L'Illuminismo ideale perduto

L'Illuminismo ideale perduto La storia del Valjavec L'Illuminismo ideale perduto Fritz Valjavec: « Storia dell'Illuminismo »; trad. di B. Bianco, Il Mulino, pag. 398, lire 5000. Quando, cinquantenne, lo storico austriaco Fritz Valjavec scomparve nel 1960 era già noto agli specialisti per i suoi studi sul giuseppinismo e sulla genesi delle correnti politiche in Germania; ma egli aveva appena posto Fine alla sua opera maggiore, quella Geschichte der abendldndischen Aufkldrung (uscita postuma a Vienna l'anno dopo) che ora compare in italiano, e a cui aveva dedicato — anche per incoraggiamento del Croce — un impegno trentennale. Valjavec ebbe così la ventura di coronare con un'opera d'insieme un'intera vita di ricerca. E' un eccellente libro di sintesi, in cui la gran quantità di informazioni non è un mero cumulo di dati, ma si risolve in comprensione e penetrazione acuta di un'epoca: i continui rinvìi bibliografici alle fonti e alle opere specialistiche non incrinano affatto la scorrevolezza della chiara esposizione. Attraverso esso l'Illuminismo ci appare in tutto il suo complesso intreccio di componenti, talvolta contrastanti, che ne fanno rivivere la concretezza effettiva, ben oltre il semplicismo degli schemi interpretativi ed ideologici. Nel titolo della traduzione è scomparsa la specificazione « occidentale » che, nell' originale, accompagnava il termine « Illuminismo ». E ciò è accettabile, poiché per noi tale specificazione è del tutto ovvia, dato che siamo abituati a chiamare « Illuminismo » quel complesso di fenomeni culturali che si colloca nei Paesi protestanti e cattolici d'Europa tra la fine del secolo XVII e l'inizio del XIX. Ma un aspetto dell' originalità dell'impostazione del Valjavec è già rivelata proprio dal titolo originario, che fa presente che l'Illuminismo, oltre il campo di azione iniziale, ha poi sviluppato i suoi temi ed i suoi valori anche in altre aree: dall'Europa sud-orientale alle Americhe ed ai Paesi che negli ultimi cento anni si sono dischiusi alla civiltà moderna. E a tali sviluppi non mancano cenni in quest'opera, che pure si vuol limitare all'Illuminismo « classico ». Per una penetrazione così comprensiva della fisionomia dell'Illuminismo, Valjavec deve spaziare su una molteplicità di temi: dalla visione del mondo e dalle specifiche dottrine filosofiche alle caratteristiche nazionali; dai rapporti con le Chiese e con i gruppi religiosi agli sviluppi sociali ed economici; dalla scienza all'arte e alla letteratura; dalla scuola al diritto e alla politica. E per ciascuno di questi temi egli non si sofferma soltanto sulle personalità dominanti, ma dedica molta attenzione alle manifestazioni della « coscienza comune e alle forze meno appariscenti della vita intellettuale ». In tal modo, molti luoghi comuni sui caratteri dell'Illuminismo mostrano la corda. E' certo innegabile l'esaltazione illuministica della ragione; ma si può identificare Illuminismo e Razionalismo? Riesce difficile ripetere l'abituale affermazione, quando Valjavec fa notare come « il secolo dell'Illuminismo fosse ad un tempo il secolo delle più diverse leghe misteriosofiche, a cominciare da un'associazione umanitario - razionalistica come la massoneria per finire con le più strane società segrete, che godevano di grande favore proprio tra le persone colte e nella buona società ». Così è anche per la riproposta che talvolta oggi si tenta dei valori dell'Illuminismo. Molti di tali valori, come il liberalismo, ad esempio, e l'apprezzamento della scienza, si sono sostanziati con la nostra maniera d'essere. Ma è riproponibile in foto la concezione illuministica? Pare di no: « Il secolo filosofico si basava sull'ipotesi dell'armonia e della regolarità del mondo, e l'uomo gli appariva come il centro della vita, fornito di grandi doni, sorretto dalla benedizione divina e destinato a un futuro pieno di promesse». Oggi questa fede è senza dubbio gravemente compromessa. Francesco Barone

Persone citate: Francesco Barone, Fritz Valjavec, Valjavec

Luoghi citati: Americhe, Europa, Germania, Vienna