I rimedi di Giovanni Trovati

I rimedi I rimedi (Segue dalla 1" pagina) rivolta, e in una mortificazione al potere costituito, perché le parti (i « senzatetto » e proprietari di cantieri) con i propri mezzi cercano di far prevalere le proprie ragioni. Eppure, abbiamo fermi 2 mila miliardi destinati all'edilizia popolare e questi 2 mila miliardi attendono, per essere messi in moto, alcuni atti, che ancora non vengono, di un dicastero retto da un socialista. Tale è il malcontento che Storti, segretario della Cisl, arriva a difendere lo sciopero generale del 27 febbraio anche come uno sfogo, perché « diversamente avremmo potuto trovarci di fronte a manifestazioni spontanee e incontrollate ». Egual timore, che il movimento sindacale perda il collegamento con le masse, ha indicato Lama nell'intervista sopra ricordata: « Questo lascerebbe spazi pericolosi, anche sotto V. profilo del qualunquismo politico e del disorientamento, alle forze eversive di destra » Ecco perché, al termine di una giornata tormentata, Fanfani scrive che « il Paese è inquieto, ma non lo si rassicura con rinvìi e nemmeno con le ritirate ». Il termine « rinvio » è rivolto al governo, perché agisca subito con provvedimenti di pronta attuazione, il termine « ritirata » è per i partiti alleati con la de nel centro-sinistra. Il Paese, dice, si rassicura «proseguendo, proprio in questo momento di massima difficoltà, il programma che in un momento di massima consapevolezza nel luglio scorso le forze democratiche hanno concordato, confermandolo buono e ancora vitale nel vertice di dicembre e in quello di febbraio. Proprio il criterio fortunatamente prevalso in quest'ultimo vertice, di non recare alla crisi economica il perfido rimedio di una crisi politica, merita di essere considerato tuttora saggio, appropriato alla situazione presente e nuova prova di sincero attaccamento alla stabilità delle istituzioni democratiche». Giovanni Trovati

Persone citate: Fanfani, Lama, Storti