Prete direttore di un istituto è accusato di narcotizzare e seviziare gli orfanelli

Prete direttore di un istituto è accusato di narcotizzare e seviziare gli orfanelli Arrestato nella notte a Mola di Bari col suo assistente Prete direttore di un istituto è accusato di narcotizzare e seviziare gli orfanelli Il sacerdote, 40 anni, avrebbe cloroformizzato i bimbi dagli 8 ai 14 anni mentre dormivano I sospetti di alcune maestre hanno fatto scattare l'inchiesta ■ L'orfanotrofio forse sarà chiuso (Dal nostro corrispondente) Bari, 18 febbraio. A Mola di Bari i carabinieri hanno arrestato in piena notte il rettore dell'istituto Maria Ss. d'Alto Mare, sotto l'accusa di violenza carnale, atti di libidine, atti osceni, maltrattamenti e violenza privata ai danni dei ragazzi ospiti dell'istituto, tutti giovanissimi dagli 8 ai 14 anni. Con il rettore è pure in carcere l'istitutore dell'orfanotrofio. Il dottor Bisceglia ha avocato a sé l'inchiesta esperita dal procuratore di Mola, dottor Binetti, al quale era pervenuta la denuncia dei parenti di uno dei bimbi ricoverati. Protagonisti della squallida vicenda sono don Nicola Bucciarelli, 40 anni, appartenente all'ordine dei vocazionisti, nativo di Casalbordino (Chieti), e il suo istitutore, Albino Vergatti, 20 anni, studente in giurisprudenza. Quest'ultimo dovrà rispondere solo di maltrattamenti e violenza privata in danno degli orfanelli. Per l'asssistenza dei convittori — bimbi orfani abbandonati o indigenti — il Maria Ss. d'Alto Mare provvedeva per sov¬ venzione della Regione e dei Comuni cui appartenevano i ragazzi. Ma don Bucciarelli e il suo assistente avevano trovato il sistema per abusare dei bimbi mentre, narcotizzati, dormivano profondamente; non mancavano, inoltre, sevizie e maltrattamenti. A carico dell'istituto è ora in corso un'inchiesta amministrativa, che sicuramente disporrà la chiusura completa. A provocare l'intervento della procura della Repubblica sono stati i sospetti di alcune insegnanti dell'istituto che hanno notato su alcuni ragazzi i segni di maltrattamenti e sevizie. Le maestre, Lucia Marano, Pina Cucchiara, Rosalba Perrone, Lidia Bulbis e Angela Pellechia, avevano notato gli stessi segni — un cerchietto con al centro tre piccoli buchi — sui ragazzi interni dell'istituto. (Alle scuole elementari vanno anche bimbi non convittori). Sul collo di alcuni ragazzi erano evidenti anche i segni di morsi di labbra. Le insegnanti avevano interrogato gli alunni, ma non erano riuscite a sapere molto. i i e e an, A n a. o ilo i ae, aa a, el ui o. o ). zi ni nn o. olni rie, re Qualcuno aveva detto di essere sonnambulo e di alzarsi di notte perché aveva bisogno di andare in giro per le camerate, qualcun'altro aveva detto d'essersi destato di colpo, di aver visto al fianco un'ombra, di aver avvertito un'improvvisa puntura sul collo quindi di essersi riaddormentato immediatamente. Un altro ragazzo aveva riferito che la puntura era stata fatta con un cerchietto di ferro con tre punte a spillo. Le maestre avevano capito che non era facile accertare la verità, quindi avevano deciso di interessare i genitori del piccolo Carlo D. L., 8 anni, affinché facessero parlare il bimbo. Questi aveva parlato ed aveva riferito di essere stato narcotizzato da Albino Vergatti, l'istitutore. Pare sia stato inoltre accertato che il bimbo avesse subito violenzeDi qui la denuncia ai carabinieri. Le indagini, durante le quali il Vergatti aveva parlato ed era stato accertato il comportamento di don Bucciarelli, indussero il sostituto procuratore a firmare i due mandati di cattura e ad ordinare il sequestro della siringa a tre punte, del tipo di quelle usate per il test della tubercolina, e del liquido usato per la narcosi, che pare sia già stato analizzato dall'istituto di chimica farmaceutica dell'università di Bari. Il dottor Egidio Carrieri, direttore didattico della scuola elementare S. Chiara, la cui sezione staccata agisce presso l'istituto Maria Ss. d'Alto Mare, avrebbe sporto analoga denuncia contro i due arrestati a seguito di un'inchiesta personale su quanto riferitogli dalle sue insegnanti. Aurelio Calitri giamento. E' finito in carcere anche Andrea De Lucia, di 24 anni, pure originario di San Felice a Cancello che divideva una stanza insieme col Cioffi. Il De Lucia è stato trovato in possesso di un'arma e di numerosi proiettili. Il fatto di sangue è stato ricostruito dettagliatamente dalla polizia grazie soprattutto alla testimonianza di una persona che stava passando in via Archimede. Il teste ha riferito agli inquirenti di avere visto davanti alla pensione «Primavera» quattro persone: 1 due feriti, Carmela Barbaro ed un quarto giovane poi identificato per il Cioffi.

Luoghi citati: Bari, Casalbordino, Chieti, Mola Di Bari, San Felice A Cancello