Pane regionale: costa da oggi 35 lire in più

Pane regionale: costa da oggi 35 lire in più Preoccupazioni per il carovita e vertenze sindacali Pane regionale: costa da oggi 35 lire in più Lunga discussione per il latte; aumenterà di 40 lire? - Polli: si minaccia di sospenderne la vendita - Lo sciopero dei benzinai Il prezzo del pane regionale aumenta da oggi di 35 lire il chilo, passando da 295 a 330 lire. Rinviata, per ora, ogni proposta di rincaro per il latte e gli altri alimentari di prima necessità per i quali l'Associazione commercianti aveva chiesto il « ripianamento », cioè un adeguamento fra le quotazioni al dettaglio, vincolate dal blocco, e quelle praticate all'ingrosso, che negli ultimi mesi sono lievitate. L'opportunità e le proporzioni degli aggiornamenti dovevano essere valutati dalla commissione consultiva del Comitato provinciale prezzi, riunitasi ieri mattina alla Camera di Commercio su invito del prefetto. Dopo oltre tre ore di discussione, dedicata in massima parte al problema latte, la seduta è stata rinviata a lunedi con 10 stesso ordine del giorno. Il consumatore, insomma, avrà ancora un po' di respiro. Poi, se i ritocchi proposti saranno giudicati legittimi e resi esecutivi, si troverà di fronte a un altro, pesante aumento del costo della vita. Ricadranno sulle spalle dei lavoratori a reddito fisso le conseguenze del sotterfugi con cui grossisti e ditte hanno tentato di eludere il blocco: cambio delle etichette per far risultare nuovi i prodotti vecchi, modifica delle confezioni, cioè minore quantità di merce allo stesso prezzo dello scorso luglio. D'altra parte, se non ci sarà la revisione del listino, i negozianti ne limiteranno le scorte « per non lavorare in perdita ». Cioè, ad esemplo, per non vendere a 990 lire il litro l'olio che dovrebbero pagare all'ingrosso 1120 lire più Iva. «E' necessario un chiarimento — commenta il vicepresidente del commercianti, Giovanni Pertumo —. Non abbiamo più merce da vendere: ci toccherà giungere alla chiusura delle botteghe ». Non è improbabile, però, che si ricorra anche a una protesta clamorosa, a una serrata. La giunta della Confcommercio è stata convocata per stamane d'urgenza a Soma. E' previsto un esame della situazione prezzi e delle richieste di rincari avanzate dai dettaglianti. L'adeguamento alle tariffe dei grossisti riguarda: pelati (20-25 per cento), olio (100 lire 11 litro), tonno (25 lire l'etto), confettura (25 lire l'etto), riso (10-30 lire il chilo), formaggi (50-200 lire 11 chilo), carne di suino fresca e salumi (100-300 lire 11 chilo), carne di coniglio (300 lire il chilo). PANE — Perché l'aumento del tipo cosiddetto regionale? «E' stato provocato dal continuo rincaro delle materie prime — spiega 11 rag. Ferrando del Consorzio produttori pane regionale — La farina che lo scorso maggio si pagava 9600 lire il quintale all'ingrosso oggi si trova a 16.500-17,000 lire. Sono aumentati anche il costo della manodopera e il prezzo del gasolio. Da qui l'aumento ». Il pane regionale è confezionato con farina doppio zero e si trova nei tipi toscano, pugliese, sardo e ciambella calabrese. Il suo prezzo è libero, come quello del pane condito (350 lire il chilo), che è 11 più diffuso a Torino, e quello all'olio e al latte (450 lire il chilo). Il pane calmierato esiste, sulla carta, in tre tipi. Quello In forme di peso superiore al chilo costa 200 lire il chilo, quello da 200 grammi al chilo 210 lire e quello inferiore al 200 grammi 240 lire. Nella realtà, questo tipo di pane si trova a fatica. Non è improbabile, tuttavia, che ci saranno richieste per una revisione dei prezzi. Cosi come non si pub escludere che possa aumentare anche 11 pane condito che si trova ora a 350 lire 11 chilo. LATTE — Nella riunione di ieri della commissione consultiva, per tre ore non s'è parlato d'altro. Produttori, rappresentanti della centrale del latte e sin dacati hanno ribadito la preminenza del latte pastorizzato e del latte omogeneizzato nei confronti di quello sterilizzato. Ma, sostanzialmente, non vi sono stati altri punti d'accordo. Attualmente 11 latte pastorizzato, capsula bianca, si trova a 160 lire 11 litro, quello omogeneizzato, capsula rossa, a 180 lire. I produttori chiedono un aumento di 20 lire, i grossisti o raccoglitori di 9 lire, la centrale del latte di 40 lire, i lattai di 10 lire. Per soddisfare tutte le richieste, l'aumento dovrebbe essere di 79 lire. Si ritiene, comunque, che le varie categorie accetteranno un ritocco di 30-40 lire, che porterebbe 11 prezzo del latte sul livello di quello che si pratica In moltissime città. A Roma 11 latte omogeneizzato costa ano a domani 220 lire il litro, da dopodomani costerà 230 lire. L'aggiornamento del prezzo pare purtroppo Imminente. Resta da fissarne l'ammontare. Lo deciderà, forse entro la prossima settimana, il Comitato provinciale prezzi dopo la nuova riunione della commissione consultiva. Il ritocco sembra necessario per garantire 1 rifornimenti alla centrale del latte che nella sola Torino ne distribuisce in un anno 36 milioni di litri. « Se il prezzo non venisse ritoccato, i produttori potrebbero dirottarlo verso fonti di guadagno più redditizie », si commenta alla centrale del latte. POLLI — I prezzi all'Ingrosso hanno superato 1 margini del blocco di circa 100 lire il chilo. So il mercato non acconsentirà un ribasso almeno 50 lire, 1 430 negozianti aderenti al sindacato agnellai minacciano di non vendere più carne di pollame, cosi come hanno fatto nei giorni scorsi per i conigli. PREZZI POLITICI — Sono stati proposti dalla Confesercentl per alcuni generi di prima necessità: olio, latte, zucchero e pasta. Il provvedimento potrebbe salvaguardare gli interessi dei consumatori e dei dettagliarti, colpendo speculatori e accaparratori. BENZINA — Si è iniziato ieri lo sciopero dei benzinai, al quale aderiscono l'Ugica (Autonomi), la Faib (Confesercentl) e l'Intersindacale (Saglsc). Secondo dati non ufficiali, all'agitazione ha aderito il 90 per cento dei titolari di impianti di rifornimento. Lo sciopero si concluderà stasera, alla mezzanotte. Gli impianti riprenderanno a funzionare domani alle 7. L'astensione dal lavoro è stata proclamata « per sollecitare una gestione democratica del piano petrolifero nazionale », l'adeguamento del margini di utile, una nuova figura giurìdica del gestore, 11 blocco dei prezzi del carburante e la modifica dell'imposizione tributaria. L'annuncio dello sciopero aveva provocato lunedi una corsa al « pieno ». Ma oggi molti automobilisti si troveranno a disagio.

Persone citate: Ferrando, Giovanni Pertumo, Soma

Luoghi citati: Roma, Torino