Nella Germania federale votazione sullo sciopero di Tito Sansa

Nella Germania federale votazione sullo sciopero I pubblici dipendenti decidono oggi Nella Germania federale votazione sullo sciopero (Dal nostro corrispondente) Bonn, 7 febbraio. L'affluenza, in tutta la Germania, ai 16 mila locali elettorali per il referendum sullo sciopero dei pubblici dipendenti (dello Stato, delle Regioni, dei Comuni), dei ferrovieri, dei postini e dei poliziotti è stata altissima. Benché le urne siano aperte anche domani, stasera avevano già votato più dell'80 per cento del milione di iscritti ai diversi sindacati, in alcune aziende è stato registrato il cento per cento. Da questa affluenza in massa, avvenuta con qualche azione di disturbo (ad Amburgo un centinaio di carri della spazzatura hanno bloccato il traffico, a Karlsruhe i postini hanno sospeso la distribuzione, a Stoccarda un corteo di elettori gridava: «Lunedi sciopero»; i sindacalisti deducono che la quasi totalità dei votanti sia decisa alla lotta. Per decidere lo sciopero è sufficiente che si dichiari a favore di esso il 75 per cento degli iscritti. Intanto, per la prima volta dall'inizio delle trattative, oggi il fronte dei datori di lavoro si è incrinato, mentre quello dei pubblici dipendenti sembra essersi consolidato. A Bremerhaven tre aziende municipali — quelle dei trasporti urbani, dell'energia {acqua, luce, gas) e dell'amministrazione comunale — sono entrate in trattative dirette con i sindacati, proponendo loro migliorie di molto superiori a quelle considerate come limite massimo dallo Stato, dalle Regioni e dai Comuni {aumenti del 9,5 per cento o comunque un minimo di 31 mila lire mensili). A Bremerhaven i «disertori» (come sono stati chiamati) hanno offerto aumenti salariali del 12 per cento, o almeno 46 mila lire al mese, più un'indennità di ferie pìiri a 125 mila lire. I sindacati centrali che chiedono aumenti del 15 per cento più un'indennità di vacanze fra le 75 e le 100 mila lire, hanno definito «non priva di interesse» l'offerta fatta nella città anseatica, la quale dovrà peraltro venire approvata dai di¬ roo neoinno nie il fa ro nlo a a: aoloi5 a golti A ura, aa i ro a mile uoipendenti, prima di entrare in vigore. La situazione è piuttosto seria, aggravato dalla defezione dell'amministrazione di Bremerhaven e dalle dichiarazioni poco concilianti del presidente del sindacato dei pubblici dipendenti, Kluncker. Attaccando i datori di lavoro (che poi sono il governo socialdemocratico di Bonn, del quale fanno parte ex sindacalisti come i ministri Leber e Arendt) Kluncker ha detto che essi impiegano soltanto «accenti polemici» e che «cercano chiaramente la lotta», né intendono fare controfferte che abbiano la speranza di poter venire accettate o almeno discusse. Un suo portavoce ha aggiunto oggi a Stoccarda che lo sciopero è ormai praticamente decìso, come risulta dai primi conteggi ufficiosi delle schede, e che qual siasi altra possibilità è «ridicola». Si è giunti, insomma, al punto di rottura, al di là delle più pessimistiche previsioni di un mese fa. Tanto il governo quanto i sindacati si sono chiusi qualsiasi possibilità di negoziato, dopo avere fatto dichiarazioni ultimative: il governo dicendo, per bocca del cancelliere Willy Brandt, che «non vi saranno aumenti percentuali di due numeri», i sindacati proclamando: «O 15 per cento o sciopero». Si sa che sono già pronti i programmi dettagliati e segreti per sospendere il lavoro in taluni settori, assai limitati, ma d'importanza chiave, come potrebbe essere (per esempio) la sospensione dell'ero¬ grdsgaangfrcaPp gazione dell'acqua o della corrente elettrica o lo sciopero dei deviatori delle ferrovie. Dalla partecipazione allo sciopero sono esclusi per legge — benché abbiano diritto a votare — ì dipendenti che abbiano la qualifica di funzionario, come per esempio tutti gli agenti di polizia e le telefonìste delle poste. Con il loro voto possono soltanto decidere per lo sciopero degli altri. Tito Sansa I sindacati convinti che la maggioranza si pronuncerà per l'agitazione - Tre aziende municipali accolgono le richieste dei lavoratori u

Persone citate: Arendt, Willy Brandt

Luoghi citati: Amburgo, Bonn, Bremerhaven, Germania, Stoccarda