Un "ricovero,, sicuro per capolavori d'arte di Giuliano Marchesini

Un "ricovero,, sicuro per capolavori d'arte Contro molti furti e l'abbandono Un "ricovero,, sicuro per capolavori d'arte Sarà il museo destinato ad accogliere i tesori delle chiese veneziane nell'edificio monumentale di Sant'Apollonia - Si vuole in questo modo conservare e valorizzare il patrimonio culturale (Dal nostro inviato speciale) Venezia. 31 gennaio. Si sta preparando un sicuro rifugio per opere d'arte delle chiese veneziane. Sarà il museo diocesano, destinato ad accogliere tesori nell'edificio monumentale di Sant'Apollonia, di proprietà della Basilica di San Marco. Troppe ansie, di questi tempi, per i rischi cui va incontro il patrimonio artistico dì Venezia, per cui si è deciso di giungere al più presto alla realizzazione di questo «ricovero». Dell'esigenza di provvedere al salvataggio di opere sparse qui e là, si parlava da tanti anni. Ne parlava accorato anche Angelo Roncalli, futuro papa Giovanni, allora patriarca di Venezia. Durante le sue premurose visite alle parrocchie della diocesi, il cardinale Roncalli scendeva nei sotterranei o si spingeva fino a soffitte polverose, dava sguardi malinconici a dipinti e oggetti sacri ammucchiati negli angoli. E ripeteva che c'era bisogno di un intervento per sottrarre quelle povere cose all'abbandono. Il discorso venne ripreso parecchie volte. Sì pensò, tra l'altro, di ricavare un museo d'arte sacra nei locali della dogana: sarebbe stato vicinissimo al seminario e quindi sotto accurata sorveglianza. Ma non se ne fece niente, perché occorreva acquistare l'edificio dal demanio, ed erano sorte difficoltà insormontabili. «Un'altra proposta — dice don Mario Sinigaglia, segretario del patriarca di Venezia — riguardava San Pietro di Castello: si progettava di recuperare il vecchio palazzo ex sede del patriarcato. Ma poi ci si rese conto che non era una buona soluzione. La zona è fuori mano, il museo non sarebbe stato utile nemmeno come servìzio culturale, perché poca gente sarebbe andata a visitare le sale». Infine, la scelta è caduta sul complesso di Sant'Apollonia. All'inaugurazione di una mostra del restauro, l'allora primo procuratore della Basilica di San Marco, professor Eugenio Bacchion, disse tra l'altro: «L'edificio monumentale di Sant'Apollonia fu riscattato pochi anni fa e radicalmente restaurato. Ne uscì un complesso di grande valore storico ed artistico, impreziosito da un chiostrìno che risale al '200 e che è una delizia per quanti ne prendono visione». Qui si aprirà il museo di arte sacra veneziana, si raccoglierà una quantità di opere sottratte ai pericoli del furto, dell'abbandono, della decadenza. Una cospicua somma per questo salvataggio è stata già messa a disposizione da un istituto bancario. Il patriarca di Venezia, monsignor Albino Luciani, ha nominato una commissione dì esperti, che ora sta stringendo i tempi per realizzare il progetto. «Forse — dice don Gino Bortolan, segretario della commissione diocesana per l'arte sacra — avremo il primo nucleo entro quest'anno, mentre il piano per la seconda fase è in via di approvazione». In una lettera al patriarca, il sovrintendente alle gallerie del Veneto, professor Francesco Valcanover, sottolinea l'importanza della iniziativa. «In relazione all'annoso problema della creazione di un museo d'arte sacra per la diocesi di Venezia — scrive il sovrintendente — le posso assicurare che esso permetterà il salvataggio di un denso gruppo di beni culturali appartenenti alle chiese della diocesi ed in particolare del centro storico, che sono serviti per il culto ed oggi giacciono mutilizzati». Nell'edificio di Sant'Apollonia troveranno adeguata ospitalità dipinti e sculture di templi ora chiusi, preziosi ostensori, calici, reliquiari, paramenti, merletti e tovaglie di notevole valore artistico, cassettoni e candelieri. «Questo materiale, che costituisce nella massima parte il tessuto connettivo della civiltà figurativa veneziana — osserva nella lettera il professor Valcanover — è esposto ai pericoli di alienazione e di furto, quando non si trovi in precarie condizioni di conservazione. Il museo avrà quindi anche il compito promozionale di restaurare e mettere in efficienza quelle opere d'arte che sono "legate" alle singole chiese, oppure possono essere ancora utili al culto». Questi gli scopi dell'iniziativa: conservare il patrimonio artistico, far conoscere beni culturali sparsi in diverse chiese di Venezia, valorizzare quegli oggetti che hanno biso gno di restauro. «Ritengo che il museo d'arte sacra — conclude il professor Valcanover — sia non soltanto una nuova struttura di eccezionale interesse per Venezia, ma anche upmopmdfnecblzszidtbtclpdgi uno strumento indispensabile per la valorizzazione di un materiale purtroppo sino ad oggi trascurato». Giuliano Marchesini

Persone citate: Albino Luciani, Angelo Roncalli, Gino Bortolan, Mario Sinigaglia, Roncalli

Luoghi citati: Veneto, Venezia