Musiche contemporanee con l'organista Parodi

Musiche contemporanee con l'organista Parodi Musiche contemporanee con l'organista Parodi Dopo un dotto pezzo di Reger, del quale ricorre quest'anno qualche anniversario, e quindi bisogna aver pazienza, l'organista Gian Carlo Parodi, di nascita e formazione liguri, ma ora attivo principalmente in Alto Adige, ha infilato una serie di pezzi contemporanei, felicemente aperta dalle Varianti di Giulio Viozzi. Il compositore triestino ha trasportato sull'organo, servendosi accortamente di certi registri adeguati, una situazione tipica del suo teatro musicale, quella che potremmo chiamare del soprannaturale e del mistero: quando, cioè, le mummie cominciano a muoversi e a strabuzzare gli occhi, i biglietti da diecimila cominciano a pullulare nelle tasche delle giacche stregate, i sogni e gli incubi notturni d'un buon prevosto di campagna si trasformano in angosciose tentazioni di Sant'Antonio. Un Finale del cecoslovacco |Eben mostrava caratteristiche un po' viozziane, nella concretezza sostanziosa dell'invenzione. Un pezzo di Messiaen, ispirato ai suoi dilettantissimi canti d'uccelli, sostituiva la promessa prima esecuzione d'un lavoro di Andrea Mascagni, che l'autore non ha ancora condotto a termine. Peccato! sarebbe stato un primo contatto torinese con questo civilissimo personaggio della vita musicale italiana, che sacrifica gran parte del suo tempo e delle sue personali possibilità artistiche nella cura degli interessi pubblici della musica, in particolare nei problemi dell'insegnamento. Dopo l'arruffata Variazione su un recitativo di Schoenberg (altro anniversario), chiuse il concerto la pirotecnica e vecchiotta Toccata di Maurice Duruflé. I soci dell'Accademia Corale « Stefano Tempia » hanno applaudito cordialmente il concertista. ni* ni.

Persone citate: Andrea Mascagni, Gian Carlo Parodi, Giulio Viozzi, Maurice Duruflé, Messiaen, Parodi, Reger, Schoenberg, Stefano Tempia