Fiat: giovedì riprenderanno le trattative per il contratto

Fiat: giovedì riprenderanno le trattative per il contratto Il negoziato era interrotto da trenta giorni Fiat: giovedì riprenderanno le trattative per il contratto Riguardano i duecentomila dipendenti del gruppo - I sindacati hanno deciso 12 ore di sciopero entro il 23 febbraio secondo programmi stabiliti dai consigli di fabbrica Le trattative per la «piattaforma» dei 200 mila dipendenti della Fiat-Om-Autobianchi riprendono giovedì. Ne ha dato notizia la direzione Informazioni dell'azienda con un comunicato che dice: «A circa un mese dall'interruzione del negoziato per il rinnovo del contratto aziendale, sciogliendo la riserva a quel momento formulata, la Fiat ha proposto la verifica delle posizioni delle parti, anche alla luce dei programmi di investimento preannunciati dal governo in materia di trasporto pubblico. La Fiat e la Federazione lavoratori metalmeccanici — conclude il comunicato — hanno concordato di incontrarsi presso l'Unione Industriale di Torino, giovedì alle 9,30». A Torino, ieri, era riunito l'esecutivo del Coordinamento nazionale Fiat (l'organismo sindacale formato dai rappresentanti della Cgil-CìslUil) che ha emesso un comunicato nel quale, tra l'altro, è detto: «L'esecutivo aderisce alla proposta venuta dalla Fiat di un incontro per giovedì al fine di valutare ulteriormente le sue proposte». Nel corso della riunione — infor¬ ma il comunicato dei sindacati — l'esecutivo nazionale della Fiat ha deciso «la effettuazione di 12 ore di sciopero entro il 23 febbraio, secondo programmi che devono essere decisi da ciascun Consiglio di fabbrica. Entro questo periodo il Coordinamento nazionale dovrà assumere decisioni più efficaci e generali di iniziative di lotta, anche per una intensificazione di una efficacia degli scioperi, in modo da porre rapidamente la Fiat di fronte a responsabilità che deve assumersi tutte intere». I sindacalisti, inoltre, hanno stabilito di far effettuare a Torino il 18 e 19 febbraio, l'annunciato convegno sulla organizzazione del lavoro e l'applicazione dell'inquadramento unico, che viene definito «primo momento di coordinamento e di rilancio di tutta l'iniziativa all'interno delle officine». Nelle varie città, dove non siano ancora avvenuti, saranno promossi incontri «con le amministrazioni locali e le forze politiche, in modo da assumere le necessarie iniziative a sostegno della vertenza». In particolare saranno organizzati tre convegni nel Mezzogiorno (a Chieti, a Salerno, a Reggio Calabria) «coinvolgendo le forze politiche, sociali e le amministrazioni locali, specie in rapporto alle richieste specifiche contenute nella piattaforma». Nel comunicato dei sindacalisti si mette, infine, in rilievo «il grande significato della massiccia partecipazione agli scioperi delle settimane passate a cominciare dalla giornata del 25 gennaio, poi nella articolazione ed infine nello sciopero di Gruppo del 7 febbraio, in coincidenza con lo sciopero di tutti i grandi gruppi meccanici, tessili e chimici e con lo sciopero generale di Milano». Nell'ambito delle 12 ore di sciopero proclamate dal Coordinamento (Cgil-Cisl-Uil) per le prossime due settimane, il consiglio di fabbrica di Rivalta ha subito deciso di far effettuare tre ore di fermata per oggi. Anche alla Mirafiori oggi è in programma uno sciopero di tre ore. Il Sida ha dichiarato di non aderire a questi scioperi di tre ore «perché da tre mesi è in sospeso la trattativa e la ripresa in settimana degli incontri è una ragione di più per verificare se la Fiat e la Firn valuteranno a sufficienza la gravità del momento». Dopo lo sciopero di otto ore dì giovedì scorso le agitazioni hanno continuato a serpeggiare in parecchi stabilimenti della Fiat, anche al di fuori delle organizzazioni sindacali. Per esempio, nella sezione Fonderie e Fucine, un gruppo di operai dei magli è in sciopero dal primo febbraio e un gruppo delle presse ha sospeso il lavoro dal 5 febbraio per ottenere un aumento di 200 lire all'ora, al di fuori della «globalità» della piattaforma Fiat. Venerdì sera l'Unione Industriale ha informato i dirigenti sindacali che «tali agitazioni rischiano di compromettere, già a breve scadenza, il normale andamento produttivo, con conseguenti sospensioni di lavoratori in numerosi settori dell'azienda». A Rivalta, ieri mattina, hanno scioperato gruppi di operai della Carrozzeria e l'azienda ha messo in libertà 3500 persone della lastratura, verniciatura e carrozzeria che erano rimaste senza lavoro. Alla Spa Stura, 750 lavoratori hanno scioperato per periodi variabili da una a otto ore, per protestare «contro gli straordinari» che sono stati effettuati nella giornata di sabato. Sergio Devecchi

Persone citate: Sergio Devecchi

Luoghi citati: Chieti, Milano, Reggio Calabria, Rivalta, Salerno, Torino