È riconfermato l'impegno per la salvezza di Venezia di Giuliano Marchesini

È riconfermato l'impegno per la salvezza di Venezia Una risposta all'allarme del "Sunday Times,, È riconfermato l'impegno per la salvezza di Venezia Il Comune ha smentito l'esistenza di un progetto segreto per il restauro e il risanamento edilizio della città - Esiste, invece, un piano per garantire che la mano della speculazione non s'allunghi sulla Laguna (Dal nostro inviato speciale) Venezia, 7 febbraio. Le mani su Venezia? Dopo quanto ha scritto il Sunday Times, sono cresciute le ansie per le sorti del complesso lagunare, si teme che la già esausta Serenissima possa soccombere sotto il peso di interventi demolitori. L'autorevole giornale inglese ha parlato di un progetto che finirebbe per arrecare profonde devastazioni al volto della città più arnrnirata del mondo. Si ha l'impressione che questo piano non sia che la applicazione di quella legge speciale, tanto travagliata, che dovrebbe consentire il salvataggio di Venezia. Tutto dipenderà dal modo in cui queste norme verranno applicate. Già di per sé, 10 strumento legislativo appare piuttosto ingarbugliato. Si sa che avremo una Venezia « A » e una Venezia « B », suddivisione della Serenissima secondo una classifica dei valori storici e monumentali: sulla prima zona saranno in vigore principi assoluti di conservazione, di restauro; sulla seconda, che comprende porzioni periferiche e rioni popolari, in diversi casi potrà anche abbattersi il piccone, al posto delle vecchie case che fanno grappolo sulla laguna potranno sorgere nuovi edifici, con quali criteri architettonici ancora non si sa. E a questo punto viene la domanda allarmante: l'operazione non correrà il rischio di andare incontro ad una massiccia, sfacciata speculazione edilizia? Ecco la risposta del Comune di Venezia, contenuta in un lungo comunicato proveniente dall'ufficio stampa del gabinetto del sindaco, Giorgio Longo: « L'Amministrazione comunale veneziana smentisce categoricamente l'esistenza di un progetto segreto per il restauro e il risanamento edilizio della città. Esiste invece una proposta di piano particolareggiato del centro storico largamente diffusa tra i gruppi consiliari, i consigli di quartiere e le forze politiche locali, elaborata dalla direzione urbanistica, sulla quale dovrà prossimamente pronunciarsi il Consiglio comunale». Gli amministratori veneziani precisano che il risanamento e il restauro edilizio, 11 riequilibrio delle funzioni urbane (economiche, sociali, culturali), i collegamenti costituiscono i temi fondamentali della proposta. « Accanto al restauro conservativo dell'edilizia monumentale, peraltro rigidamente vincolata — è detto nel comunicato — il recupero di un'adeguata e corretta dimensione residenziale e la riqualificazione dell'edilizia cosiddetta minore sono giudicati, nella relazione accompagnatoria, come obiettivi nodali del pubblico impegno, per combattere l'ulteriore esodo di popolazione e contrastare la tendenza in atto all'espulsione dei ceti meno abbienti e delle classi giovani a vantaggio della residenza privilegiata e degli insediamenti turistici, sventando proprio quelle manovre speculative che si paventano a danno dell'equilibrio sociale della città ». La differenza di normativa che compare nell'attuale proposta per le due zone, dice la nota, risale in realtà al piano regolatore generale del 1959, approvato tre anni dopo e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 22 febbraio del 1963. Gli amministratori comunali veneziani osservano che nella relazione al piano regolatore generale si può leggere a proposito del centro storico: « Il tessuto urbano è profondamente caratterizzato nelle "insule" che lo formano, e corrispondentemente la configurazione spaziale è precisamente definita, anche quando è frutto di lunghe e differenziate sedimentazioni, anche quando forme stilisticamente varie si sovrappongono, dal bizantino al barocco. La maturità critica del nostro tempo, che vuol essere rispettosa anche di preesistenze ambientali ben meno caratterizzate di Venezia, ci impedisce di inserirci con violenza in tutto il tessuto sopradescritto e perciò in esso non sono possibili altro che cautelati e modesti interventi di risanamento in casi di fatiscenza di strutture o di carenza igienico-sociale insopportabile e indecorosa. Invece per le zone di addizione ottocentesca, dove una struttura precisa di tessuto non è mai riuscita a formarsi in un secolo e mezzo di vita, ma anzi attrezzature disordinatamente cresciute e ormai antiquate occupano un'area eccessiva per la loro entità e danno ai margini della città l'espressione di una periferia abbandonata e sciatta, è necessario nell'economia del suolo urbano, senza nuove addizioni di sacche, intervenire in sede di piano regolatore per dare for¬ ma e contenuto a vantaggio del centro storico stesso ». I responsabili del Comune di Venezia precisano che l'adozione del piano spetta al Consiglio, il quale dovrà comunque pronunciarsi entro la fine di quest'anno: in questo momento, dicono, si tratta di una proposta « aperta » che non ha niente di definitivo, e garantiscono che i programmi di intervento avranno la massima pubblicizzazione. Riprendendo le considerazioni contenute nell'articolo del Sunday Times, si sostiene nel documento che « so¬ no decisamente da escludere le estese demolizioni e riedificazioni di cui si parla, e non può essere ritenuta permissiva la legislazione, quando il decreto delegato precisa che gli interventi di restauro e di risanamento conservativo sono diretti a conservare il tessuto urbano nel rispetto dell'ambiente edilizio. « Per concludere — è detto nel comunicato emesso dal Comune — nessuna progettazione segreta e nessun intendimento sconvolgente, ma una pianificazione attenta e rispettosa di quello che è e rappresenta la Venezia monumentale, preoccupata nel contempo di non perpetuare quelle forme di degrado edilizio e di depressione sociale. Questa, dunque, la risposta degli amministratori comunali veneziani. Oltre che una replica, è anche un impegno preciso: dovrebbe essere la garanzia che la mano della speculazione non s'allungherà sulla laguna, che nessuno cercherà di trarre profitto dalla malattia di Venezia. Giuliano Marchesini

Persone citate: Giorgio Longo

Luoghi citati: Comune Di Venezia, Serenissima, Venezia