La commissione comincia ad esaminare il "dossier,,

La commissione comincia ad esaminare il "dossier,, Alla Camera gli atti sul petrolio La commissione comincia ad esaminare il "dossier,, (Nostro servizio particolare) Roma, 20 febbraio. U « dossier » raccolto dai pretori genovesi contro ministri ed ex ministri, durante la loro inchiesta sullo scandalo del petrolio, è da oggi nelle mani dell'oli. Francesco Cattanei, che presiede la commissione inquirente per i procedimenti di accusa. Si tratta di 18 plichi, pesanti in tutto cinque o sei chili. Quattro ufficiali della guardia di finanza li avevano consegnati stamane al Presidente della Camera, Pertini, il quale li aveva immediatamente passati a Cattane!, genovese anch'egli, democristiano, presidente nella passata legislatura dell'Antimafia. L'on. Cattanei, interrogato in serata dai giornalisti circa i fascicoli riguardanti l'in- chiesta compiuta dai tre pretori genovesi, ha detto: « Solo domani mattina potrà essere iniziato l'esame degli atti, per cui è prematuro e scorretto formulare qualsiasi ipotesi sul loro contenuto e in ordine ad eventuali responsabilità attribuibili a singoli ministri in carica o facenti parte di passati governi ». La commissione per i procedimenti di accusa, composta da dieci senatori e dieci deputati (nove democristiani, quattro comunisti, due socialisti, due missini, un socialdemocratico, un liberale ed un indipendente di sinistra), è già stata convocata per domattina per cominciare l'esame degli atti nei quali i pretori Almerighi, Brusco e Sansa hanno ravvisato ipotesi di responsabilità per alcuni uomini di governo. La magistratura ordinaria non è competente a giudicare sul comportamento di ministri e di ex ministri. E' alla commissione interparlamentare, costituita in forza della legge costituzionale dell'I 1 marzo 1953 e del regolamento parlamentare per i procedimenti di accusa, che spetta il compito di fare l'istruttoria. La commissione ha due facoltà: decidere l'archiviazione del caso, o comunicare le sue conclusioni al Presidente della Camera, perché convochi il Parlamento in seduta comune per il dibattito e la decisione finale. Per l'archiviazione, è tuttavia necessaria in commissione la maggioranza di quattro quinti (sedici su venti); se è inferiore, la maggioranza assoluta delle due assemblee può chiedere ugualmente l'inchiesta. Se la commissione non delibera l'archiviazione o se questa è revocata, ha luogo l'inchiesta, che si chiude con la proposta della messa in stato di accusa o con il « non luogo a procedere », che dev'essere però deciso con una maggioranza dei tre quinti. In caso contrario, sarà sempre il Parlamento, riunito in seduta comune, a decidere a scrutinio segreto e a maggioranza assoluta se l'accusato o gli accusati devono comparire dinanzi alla Corte Costituzionale per il giudizio definitivo. In passato non si è mai giunti a questo caso estremo. Il caso dell'ex ministiro delle Finanze, Trabucchi, il cui nome fu fatto a proposito dello scandalo delle banane, fu archiviato dall'assemblea della Camera. Fu invece deliberata direttamente in commissione l'archiviazione degli, atti trasmessi dalla magistratura contro gli ex ministri dei Lavori Pubblici Natali e Mancini, in relazione all'affare delle aste truccate. g. fr.

Persone citate: Almerighi, Brusco, Mancini, Pertini, Sansa, Trabucchi

Luoghi citati: Roma