Moro, il portiere di ogni prodezza

Moro, il portiere di ogni prodezza Un lutto per il calcio Moro, il portiere di ogni prodezza Il portiere-miracolo degli Anni 50, uno dei più estrosi giocatori del nostro football, è morto ieri a Porto Sant'Elpidio dove si era trasferito nel 1960 al termine della carriera. Bepi Moro soffriva da più di un anno di un male incurabile: vane le ultime cure, i sanitari dell'ospedale di Macerata avevano concesso ai famigliari di portarlo a casa. Gli sono stati vicini sino all'ultimo i figli Alberto e Maurizio 25 e 21 anni, calciatori dilettanti — e la moglie; con loro, lascia il piccolo Fabio di sei anni ed una figlia. Moro è stato fra i protagonisti di spicco dell'ultimo calcio «eroi¬ co», quello non ancora completamente preda del tatticismo, dalle marcature già attente ma non ancora ossessionanti, quello in cui gli attaccanti potevano ancora tirare a rete con frequenza. E fra I pali c'erano portieri acrobatici, coraggiosi, a rispondere alle cannonate. Lui era senza dubbio il più spettacolare: gli sportivi uscendo di casa dicevano alla moglie: « Non posso saltare questa partita, c'è da vedere Moro». Evitava gol che parevano fatti, talvolta era autore di sviste clamorose che finirono per contribuire a formare il personaggio: bravo ma un po' matto. Era nato a Carbonara di Treviso il 16 gennaio del '21, aveva quindi compiuto da poco I 53 anni. Il calcio l'aveva portato dal Treviso alia Fiorentina, quindi al Bari, al Torino, alla Lucchese, alla Sampdoria, alla Roma ed al Verona. Quando si ritirò allenò per un po' la San Crispino di Porto Sant'Elpidio, poi andò come trainar in Tunisia, quindi chiuse con un calcio che era troppo cambiato per I suoi gusti. Giocò nove volte In nazionale A, contro Ungheria, Svizzera (due), Inghilterra (due), Paraguay, Belgio, Svezia e Cecoslovacchia, dal '49 al '53; nel Torino riuscì a convincere tifosi abituati alle prodezze eli Bacigalupo. Quando lasciò lo sport, si nascose in provincia. Spesso neppure gli amici avevano sue notizie. Adesso è arrivata la più dolorosa. b. p.

Persone citate: Bacigalupo, Carbonara, Moro