"Un naïf tecnologico,, di Augusto Minucci
"Un naïf tecnologico,, NELLE GALLERIE TORINESI "Un naïf tecnologico,, Le opere di Eugenio Bolley - Realtà e sogno nei dipinti di Pippo Pozzi La pittura di Eugenio Bolley (nato a Gap nel 1935 e residente a Bardonecchla, dove sembra si sia rifugiato per sfuggire ai veleni della città) si è sviluppata su due motivi: l'ordine matematico e la poesia. Una matematica semplice però: non quella indecifrabile, ma quella di tutti i giorni, del due più due quattro. Pochi elementi gli bastano per tessere i suoi racconti: due gobbe di colline, un prato tempestato di triangolimi di verde, un mangianuvole (mostro geometrico che divora l'habitat dell'uomo], qualche sagoma di casetta e tanto cielo: lo stesso cielo che Bolley ha la fortuna di vedere dalla sua casa di montagna e sul quale, come su uno schermo, insegue le sue favole. Fiabe semplici, pervase da un candore che è soltanto apparente, perché c'è in questa pittura, da « naif tecnologico >, una espressività semplificata, un modo di isolare e di esaltare le immagini, sotto la quale si nasconde una notevole capacità di sintesi e un innato senso della composizione. Certo, Bolley indugia a volte in compiacenze grafiche, ma non si può avere dubbi sulla sua sensibilità lirica e coloristica che. come dimostrano gli ultimi lavori esposti alla libreria • Galassia > (Galleria S. Federico), si va sempre più affinando. ★ * Il blellese Pippo Pozzi, cui la lunga carriera artistica ha dato parecchie soddisfazioni (ricordiamo la sua partecipazione alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale romana), si ripresenta dopo due anni di assenza a Torino con una personale alla galleria ■ Allals » (via Palestra 15). Artista dotato di qualità disegnative e coloristiche. Pozzi è rimasto fedele a quella poetica che accomuna sogno e realtà in un connubio che riesce a toccare, a volte, momenti di grande suggestione. E se i suoi volti, chn appaiono ora sullo sfondo di un cielo, ora fra le rupi di una scogliera, sono forse sovraccarichi di simbolismo romantico, altri suol lavori sono limpidi e serrati nella loro essenzialità. Ci riferiamo a certi piccoli mazzi di fiori che fluttuano nell'aria vibranti di trepidi colori, e soprattutto ai paesaggi (quasi sempre disadorne pianure dove lo spazio acquista il senso dell'infinito) in cui a volte il nastro di una nuvola bianca sembra navigare con un carico di dolci, malinconici pensieri. ★ ★ Dotata di molta disinvoltura e di un buon ritmo compositivo, la livornese Gabriella Ulivieri scompone Il dato naturale per riorganizzarlo come se lo vedesse attraverso un prisma. Un'operazione che si riallaccia al cubismo, ma in cui si avverte un personalissimo modo di strutturare il dipinto che acquista, anche grazie ad una tavolozza limpida e varia, una grande vivacità. Espone alla « Conchiglia >, via Garibaldi 35. Fra le altre mostre segnaliamo quella di Marianna Baglio che presenta al ■ Cortllaccio > In via Monte di Pietà 22, una serie di nature morte e quella di Alba Gentili che espone « Le vaude canavesane > nella Sala delle colonne del Teatro Gobetti, in via Rossini. 8. Augusto Minucci Ente Nazionale Protezione Animali — Una mostra collettiva di pittura a favore degli amici dell'uomo si apre oggi alle 18 all'Istituto Bancario San Paolo in I piazza San Carlo.
Persone citate: Alba Gentili, Bolley, Eugenio Bolley, Gabriella Ulivieri, Marianna Baglio, Pippo Pozzi, Pozzi
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