L'ingegner Pirelli testimonia nel'"inchiesta Montedison"

L'ingegner Pirelli testimonia nel'"inchiesta Montedison" L'ingegner Pirelli testimonia nel'"inchiesta Montedison" Riserbo degli inquirenti sulla deposizione del presidente della società milanese da la storia delle radio ricetrasmittenti vendute dalla società « Scialotti » (affiliata alla « Edison »") al ministero della Difesa. Doveva trattarsi di materiale nuovo, da istallare su mille carri armati, ed invece, secondo l'accusa, il materiale adoperato per le radio era costituito da residuati bellici dell'ultima guerra. L'altra inchiesta riguarda i cosiddetti «fondi neri» della « Montedison ». Si afferma che la società avrebbe tenuto un'amministrazione «segreta» con un giro di assegni personali, finanziamenti occulti, rapporti cambiari di comodo, il tutto per un ammontare di 24 miliardi di lire. Il principale imputato è l'ingegner Giorgio Valerio, ex presidente della società. Interrogato dal magistrato Squillante, Valerio ha dato chiarimenti sulla contabilità dell'holding, fornendo al magistrato alcuni nomi. Sulla base delle dichiarazioni di Valerio, si è sentita la necessità di citare alcuni testimoni, tra i quali figura, appunto, l'ingegner Pirelli. L'industriale è stato sentito per un'ora. Poco o nulla è trapelato da Palazzo di giustizia. Si è solo saputo che il testimone non è stato in grado di fornire molti elementi al dottor Gallucci. (Dalla redazione romana) Roma, 29 gennaio. L'ingegner Leopoldo Pirelli, presidente dell'omonima società milanese, è stato interrogato come testimone, nell'inchiesta sulla « Montedison », dal consigliere Achille Gallucci, dirigente dell'ufficio istruzione. A condurre le indagini è il giudice Renato Squillante, ma questo magistrato si trova da qualche giorno a Milano per svolgere accertamenti sulla vicenda e quindi il compito di interrogare il testimone è spettato al dott. Gallucci. L'inchiesta sulla « Montedison », che in passato ha costituito motivo di contrasto tra Roma e Milano, per la competenza la causa fu poi assegnata a Roma), si svolge su due direttrici. Una riguar- Il licenziamento era stato determinato da un episodio dol 16 gennaio scorso: un gruppo di dipendenti aveva fatto irruzione nell'ufficio del capo del personale, ragionier Antonio Busti, 51 anni, per indurlo ad annullare un provvedimento secondo il quale 200 dipendenti del reparto vulcanizzazione venivano sospesi per un turno dal lavoro in quanto la produzione aveva subito un intasamento per uno sciopero delle maestranze. Davanti al rifiuto del funzionario, alcuni operai lo avevano insultato e costretto ad abbandonare gli uffici con i suoi collaboratori. Il 23 gennaio successivo, il ragionier Busti veniva aggredito da quattro individui, mentre usciva dalla propria abitazione di via Ciceri Visconti, e percosso a sangue: ricoverato in ospedale era stato giudicato guaribile in 15 giorni. Lettera impiega 7 anni da Pompei a Battipaglia Salerno, 29 gennaio. Una lettera spedita da Pompei a Battipaglia è giunta al destinatario dopo sette anni La lettera, che contiene il certificato dì cresima del ragionier Antonio D'Alessandro — richiesto alla Pontificia delegazione di Pompei — fu spedita il 26 luglio 1967 e risulta regolarmente timbrata. Solo ieri, però, è stata recapitata al destinatario. Il ragionier D'Alessandro — che aveva richiesto il certificato per il matrimonio — dopo averlo atteso invano, si recò personalmente a ritirarne una copia. La distanza da Pompei a Battipaglia è di settanta chilometri. (Ansa)