Arrestato per il petrolio un funzionario della Esso

Arrestato per il petrolio un funzionario della Esso L'accusa: associazione per delinquere, corruzione Arrestato per il petrolio un funzionario della Esso E' Carlo Cittadini, 46 anni, ex segretario di Vincenzo Cazzaniga - Rappresentava i petrolieri nei confronti dello Stato - Mandato d'arresto (non ancora eseguito) per il dirìgente romano di una società petrolifera genovese - I documenti consegnati alla Camera (Nostro servizio particolare) Roma, 20 febbraio. Con due mandati di arresto e la trasmissione degli atti in Parlamento, è arrivata oggi a Roma l'inchiesta che i pretori genovesi conducevano sugli episodi di corruzione che per anni avrebbero legato i partiti agli interessi dei petrolieri. Poco prima delle 10 di questa mattina quattro ufficiali della Guardia di Finanza hanno varcato il portone di Montecitorio chiedendo un incontro con il presidente Pertini. Erano partiti in nottata da Genova, in treno, portando con sé un fascicolo di documenti neppure troppo voluminoso e un'ordinanza firmata dai pretori Almerighi, Brusco, Sansa. La consegna nelle mani di Pertini dell'intero dossier concludeva una fase della tormentata inchiesta: essendo emerse responsabilità di ministri nell'esercizio delle loro funzioni, la magistratura si dichiarava incompetente a procedere e trasmetteva l'istruttoria al Parlamento, l'unico organismo autorizzato a sindacare l'operato di deputati, senatori, ministri. Alle 12,30 la presidenza della Camera ha diffuso questo comunicato: « Il presidente Pertini ha oggi ricevuto dai pretori Almerighi, Brusco e Sansa di Genova gli atti relativi alle indagini compiute sul mercato dei prodotti petroliferi, ai sensi e per gli effetti degli articoli 2 e 10 della legge 25 gennaio 1962 n. 20. Il presidente della Camera ha immediatamente consegnato gli atti medesimi all'on. Francesco Cattanei, presidente della commissione inquirente, il quale ne informerà la commissione nella seduta di domani 21 febbraio ». E' finita oggi, quindi, l'indagine dei pretori genovesi per quanto riguarda la presunta corruzione operata dai pftrolieri nei confronti dei partiti che sono stati al governo dal '67 al '72 al fine di ottenere provvedimenti legislativi a loro vantaggiosi. Le prove sarebbero contenute nelle carte che sono state sequestrate tra la fine di gennaio e i primi giorni di febbraio nella sede di istituti bancari, società petrolifere, l'Unione petrolifera italiana. Ci sarebbero promesse, recriminazioni, patteggiaménti, impegni, ricevute di pagamento che recano in calce la firma di uomini politici e della loro « controparte ». Le tappe di questi episodi sarebbero le tre leggi — del '67, '68, '71 — che assicurarono particolari contributi per l'approvvigionamento, rateizzazione degli oneri fiscali, defiscalizzazione: i comunisti, come risulta dai verbali delle sedute, lo definirono « un regalo ai petrolieri ». I provvedimenti con cui i pretori genovesi si sono spogliati dell'inchiesta sono stati tre. Il rinvio al Parlamento della documentazione che riguarda le eventuali responsabilità di ministri in carica e di ex ministri; la trasmissione alla procura di Genova (che, tra domani e dopodomani, li rimetterà alla pro- cura di Roma) degli atti che testimonierebbero gli illeciti compiuti da petrolieri e funzionari di società petrolifere; l'emissione di due mandati di arresto, che toccherà ai magistrati romani convalidare entro 20 giorni. Ai finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Genova sono stati affidati i due mandati. Il primo è stato eseguito questa mattina, alle 11,30. Nella sede della Esso, all'Eur, il dott. Carlo Cittadi-! ni è stato prelevato dal suo ufficio. Questa sera, alle 16,15 è stato rinchiuso nel carcere di Rebibbia. E' il primo personaggio che sia finito in prigione, in questa storia fitta di colpi di scena, rivelazioni sensazionali, comunicazioni giudiziarie. L'unico mandato d'arresto finora emesso, quelLiliana Madeo (Continua a pagina 2 in terza colonna) Roma. Il presidente della Camera Pertini (Foto Team)

Luoghi citati: Genova, Roma