I rapinatori confessano ma non tutta la verità

I rapinatori confessano ma non tutta la verità Improvvisa decisione in corte d'assise I rapinatori confessano ma non tutta la verità Ognuno ha cercato, con questo sistema, di attribuirsi parte della colpa Chi ha fornito le armi non sapeva come sarebbero state impiegate Colpo di scena in corte d'assise al processo della banda di rapinatori. I principali imputati a cominciare dal capobanda Bartoli, hanno deciso di confessare La sorpresa è stata generale. Ter 1 magistrati e 1 giudici popolari che fino a quel momento avevano sentito soltanto del «no, non sono stato lo, è uno sbaglio di persona»; per 11 pubblico (parenti, amici e amiche degli imputati) e per gli stessi difensori, al quali la decisione sarebbe stata comunicata all'ultimo momento. Una volta preso il via sembrava che dovesse venir fuori tutta la verità. Ma sono bastati poeta minuti per capire che le confessioni di Cosimo De Palo, detto «Mimmo» e di tutti gli altri, sarebbero state a senso unico. Dispostissimi ad ammettere la propria partecipazione alle rapine, gli imputati non hanno tuttavia fornito elementi per far luce sull'organizzazione. Ognuno raccontava un pezzo di verità, staccato dal contesto generale, accusandosi di certi reati ed escludendone altri. «Chiedete sempre il come, Il dove, ti quando, ma vi slete mai domandati il perché?», ha singhiozzato Cosimo De Palo al presidente Luzzattl che lo Incalzava con le domande. E il presidente, pronto: «Glielo chiedo lo adesso il perché». Cosi è venuto fuori un altro spaccato di vita sbagliata, l'arrivo a Torino, 11 primo lavoro alla «Stampotecnlca», poi l'infortunio sul lavoro nel quale De Palo ha perso quattro dita, la pratica impossibilità di trovare un lavoro, anche se in teoria gli Infortunati civili hanno diritto ad un posto. Dopo di tal hanno confessato Francesco Bartoli, Carlo Bellavista e Oscar Soci. Molto più contenute sono state le «confessioni» di Vito Lo Forte e Giovanni Porello, che il giudice istruttore prima e 11 pubblico ministero Giordano al processo hanno Indicato come le menti della gang. Porello ha ammesso di aver avuto le armi e di averle vendute al Lo Forte senza sapere a che cosa gli sarebbero servite. Lo Forte ha detto di aver avuto le armi dal Porello e di averle date al De Palo, senza sapere niente di più. Nella sua breve replica, prima che parlassero 1 difensori, il pub bllco ministero ha confermato le richieste di pena per tutti gli imputati, affermando che «scopo delle confessioni è tirar fuori Lo Forte e Porello e soprattutto Fortunato Marenco, tuttora latitante». Michele Lombardo, imputato di una sola rapina, non ha confeS' sato ed ha continuato a negare ogni partecipazione alle imprese criminose della banda. L'avvocato Glanaria difensore di Carlo Bellavista ha chiesto l'assoluzione dalla detenzione di aiml da guerra e la derubricazione del furti in ricettazione (al momento dei fatti l'imputato si trovava a Palermo), 11 minimo della pena e le attenuanti generiche per 1 reati principali. Ha chiesto inoltre l'assoluzione dall'accusa di favoreggiamento per Maria Lavinia Guerrera e Maria Pagliara, figlia e madre, nella cui abitazione avvenne l'arresto di Bartoli dopo l'evasione. L'avvocato Perla ha invocato per De Palo la comprensione della corte, sottolineando la confessione ampia dell'imputato. L'avvocato Gabri ha chiesto l'assoluzione per Marcello Ghlringhelll, «colpenoie soltanto di miere del precedenti penali ma che in questa storta non c'entra minimamente» (11 pubblico ministero ne aveva chiesto l'assoluzione per Insufficienza di prove). Nell'udienza di questa mattina proseguiranno gli Interventi degli avvocati. La sentenza è prevista per giovedì. Muore il Carnevale Imperato successo di giostre e maschere: beffa o superamento della realtà? Finisce oggi, con un martedì grasso senza carri allegorici e folla che Impazza per le strade, quell'illusione di allegria e di opulenza che 11 Carnevale ci aveva portato. Breve ed effimera, eretta su una precaria struttura di austerity, prezzi che salgono alle stelle, difficili domeniche senz'auto e Incertezze politiche, l'Illusione ha conquistato molti, forse perché rappresentava l'antidoto all'avvelenamento da problemi troppo più grandi di noi. Senza dare nell'occhio, ristretto al tradizionale quadrato di piazza i Vittorio e degli altri baracconi I «decentrati», 11 Carnevale di que- sfanno ha superato sé stesso, 1 pronostici della città e le preoccupazioni delle categorie Interessate. Mal viste tante code come domenica scorsa per fare un giro sulle giostre; mal visti tanti bambini mascherati affollarsi nella piazza tra il frastuono della musica ed 11 richiamo suadente degli Imbonitori. Domani è « mercoledì delle Ceneri », il Carnevale muore. Sarà la quaresima di sempre, in più sentiremo in modo particolare la quaresima, tutta speciale, di quest'anno. Francesco Bartoli in assise

Luoghi citati: Palermo, Torino, Vito Lo Forte