Minime perdite in Borsa l'indice è sceso dello 0,3% di Remo Cantoni

Minime perdite in Borsa l'indice è sceso dello 0,3% Minime perdite in Borsa l'indice è sceso dello 0,3% Le "scadenze tecniche" non hanno mutato la fisionomia del mercato - Sempre vivace la richiesta dei bancari - Reddito fisso stabile (Nostro servizio particolare) Milano, 16 febbraio. In perfetta analogia con quanto sta accadendo negli altri principali mercati azionari Internazionali, le Iniziative languono, anche nelle Borse italiane e le variazioni da una settimana all'altra sono irrilevanti. Il numero indice è passato da 74,45 di venerdì 8 a 74,23 del 15 febbraio con una flessione dello 0,3%. Le scadenze tecniche non hanno mutato la fisionomia del mercato. La risposta premi di giovedì si è conclusa con il ritiro delle Montedison, Snia Viscosa e Assicurazioni Generali e con il pressoché totale abbandono degli altri titoli. I riporti del giorno successivo sono stati superati senza grandi difficoltà; il denaro necessario per i finanziamenti era più ohe sufficiente e vi è stato solo un rialzo dei tassi dovuto all'aumento generale degli interessi bancari attivi, deciso dagli Istituti di credito nelle scorse settimane. Non vi è stata quella affannosa ricerca di titoli a riporto osservata in gennaio: solo per la Sarom è stato richiesto un premio speciale e lo scoperto di Snia Viscosa è da attribuirsi ad operazioni di arbitraggio per azione ed obbligazione convertibile tuttora aperte. E' avvenuto così che nell'ultima riunione Toro Assicurazioni e Beni Imm. Italia hanno ceduto nettamente per mancanza dei soliti compratori obbligati. Debole anche La Centrale probabilmente quale diretta conseguenza delle flessioni dei due valori sopraindicati. Assai resistenti invece diversi industriali e particolarmente la Montedison, che ha staccato il diritto di prelazione per la sottoscrizione di obbligazioni convertibili Montedison Fibre priv. emesse da Mediobanca, la Snia Viscosa e l'Italcementi. A dire il vero il sensibile progresso del grande titolo cementifero è da attribuirsi più al cospicuo valore della controllata Italmobiliare che a novità imprenditoriali. La moda dei bancari è tuttora vivace e l'Italmobilìare, che è soprattutto una grande holding di banche e di assicurazioni, ha oggi un valore di mercato superiore alla capitalizzazione dell'intero gruppo Italcementi. Non vi è da stupirsi perciò se giornali specializzati e analisti mettono in luce questo fenomeno richiamando l'attenzione degli operatori e degli investitori. Nel complesso però gli scambi sono stati meno attivi del solito e la mancanza di una adeguata contropartita ha provocato numerose irregolarità e un continuo succedersi di alti e bassi. Si è così concluso un mese borsistico che non ha portato novità di rilievo per il mercato: il numero indice è passato da 74,84 a 74,23 (meno 0,8°/o), il che conferma il sostanziale nulla di fatto. Al borsino, dopo la battuta d'arresto di giovedì 10, una discreta corrente di compratori ha fatto recuperare punti su punti a molti bancari. Nel comparto del reddito fisso l'attività rimane su livelli modesti e senza variazioni di corso degne di nota. Fra le convertibili l'offerta pubblica delle obbligazioni parzialmente tramutabili in azioni del Banco di Santo Spirito ha avuto il previsto immediato successo e le prime quotazioni ufficiose sono av¬ venute a un prezzo superiore del 20% a quello di emissione. Per quanto concerne l'offerta agli azionisti della Montedison di 35 miliardi di obbligazioni Mediobanca convertibili in azioni Montefibre priv., il diritto d'opzione è andato gradatamente scendendo e ora è vicino a una quotazione ritenuta interessante per i nuovi investitori. Anche questa iniziativa, che si concluderà venerdì 25, è ormai avviata a un buon successo a conferma della predilezione che i risparmiatori hanno, in questo momento, per obbligazioni totalmente o parzialmente convertibili in azioni. Remo Cantoni Le Borse in Italia (Indice azionario 1938-1) 74,45 74,23

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