Aumentano olio, zucchero, formaggi

Aumentano olio, zucchero, formaggi Aumentano olio, zucchero, formaggi (Nostro servizio particolare) Roma, 20 febbraio. Il Consiglio dei ministri ha deciso che da mezzanotte la benzina normale costerà 247 lire, la « super » 260, il gasolio 70 lire, l'olio combustibile per le industrie 35 lire. Domenica 10 marzo potranno circolare liberamente tutti i veicoli a motore privati (comprese le moto) la cui targa finisca con i numeri pari, cioè 2, 4, 6, 8, 0. In quella data tra le ore 0,1 e le 24 dovranno restare fermi tutti gli altri mezzi targati. La circolazione privata torna del tutto libera per i mezzi non forniti di targa (ciclomotori sino a 50 centimetri di cilindrata); torna anche libera per tutti indistintamente i mezzi privati nelle giornate festive infrasettimanali (la prossima è quella dedicata a San Giuseppe, marte¬ dì 19 marzo). Totalmente libera diventa d'ora in avanti la circolazione dei mezzi a motore con immatricolazione e targa estere. Sono state prese anche decisioni (che spetterà al sottosegretario alla presidenza Sarti perfezionare) riguardanti i mezzi privati nautici. La circolazione privata è alternata nelle domeniche senza limiti di data (domenica 17 marzo c'è libertà per le targhe che finiscono con i numeri 1, 3, 5, 7, 9). Restano in vigore le deroghe già concesse per le domeniche a chi lavora. Infine il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla preparazione del tesseramento della benzina. Il ministro De Mita è autorizzato a dar corso alla operazione (costosa) di preparare le tessere e i bollini. Il sistema sarà pronto in mag¬ gio: la sua applicazione sarà decisa se necessaria, ai fini del risparmio di benzina. In tal caso si deciderà anche quale quantitativo attribuire alle varie classi di cilindrata e alle varie categorie di utenti e se consentire la vendita libera di una quota di benzina a prezzo molto maggiorato. Per ora è solo autorizzata la preparazione dell'operazione di stampa delle tessere, che richiede almeno due mesi. I nuovi prezzi dei prodotti petroliferi contemplano anche un aumento fiscale: si tratta delle due benzine. Il nuovo e maggior prelievo è di 21 lire. Pertanto le 57 lire dì aumento sulla «normale » si distribuiscono in 36 lire ai raffinatori e 21 al fìsco, mentre le 60 lire di aumento per la super si ripartiscono in 39 lire ai raffinatori e sempre 21 al fisco. Il calcolo degli aumenti attribuiti ai raffinatori deriva da una stima coincidente in modo esatto tra calcoli del ministro dell'Industria De Mita e del ministro del Bilancio Giolitti. E' stato calcolato dai due ministri che ai raffinatori si debba riconoscere un costo di acquisto dall'estero pari a 49 mila lire per tonnellata. E' il costo minimo, quello relativo alle forniture medie delle compagnie multinazionali che hanno filiali in Italia e alle principali forniture dell'Agip, la compagnia di Stato. Tuttavia il costo medio dell'Agip è di qualche lira maggiore, perché l'impresa pubblica, nei mesi scorsi, è stata spinta ad acquistare grosse partite a maggior prezzo, per far fronte alle deficienze di prodotto esitato sul nostro mercato dai privati. Il costo d'acquisto di molti nostri raffinatori «indipendenti» (cioè né pubblici né multinazionali) è invece assai maggiore, con punte di 80 mila lire per tonnellata. Se il governo, in base agli indirizzi respinti a fine gennaio ufficialmente dal psi, avesse dovuto come per il passato stabilire un prezzo medio, avrebbe dovuto fissarlo a oltre 60 mila lire o ad almeno 56 mila, escludendo le sole punte massime d'alcuni raffinatori. I presidenti di numerose società petrolifere italiane, dopo la decisione di raddoppio dei prezzi del petrolio greggio assunta dai Paesi produttori, avevano fatto « circolare », tra fine dicembre e sino a metà gennaio, la «notizia» che il nuovo prezzo da riconoscere ai raffinatori italiani sarebbe dovuto oscillare tra 60 e 80 lire. In seguito si « attestarono » sull'indicazione « minima » di 55 lire. La decisione finale per la benzina è stata presa solo questa sera, in base agli studi fiscali di Colombo. Anche Colombo è giunto al Consiglio dei ministri con studi che gli facevano ritenere di doversi concedere 36-37 lire per la benzina ai raffinatoli. Le 21 lire di tassa in base a tale valutazione servono a far affluire allo Stato 300 miliardi annui. Senza tale aumento, invece, il fisco avrebbe subito una perdita di 500 miliardi, per la diminuzione dei consumi connessa al rincaro (che li farà scendere) e alle limitazioni nella circolazione. Il Consiglio dei ministri ha deciso di dare direttive ai Comuni in relazione alla circolazione degli autoveicoli nei centri urbani. I CoGiulio Mazzocchi (Continua a pagina 2 in quarta colonna)

Persone citate: De Mita, Giolitti, Mazzocchi

Luoghi citati: Italia, Roma