Scontri a fuoco e stato d'assedio nella Bolivia Generale sequestrato dai contadini in rivolta

Scontri a fuoco e stato d'assedio nella Bolivia Generale sequestrato dai contadini in rivolta Scontri a fuoco e stato d'assedio nella Bolivia Generale sequestrato dai contadini in rivolta Il presidente Banzer avrebbe scoperto un complotto - Le proteste per l'aumento dei prezzi La Paz, 30 gennaio. La situazione in Bolivia, aggravatasi nelle ultime ore per l'intensificazione della protesta popolare contro l'aumento del costo della vita, ha registrato in giornata una svolta drammatica con l'annuncio che il presidente Hugo Banzer avrebbe scoperto l'esistenza di un complotto mirante a rovesciarlo. Il comandante dell'esercito, generale Carlos Alcoreza, ha riferito che, secondo la denuncia di Banzer, nel complotto sarebbero coinvolti civili e militari e a guidarlo sarebbe il generale Eladìo Sanchez, rimosso appena un mese fa dalla carica di capo degli stati maggiori riuniti. Sanchez si è reso irreperibile, secondo Alcoreza, e non è stato pertanto possibile «chiarire il suo ruolo nel movimento in cui sarebbe implicato». Alcoreza non ha accennato a eventuali connessioni tra l'asserita cospirazione e le dimostrazioni civili, concentrate, queste ultime, particolarmente nella zona di Cochabamba dove, secondo una notizia non confermata di un quotidiano locale, sei persone sarebbero rimaste uccise, ieri sera, in scontri fra dimostranti e militari. Nella zona, truppe in assetto di guerra fronteggiano cir- cu 12 mila contadini che bloccano le tre maggiori arterie stradali che uniscono le regioni fertili e coltivate nel meridione e nella parte orientale del paese con gli altipiani, dove vive la maggior parte della popolazione. i dimostranti, molti dei quali sono armati di vecchi fucili Mauser, hanno sequestrato e tenuto in ostaggio un generale dell'esercito che si era recato a parlamentare con loro, per farli desistere dai loro propositi «protestatari». Poche ore dopo, un reparto blindato dell'esercito liberava il generale in uno scontro con i contadini. Due dimostranti rimanevano feriti nell'incidente. I soldati, procedendo nella loro azione, liberavano una trentina di chilometri della strada che collega Cochabamba a Santa Cruz. L'alto ufficiale preso in ostaggio è il generale Juan Perez Tapia, il quale si era recato nella cittadina di Punata, che si trova 48 chilometri da Cochabamba, l'importante nodo stradale boliviano controllato dalle forze dei dimostranti Il comandante della settima divisione dell'esercito, generale Miguel Ibanez Roca, che aveva inviato il suo collaboratore a parlamentare con i dimostranti, ordinava immediatamente che una forza di pronto impiego, composta di 14 veicoli blindati e 18 autocarri carichi di truppe, si recasse a Punata per cercare di liberare il generale Perez Tapia. Un portavoce del comando della settima divisione ha detto che l'ordine impartito ai soldati della forza di emergenza era quello di agire «con fermezza, ma con prudenza», cercando per quanto possibile di evitare uno scontro diretto con i contadini. Questo drammatico sviluppo della situazione boliviana è giunto proprio quando Banzer era riuscito, imponendo lo stato di assedio e il coprifuoco in tutto il Paese, a riportare per lo meno una calma superficiale. A La Paz e negli altri maggiori centri boliviani, infatti, le misure restrittive dettate dallo stato di assedio hanno fatto sì che non si creassero gruppi di più di tre persone per le strade, mentre venivano sospese alcune garanzie costituzionali. A Cochabamba, una città di 200 mila abitanti, che controlla le tre strade che collegano le regioni agricole con il resto arido del Paese, la situazione è invece tesa e drammatica. Migliaia di contadini protestano per la recente decisione di Banzer di raddoppiare i prezzi di alcuni generi alimentari. Banzer aveva giustificato questa sua decisione, affermando che voleva in questo modo stroncare il contrabbando degli stessi generi verso i Paesi vicini. Questa sua giustificazione non aveva però convinto i contadini, i quali erano entrati in agitazione. (Ap)

Luoghi citati: Bolivia, Cochabamba, La Paz, Santa Cruz