Scompare in stazione a Palermo poco prima di ritornare al Nord

Scompare in stazione a Palermo poco prima di ritornare al Nord Aveva prenotato una cuccetta sul "Treno del Sole 99 Scompare in stazione a Palermo poco prima di ritornare al Nord E' il proprietario di una macelleria in via Berthollet - Da 8 giorni nessuna notizia - Nel '61 arrivò a Torino come sorvegliato speciale per presunti legami con la mafia - Era in Sicilia per l'acquisto di un alloggio Un presunto mafioso siciliano, stabilito in Piemonte da quando, 12 anni fa, vi era giunto in domicilio coatto, è seomparso sul treno che doveva riportarlo a Torino da Palermo. E' Giuseppe Frisina, 61 anni, di Borgetto in provincia di Palermo. Abita a Collegno in via Messina 9 con la moglie Maria Scolastica, 42 anni, i figli Pino, 28 anni, Vito, 25 anni, e Giovanna, 22 anni. Nel clan lo soprannominavano « Pane duro ». A Borgetto, pochi chilometri da Partinico, il paese di Frank Coppola, aveva incominciato la « carriera » come bovaro, poi si era arricchito. I carabinieri lo ritenevano legato al gruppo capeggiato dall'ex-sindaco democristiano Erasmo Valenza, poi destituito per i suoi rapporti con la mafia, e dal fratello. Lo stesso clan del bandito Albano, già cassiere della banda di Salvatore Giuliano, e di Giovanni Cannova, ucciso nel '59. Un « pezzo da novanta » che avrebbe anche avuto una grossa parte — si dice a Palermo — negli espatri clandestini di alcuni mafiosi di Partinico e Castellammare del Golfo. Denunciato, processato e assolto per tre omicidi avvenuti a distanza di un anno l'uno dall'altro — quello di Leonardo Cosenza nel '58, di Gioacchino D'Arrigo nel "59 e di Vito Rappa nel '60 — nel '61 venne mandato a Torino per tre anni come sorvegliato speciale. L'anno dopo si sta¬ bili a Collegno, apri una macel lerla a Torino in via Berthollet 12. la diede in gestione ai figli. Gli affari andarono bene, tanto che, alla scadenza del domicilio coatto, Frisina si fermò in Piemonte. Si dice che in questi anni abbia acquistato altre due macellerie, 1 carabinieri sospettano che sia stato implicato nel « racket delle braccia ». Il 10 gennaio scorso l'uomo è arrivato a Palermo. E andato a trovare alcuni parenti ad Altotonte, poi ha versato una caparra di 13 milioni per l'acquisto di un alloggio, in città in via Calatafimi. Il 26 mattina un parente l'ha accompagnato al treno delle 10,20, dove Frisina aveva preno- tato una cuccetta, ma non ha atteso che partisse. L'uomo è salito, ha lasciato nello scompartimento la giacca, una valìgia, una cassetta di arance, qualche bottiglia d'olio. Tre ore dopo un passeggero si è accorto che una delle bottiglie gocciolava. Ha domandato di chi fosse: nessuna risposta. Ha visto la giacca, la valigia. Alla stazione di Sant'Agata di Mintene., in provincia di Messina, è stata avvertita la polizia ferroviaria. Nella giacca c'erano i documenti intestati a Frisina, un libretto d'assegni, denaro. Nessuno aveva visto l'uomo nello scompartimento: è probabile che, dopo aver lasciato i bagagli, sia di nuovo sceso e scomparso. E' stata informata la famiglia, che lo attendeva per la domenica. La moglie è partita con un figlio per la Sicilia, ha denunciato la scomparsa del marito ai carabinieri di Monreale. La figlia Giovanna, studentessa universitaria, ha dichiarato ai carabinieri: «Mia madre teme che l'abbiano sequestrato e ucciso ». ★ Una madre è scomparsa da 15 giorni con i tre figli senza dare spiegazioni: il marito, un manovale di 37 anni, la cerca Inutilmente dal 14 gennaio. La donna si chiama Teresa Serbo, ha 32 anni, viveva con la famiglia in via Torquato Tasso. « Quando sono tornato dal lavoro verso a o o . mezzogiorno del 14 — dice il marito — non ho più trovato nessuno: né Teresa né i miei figli: Carmela di 14 anni, Concetta di 11 e Raffaele di 9 ». Senza esito le ricerche a Caprorruto, in provincia di Catanzaro, di cui i Serbo sono origi- narl, presso parenti ed amici. umiMiiiiiiiiiiinminiiiiiinmiiiiiiiiiiiiimiiiM a o 0 II macellaio Giuseppe Frisina - La figlia Giovanna: "Temiamo che sia stato rapito"