Caccia al complice dei due banditi slavi che hanno ucciso l'esercente a Milano di Gino Mazzoldi

Caccia al complice dei due banditi slavi che hanno ucciso l'esercente a Milano Caccia al complice dei due banditi slavi che hanno ucciso l'esercente a Milano Sarebbe il "palo" che ha esploso il colpo di pistola contro la vittima - Uno degli arrestati capeggiò la rivolta nel carcere di San Vittore lo scorso anno (Dal nostro corrispondente) Milano, 2 febbraio. Tutte le forze di polizia sono state mobilitate per stroncare l'ondata di criminalità che si è abbattuta su Milano: «Ci troviamo di fronte a una leva della malavita — ha detto il nuovo questore, Mario Massagrande — disposta a tutto: gente giovane e spietata». Anche la scorsa notte, per realizzare un esiguo bottino, tre malviventi non hanno esitato a sparare e uccidere: due sono stati subito catturati, il terzo è attivamente ricercato. Erano da poco passate le 23,30, quando Paolo Tongiorgi, 47 anni, proprietario del ristorante «Chico» di via Sirtori 10, è uscito per portare a spasso i suoi due cani da caccia, Hartur e Lassie: nel locale era rimasta la moglie, Lia Pieraccini, 43 anni, due camerieri, Renato Moruzzi, di 24 anni e Enzo Trevisan di 36 e un cliente, il giornalista romano della Rai-Tv, Vito De Anna, 54 anni, che aveva appena finito di cenare e stava parlando con la proprietaria. «Qualche attimo prima della tragedia — ha raccontato il De Anna — ho visto un giovane entrare nel locale. Un cameriere gli si è avvicinato per chiedergli se volesse cenare: l'altro ha risposto che era entrato sperando di trovare una ragazza di sua conoscenza. Probabilmente doveva trattarsi del "palo" mandato in avanscoperta per studiare la rapina». Qualche minuto dopo, quando lo sconosciuto se ne era andato, nel locale hanno fatto irruzione due banditi: uno aveva un fazzoletto sul volto e impugnava una calibro 7,65, l'altro, incappucciato con un sacchetto di plastica, imbracciava un fucile. I due malviventi sono passati subito all'azione: prima si sono diretti al registratore di cassa e hanno preso 200 mila lire, poi si sono scagliati contro i camerieri, malmenandoli (al Trevisan hanno portato via l'orologio). Dopo avere costretto i due dipendenti a sdraiarsi a terra, i rapinatori si sono diretti verso Vito De Arma che ha dovuto consegnare l'orologio da polso e il portafogli contenente 350 mila lire. I due si sono poi diretti verso l'uscita e in quel momento stava entrando, coi suoi due cani, Paolo Tongiorgi. Il proprietario della trattoria ha compreso immediatamente ciò che era accaduto e con un gesto istintivo si è lanciato contro il bandito armato di pistola e gli ha fatto cadere l'arma. «E' stato un attimo — racconta ancora Vito De Anna — ho sentito l'urlo di un cameriere e due esplosioni: una violentissima, l'altra meno forte». Il bandito armato di lupara non aveva n a e l i i a o e a i e el ii rae naaio o olo a esitato a sparare colpendo in pieno petto il proprietario del locale che è subito stramazzato a terra: l'altro colpo deve essergli stato esploso alla chiena dal complice che attendeva in strada. Paolo Tongiorgi è stato soccorso dalla moglie e dai camerieri: è arrivata anche la figlia, Paola, 20 anni, studentessa che si trovava nell'appartamento sopra il ristorante. E' stato dato l'allarme alla polizia. Gli agenti hanno setacciato tutta la zona di Porta Venezia e poco dopo una pattuglia ha bloccato due individui, che scesi da una Bmw, stavano salendo a bordo di una Mercedes rubata. Nella prima vettura avevano dimenticato il sacchetto di plastica servito a uno di loro per coprirsi il volto e il fucile a canne mozze. I due, che parlavano con accento straniero, sono stati portati in questura e identificati per Branco Todorovic, 20 anni e Alexander Marie, di 24, entrambi di Belgrado: il primo è una vecchia conoscenza della polizia milanese che lo aveva già arrestato per furto. Fra l'altro è uno dei protagonisti della rivolta avvenuta nel carcere di San Vittore il 4 luglio dello scorso anno). Gino Mazzoldi

Luoghi citati: Belgrado, Milano, Venezia, Vito De