Inchiesta sul petrolio di Liliana Madeo

Inchiesta sul petrolio Inchiesta sul petrolio (Segue dalla 1" pagina) Pennacchini (de). Gli si attribuiscono dichiarazioni dure nei confronti dei pretori genovesi: essi, in sostanza, avrebbero compiuto una trasmissione degli atti non rituale, senza rispettare quanto la procedura prescrive. E' prematuro dire quali potranno essere le ripercussioni di queste sue iniziative. Per le indagini il momento è estremamente delicato. La procura si prepara a prendere decisioni importanti. Ci sono i due mandati di arresto emessi nei confronti di Cazzaniga (che è negli Stati Uniti) da convalidare o no: e domani il suo difensore presenterà un lungo memoriale difensivo. Si continuano a inviare comunicazioni giudiziarie, per il reato di corruzione, in merito alla vicenda Enel: sono già più di 50, e raggiungono nodi delicati dell'inchiesta andando a colpire perso-' naggi come i petrolieri Monti, Rovelli e Moratti, il figlio del senatore Gava, Rosario, tutti i membri del Consiglio direttivo dell'Unione petrolifera nel '72. Domani si svolgerà il secondo interrogatorio di Carlo Cittadini, l'ex segretario particolare di Cazzaniga. E' l'u- nico imputato che si trovi in carcere, e viene considerato insieme con Cazzaniga e l'aw. Arcidiacono — già vicepresidente dell'Unione petrolifera, latitante — il promotore di tutte quelle operazioni che dal '67 al '71 portarono alla presentazione delle leggi « compiacenti ». Sembra che abbia rilasciato dichiarazioni, a sua difesa, illuminanti per gli inquirenti. E' un imputato che parla. E alle sue parole viene riservato un « vivo interessamento ». Domani mattina si presenterà il ministro La Malfa. Parlerà in veste di segretario politico del pri, non come ministro. Ripeterà quanto già ieri sera ha detto in Tv a Tribuna politica, a proposito dei due vicesegretari del partito — Battaglia e Terrana — indiziati di reato per aver incassato denari connessi con l'oscura operazione petrolieri-centrali elettriche. Dai teleschermi ha dichiarato: « Conoscevo questo finanziamento collettivo, ma non ne conoscevo i condizioìtamenti. Rispondo io di persona, come segretario del pri, su questo come su altri fatti ». C'è poi il nuovo capitolo dell'inchiesta, la vicenda di cui è stato investito anche il Parlamento. Gli atti sono arrivati ieri sera tardi ed esiste la possibilità che la commissione inquirente chieda di unificare le due istruttorie e di condurre un'unica indagine. Per il momento spetta alla procura valutare l'operato di quanti sono coinvolti nei fatti e non sono coperti da particolari privilegi. La lista « dei grandi corruttori » è sul tavolo del dott. Siotto: petrolieri, legali, dirigenti di società petrolifere. Si profilano per loro reati ancora più gravi, come la truffa ai danni dello Stato. Si ricostruiscono i fatti che i pretori Almerigni, Brusco, Sansa avevano scoperto e di cui si sapeva soltanto quel poco che riusciva a filtrare dal segreto istruttorio. Sembra che il meccanismo delle complicità e della corruzione sia stato ancora più tortuoso di quanto si sapesse: non ci sarebbero stati soltanto rapporti finanziari tra partiti e petrolieri, ma cospicui doni ai singoli individui, così da creare una ref-e vischiosa di favori e ricatti. In merito all'indagine sulla vicenda dei petrolieri il senatore democristiano Pastorino ha rivolto una interrogazione ai ministri della Giustizia e del Tesoro per conoscere « quali assicurazioni intendano urgentemente fornire e quali provvedimenti intendano assumere allo scopo di tranquillizzare l'opinione pubblica e i risparmiatori scossi da recenti episodi che hanno offerto occasione a taluni pretori di violare, o quanto meno di mettere in forse, il segreto bancario e il segreto istruttorio ». Liliana Madeo

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