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I 4 supermercati Act alla Coop-Piemonte I 4 supermercati Act alla Coop-Piemonte Le spiegazioni dell'Associazione cooperative La decisione presa 11 14 febbraio dal consiglio di amministrazione dell'Alleanza Cooperativa Torinese di dare in affitto i suol quattro supermercati alla Coop-Piemonte ha provocato contrastanti reazioni negli ambienti interessati. Da una parte un consigliere dell'Act, 11 dott. Carlo Piovano (de), si è dimesso per protesta; dall'altra l'Associazione regionale cooperative di consumo ha preso atto «con soddisfazione dell'operazione che — dice un comunicato — consente la continuità statutaria dell'Act attraverso la sua presenza, sia pure indiretta, nel settore; e migliora sostanzialmente la sua situazlom economica e finanziaria». Piovano spiega che l'eliminazione del settore alimentare è stata voluta dalla maggioranza del consiglio legata ad altre organizzazioni cooperative della grande distribuzione, in particolare alla «Coop Piemonte» emanazione della più grande «Coop Italia». Sempre secondo Piovano, sarebbe significativo il fatto che quattro consiglieri dell'Act che hanno partecipato all'assemblea del 14 febbraio votando a favore dell'affitto dei supermercati, siano tutti stati dirigenti della Lega cooperative e mutue ed uno anche amministratore della «Coop Italia», cariche dalle quali si sarebbero dimessi poco prima della riunione del 14 «per evitare eventuali contestazioni giuridiche». L'Associazione regionale cooperative di consumo afferma dal canto suo che il settore alimentare pesa «in modo insostenibile» sulla gestione complessiva dell'Act che opera anche nel mondo farmaceutico e gestisce un enopolio. La realtà della distribuzione torinese non consente ali'Act di essere competitiva sia per la presenza in città di strutture moderne, sia per il limitato giro di affari. «Del resto — dice ancora il comunicato dell'Associazione cooperative — l'esigenza di dimensioni aziendali più vaste è stata da tempo avvertita da tutta la cooperazione al consumo del Piemonte ed è stata ribadita nel recente congresso regionale in cui si è auspicata la creazione di un'unica azienda cooperativa. Le puerili supposizioni sulla natura privatistica della cooperazione dimostrano la scarsa conoscenza di questo importante settore nazionale ».