Nei negozi manca l'olio: chi lo nasconde? I commercianti: "Non si può più lavorare,,

Nei negozi manca l'olio: chi lo nasconde? I commercianti: "Non si può più lavorare,, Una situazione precaria sul fronte degli alimentari Nei negozi manca l'olio: chi lo nasconde? I commercianti: "Non si può più lavorare,, Dicono i responsabili di categoria: "I 135 mila litri d'olio sequestrato dalla Finanza sono poca cosa rispetto alla merce imboscata dai produttori" - Martedì prossimo serrata dei negozi in tutto il Piemonte - Parere negativo della commissione consultiva per il rincaro del pane comune - Centrale del latte: si produce soltanto il tipo "rosso" I commercianti aderenti alle associazioni di categoria del Nord Italia hanno proclamato una « settimana di agitazione ». SI terrà dal 18 al 23 febbraio, e culminerà con una serrata del negozi di generi alimentari. Resteranno chiusi In giorni diversi in ognuna delle maggiori città. In Piemonte, la protesta avrà carattere regionale: a Torino e negli altri capoluoghi di provincia le saracinesche rimarranno abbassate per ventiquattro ore martedì 19. I negozianti non escludono forme di agitazione più massiccia. II programma di massima è stato definito l'altro giorno a Venezia, durante un'assemblea organizzata dala Federazione Italiana dettaglianti alimentari sui problemi determinati dal blocco del prezzi. « Continua a /«razionare soltanto al consumo; non esiste più da un pezzo per grossisti e produttori ». I commercianti hanno anche denunciato « la carenza di prodotti di più largo consumo ». SI legge in un comunicato: « La materiale impossibilità di assicurare il rifornimento dei negozi costituisce un concreto, incombente pericolo nei confronti di dettaglianti e consumatori ». Il vicepresidente dell'Associazione commercianti, Giovanni Perfumo, commenta: « CI trottiamo nell'impossibilità di continuare a lavorare. Vorremmo che il consumatore ci comprendesse. Non Intendiamo causargli disagio, né vogliamo che i prezzi aumentino. Chiediamo soltanto che la situazione ritorni alla normalità. Insomma, che ci sia merce e possibilità di venderla senza dover lavorare in perdita ». Una rappresentai\7ti di commercianti si è riiiM ieri nella sede di via Massena e ha confermato la serrata di martedì prossimo. I negozianti hanno anche sollecitato un Incontro con Governo e sindacati perché si giunga a « provvedimenti che restituiscano chiarezza al settore alimentare ». Olio — E' l'argomento del giorno. Manca In quasi tutti 1 negozi. Le ditte produttrici hanno ridotto al minimo i rifornimenti. Spesso lo cedono al negozianti attraverso piccoli ricatti: per ogni lattina, il commerciante deve acquistare anche un tubetto di maionese o un altro prodotto. Venerdì scorso, durante un'indagine diretta ad accertare se esistono in Torino imboscamenti di generi alimentari, il nucleo di polizia tributarla della Guardia dcpIsdd5tm di finanza ha scoperto una giacenza di 135 mila litri d'olio, in parte d'oliva e in parte di semi. Il pretore Racheli ha ordinato 11 sequestro della merce, notlficando avviso di reato al proprietario del depositi: Francesco De Sensi 55 anni, nato a Cosenza e abitante a Torino in via Principe Tommaso 39. Produttore, grossista e dettagliante d'olio. De Sensi possiede un deposito con uffici In via Glacosa 21 bis e quattro negozi per la vendita al dettaglio in via Madama Cristina, via Mazzini, via Nizza e corso Vercelli. E' indiziato di aggiotaggio In base all'articolo 501 del Codice penale: « Chiunque, al fine di turbare il mercato interno dei valori o delle merci, pubblica o altrimenti divulga notizie false, esagerate o tendenziose o adopera altri artifici atti a cagionare un aumento o una diminuzione del prezzo delle merci, ovvero dei valori annessi nelle liste di borsa o negoziabili nel pubblico mercato, è punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa non inferiore a lire 120 mila ». Nel giorni scorsi era aperto un solo negozio del De Sensi. SI vendeva olio d'oliva tra le 950 e 1250, lire 11 litro, prezzi che, secondo la Finanza risultavano maggiorati rispetto al listino di luglio. Anche Ieri era aperto un negozio di proprietà del commerciante sotto accusa. I prezzi variavano da 700 a 900 lire 11 litro. Francesco De Sensi, che ha affidato la tutela del propri interessi agli avvocati Chiusane e Zancan, sostiene che l'olio del suol depositi « non era vendibile, ma serviva per i tagli e doveva essere ancora filtrato ». Afferma anche di non aver voluto un « rialzo fraudolento ». E prefetto dott. Salerno, Informato dell'operazione della Finanza e del sequestro ordinato dal pretore, ha fatto requisire l'olio, disponendo che l'amministrazione comunale lo distribuisca a enti, convitti, mense e privati, « per assicurare una opportuna utilizzazione del prodotto ». ir 11 sequestro dei 135 mila litri d'olio — commenta Perfumo — secondo noi è un episodio marginale. Soltanto quando sarà messa sul mercato la merce esistente nei depositi dei produttori la situazione tornerà a normalizzarsi. La campagna olearia si è da poco conclusa: com'è possibile che il prodotto manchi? Evidentemente, esistono imboscamenti rilevanti ». Il rag. Monasterolo, vicepresidente della Federazione dettaglianti, condivide questa opinione: (t I grossisti — afferma — annunciano le consegne " dopo " l'aumento. Oppure in cambio della consegna della scarsa merce, ci avvisano che dovremo versare un conguaglio in vista di eventuali e probabili aumenti. Questo dimostra che la roba c'è. Dove non si sa, ma prima o poi uscirà certamente dai depositi ». Zucchero — La situazione si aggrava. Nei giorni scorsi alcuni negozianti hanno rinnovato le scorte settimanali, ma invece dei soliti 3-4 quintali si sono visti consegnare 50 chilogrammi. Il prezzo: 255 lire 11 chilo, lo stesso che si applica al consumo per lo zucchero sfuso. In sacchetti, lo zucchero al dettaglio costa 265 lire 11 chilo. « Lavoriamo in perdita in ogni caso — affermano 1 commercianti — perché la carta da pacchi è rincarata, salendo da 130 a 400 lire il chilo. Inoltre, non se ne trova con la facilità di un tempo». Scarseggiando 11 prodotto nazionale, 1 negozianti cercano quello estero. SI trovano pero di fronte a richieste di prezzi che giudicano insostenibili, da 275 a 295,40 lire. « Talvolta le affrontiamo per avere prodotto sufficiente per i clienti, ma non possiamo lavorare in perdita ancora a lungo». Latte — Un'agitazione all'Interno della Centrale del latte determina l'immissione sul mercato soltanto del tipo omogeneizzato capsula rossa, che costa 180 lire 11 litro. «E' il prodotto più diffuso — affermano alla centrale del latte — Per questo abbiamo voluto garantire l'omogeneizzato invece del pastorizzato ». Quest'ultimo prodotto (capsula bianca) costa 160 lire 11 litro. Se ne riforniscono soprattutto 1 bar, ma lo usano anche molte famiglie. Da sabato, lettori ci scrivono o telefonano, lamentando che non lo trovano. Nessuna decisione, intanto, sul prezzo del latte, per il quale è stato proposto un rincaro di 50 lire. Sul problema, ogni decisione spetta al Comitato provinciale prezzi che il prefetto non ha ancora convocato. Pane — La commissione consultiva del Comitato prezzi ha concluso l'esame dei « riplanamenti » proposti dall'Associazione commercianti fra le tariffe all'ingrosso e quelle al dettaglio di alcuni generi alimentari. I risultati sono stati annunciati al prefetto. Si sa che è stato espresso parere contrarlo al rincaro proposto dall'Associazione panificatori di 70 lire per il pane comune, attualmente sul mercato In tipi diversi, ai prezzi di 200, 210 e 240 lire 11 chilo. Denuncia — Il Gast, Gruppo d'acquisto dei salumai torinesi, ha denunciato al carabinieri e alla prefettura un commerciante campano perché avrebbe consegnato soltanto 2.450 confezioni di pomodori pelati Invece delle 7 mila ordinate. Il prodotto consegnato, inoltre, sarebbe stato fatturato al prezzo di blocco, ma la ditta avrebbe richiesto di « pagare una differenza sottobanco, affermando di non poter cedere la merce a quel prezzo ». Francesco De Sensi è denunciato - La Guardia di Finanza durante il sopralluogo

Persone citate: De Sensi, Francesco De Sensi, Gast, Giovanni Perfumo, Perfumo, Racheli, Zancan

Luoghi citati: Cosenza, Monasterolo, Nord Italia, Piemonte, Salerno, Torino, Venezia