto. Quel cronometro, offerto per poche migliaia di lire, a meno che fosse di provenienza furtiva era certamente un falso. E il signor Vlzzolì ha fatto benissimo a rinunciare all'acquisto. L'Associazione piemontese orafi e orologiai ha messo più volte In guardia contro acquisti di questo tipo. L'autorevole Financial Times ha scritto: « L'associazione degli orologiai svizzeri ritiene che circa 2 milioni di orologi, fabbricati in modo da avere tutte le apparenti caratteristiche delle marche svizzere più prestigiose, vengono avviati ogni anno sul mercato ». Precisano gli orafi piemontesi: •/ falsi sono di diverso tipo: un nome qualunque con scrìtto sotto "Swlss made " o " Swiss model " può servire. Si tratta di orologi che sfruttando un dichiarato, ma finto contrabbando, vengono messi In circolazione a un prezzo assai inferiore al modello originale svizzero, ma Infinitamente superiore al loro prezzo reale. Capita anche che del veri orologi svizzeri siano smontati e poi rimontati distribuendone I pezzi originali In un gran numero di esemplari fasulli ». Esistono noti centri di falsificazione in Medio ed Estremo Oriente, ma anche in Europa (Germania, Francia, Svizzera, Italia). Nel nostro Paese il mercato è fiorente nei centri turistici, lungo le autostrade, ovunque le macchine siano invitate alla sosta, sulle spiagge. E' alimentato da volonterosi piazzisti che girano per le case, pare con discreta fortuna, in cerca di anime candide da abbindolare. Impedire i falsi? Difficilissimo. La • Fédératlon Horologère » di Bienne, due anni fa, ha fornito alla polizia federale svizzera e all'Interpol preziose Indicazioni grazie alle quali è stato possibile scoprire migliala di orologi falsificati, buona parte del quali In Italia. Dice l'Associazione orafi piemontesi: « Con nuovi sistemi la polizia internazionale è ora In grado dì stabilire il riconoscimen¬ to automatico del falsi. Ma c'è un modo Infallibile per orientarsi: un orologio svizzero acquistato In un negozio è certamente svizzero. Quando invece esce da una valigia o da una borsa è un falso: L'Investimento in • patacche » non è una buona spesa. Anche se è una spesa modesta. Anche se all'ombra della dizione « Swiss made », tra mille congegni dell'orologio, ce n'è forse uno originale. Quale legno è migliore per invecchiare il vino? Non sempre gli amici del buon vino si trovano d'accordo. Sanno assaporare le qualità migliori, distinguere un grignolino da un dolcetto, ma la loro esperienza di cantinieri si scontra con ostacoli insormontabili. Scrive un lettore: « La risposta del vostro enotecnico servirà a risolvere I dubbi sortì In una discussione di amici: alcuni sostenevano che non c'è niente di meglio delle botti di acacia o di frassino per Invecchiare ad esemplo II vino barbera; secondo altri Invece queste botti di legno sono sconsigliabili, ma non sapevano Indicare un altro tipo di legno. Potete dire voi l'ultima parola? ». •k-k Invecchiare un vino è arte antica e sconosciuta a molti, anche perché richiede particolari accorgimenti che variano da una qualità all'altra. « Le botti migliori per l'invecchiamento — sostiene l'enotecnico Bruno Rivella — sono in rovere ». Dunque gli amici hanno perso tutti la scommessa. « La robinia, pseudo acacia o gaggìa — spiega l'esperto — è un legno che ha trovato scarsa applicazione nella costruzione dì botti per II vino a causa della difficoltà dì reperire piante dì dimensioni adatte. Inoltre II legno di acacia è di difficile depurazione. Ha una porosità elevata, quindi provoca un calo notevole del vino contenuto. Se ben depurato e ottenuto da pianto buone potrebbe anche essere un legno discreto per Invecchiare II vino. SI sono avuti infatti risultati apprezzabili soprattutto con II barbera ». In quanto al frassino il nostro enotecnico ritiene che non sia mai stato usato per botti da vino. « E' un legno che conosco poco — confessa — ma poiché appartiene alla famiglia delle "oleacee" dovrebbe essere sconsigliabile per questo uso, perché potrebbe cedere al vino un certo sapore oleoso sgradevole ». Neppure il faggio si rivela adatto: « E' utilizzato per la fabbricazione di tipici recipienti da trasporto, ma a causa della eccessiva porosità del legno e del suo scarso spessore non si devono adibire all'Invecchiamento del vino. I risultati sarebbero senza alcun dubbio molto scadenti ». Piccola posta •k Ancora una ricetta di olive schiacciatene per la signora Carla B. Ce la Invia Gemma B. di Capaccio Scalo In provincia di Salerno: • E' originale della Calabria — precisa la lettrice — e di facile esecuzione ». SI scelgono olive verdi sane (in Calabria si usano appena raccolte dalle piante), si privano del nocciolo, s! pestano e si mettono in un recipiente alternando ad uno strato di olive uno di sale grosso, di semi di finocchio selvatico, aglio, fettine di limone, peperoni dolci a fette e qualche pezzetto di peperoncino piccante. Si termina con uno strato di sale e si copre il tutto con un peso. Le olive produrranno in tal modo acqua. • Se II liquido non salisse fino a ricoprirne la superficie — precisa la signora — si dovrà aggiungere un po' di acqua fatta bollire con una manciata di sale e lasciata raffreddare. Dopo circa un mese le olive sono ottime ». * Dal signor E. P. di Torino una piccola offerta culturale: 'Possiedo molti volumi adatti a ragazzi tra I 10 e I 14 anni e sarei lieto di farne dono ad una biblioteca scolastica circolante ». Qualcuno vuol mettersi in contatto con noi per soddisfare il desiderio del lettore? * Dalla Mortola In provincia di Imperia la signora M. L.: • Ho preparato una marmellata di arance seguendo le Istruzioni di un ricettarlo che mi aveva sempre dato molte soddisfazioni. Le dosi erano: un chilo di arance, un chilo di limoni e un chilo di zucchero. La marmellata è ottima, ma dura come un sasso. Forse l'ho lasciata cuocere troppo. Chi può darmi un suggerimento per farla tornare fluida e mangiabile? ». La risposta alle massaie. Simonetta

Persone citate: Bruno Rivella, Carla B., Mortola