Una conferma per i più forti di Giorgio Viglino

Una conferma per i più forti Una conferma per i più forti Tutti e quattro gli italiani nei primi sei posti (Dal nostro Inviato speciale) St. Moritz, 5 febbraio. I successi di Berchtesgaden, Morzine e Adelboden sono proseguiti qui a St. Moritz, In chiave mondiale. Gustavo Thoeni è campione del mondo di slalom gigante, dopo essere stato campione olimpionico a Sapporo, e continua ad aumentare l'albo d'oro di una carriera favolosa. Ma, dietro a Thoeni, e dietro solo per questo giorno poiché potenzialmente valgono tutti sullo stesso plano, si sono piazzati Pierino Gros, terzo, Helmuth Schmalzl, quarto (dopo una prima manche conclusa al secondo posto) e Strlcker, sesto, per un solo centesimo dietro Pargetzi. II risultato ripete, praticamente, con un po' di fortuna in meno — Hinterseer al secondo posto e Pargetzi al quinto —quello d! tutti gli altri • giganti • di gennaio, ma nella scadenza specifica era enormemente difficile da ottenere. La dimostrazione è data dal fatto che lo stesso Gustavo non ha sciato in modo splendido come ad Adelboden, Gros ha commesso qualche errore, Schmalzl si è fatto sorprendere nella seconda discesa da una balorda porta sul ripido, e Strlcker ha pagato II nervosismo di una vigilia per lui ben poco serena. E' il risultato di una gara regolare, resa possibile da un impegno disperato, anche se un poco tardivo, degli organizzatori, dalla temperatura (che è calata) e dal sole, che è rimasto solidamente nel cielo, senza permettere inghippi di sorta nel cambiamento della neve. La prima manche ha avuto sto- ria limitata, e tutta In chiave italiana. Schmalzl ha stabilito il tempo-test, e c'è voluto Gustavo Thoeni per migliorarlo. Helmuth ha sciato benissimo nella parte alta, e ha soltanto leggermente ceduto nel diagonale prima delle porte finali. Gustavo, invece, ha avuto un intoppo in alto, perdendo il ritmo In una lunga verticale, senza peraltro correre II rischio di cadere, ed ha poi cambiato marcia nel finale, trovando in questi passaggi il margine vincente di 20 centesimi per la manche. La pista, innaffiata nella serata di ieri, presentava tratti di ghiaccio vivo tra i pali, e neve più morbida, granulosa, tra una porta e l'altra C'era II rischio dell'errore, e per questo gli azzurri, che partivano lontano, sentivano le radioline gracchiare per raccomandare prudenza. Non ci pensava nemmeno Stricker, che voleva dimostrare a Peccedi quanto fossero sbagliate le sue tesi. Altro che mancanza di classe, soltanto un eccesso d'irruenza, altrimenti chissà quale tempo avrebbe ottenuto alla fine! C'era stato un battibecco In partenza ed Erwin aveva detto chiaro e tondo all'allenatore: • Se tu pensi che lo sia uno sciatore fallito, non sprecare II flato per darmi consigli ». L'altro non aveva replicato, fors'anche perché ha capito che questa volta la sua posizione all'interno della squadra s'è fatta precaria e rischia di non durare oltre lunedi prossimo, ultimo giorno del campionati. Gros, coinvolto in questa atmosfera, non certamente adatta ad una gara di impegno, partiva con molta irruenza per mollare subito non appena constatava che la pista era ormai assai scalinata. Certo era la prudenza d'un campione di classe enorme e alla fine il suo era il terzo tempo assoluto, migliore di mezzo secondo rispetto a quello di un Hinterseer troppo scomposto, che era preceduto pure da Zwilling. L'intervallo durava un bel poco, propiziato anche dall'Interminabile serie di discese Inutili compiute da atleti di levatura men che mediocre. Era un'attesa lunga per uno spettacolo « blitz ». Subito veniva giù Gros, perfetto questa volta, anche se nuovamente In sicurezza. Filava deciso anche Strlcker nei passaggi pur pericolosi dell'americano Tauber, ma Hinterseer, giocando il tutto per tutto — quante volte Il suo sci interno troppo alzato ha rischiato di sfuggirgli al controllo — è piombato davanti a Pierino per un'Inezia, 7 centesimi di secondo. Pargaetzi, onesto svizzero dal naso lungo, dava un dispiacere a Strlcker facendolo scivolare Indietro d'una posizione, questa volta per un solo centesimo, e poi toccava a Gustavo. Il campione ormai maturo, aveva la giusta misura per giungere al successo senza mai correre il rischio di perderlo. Festa grande nel clan italiano, ormai con due medaglie sicure, mentre si attendeva Schmalzl. E Helmuth buttava via l'occasione della sua vita proprio sull'ultimo muro: una rotazione sulla porta d'ingresso, Il salvataggio quasi sul palo, una bloccata per rimettersi In carreggiata. Svaniva la medaglia e rimaneva un quarto posto stupendo. Non c'era spazio però per recriminare. I due campioni fortunati, Thoeni e Gros, trascinavano con se i campioni nei festeggiamenti e a quel punto non c'era più tempo per tornare Indietro. Due medaglie, un successo di squadra senza precedenti, un'ipoteca serissima da parte di Stricker sulla combinata con gli avversari più pericolosi, Zwilling e Cochran, fuori causa. • Italia sei forte e vincerai » scandivano 1 tifosi, una massa enorme, ma ciascuno intimamente convinto di aver vinto lui stesso, personalmente. Giorgio Viglino Helmuth Schmalzl

Luoghi citati: Adelboden, Berchtesgaden, Italia, Morzine