La morte di Grivas di Ferdinando Vegas
La morte di Grivas La morte di Grivas Scomparso il leggendario capo dell'Eoka, si profilano forse per Cipro tempi più tranquilli - Il "colonnello Dighenis" aveva 75 anni Scompare, col generale Grivas, il personaggio che negli ultimi vent'anni ha dominato, insieme e in contrasto con l'arcivescovo Makarios, la scena di Cipro. Non è certamente la singola personalità, l'«eroe», che fa da solo la storia; però l'azione di Grivas era stata così determinante nelle turbolente vicende cipriote che forse ora è lecito prevedere un periodo più tranquillo per l'isola. Giorgio Teodoro Grivas era cipriota di nascita, avendo visto la luce nel 1898 a Trikomo, una località nei pressi di Famagosta; ma sin dal 1919 aveva assunto la cittadinanza greca, dopo avere studiato nelle accademie militari di Parigi e di Atene. Nel periodo tra le due guerre mondiali compi una normale carriera di ufficiale, salendo fino al grado di colonnello. Quando anche la Grecia, aggredita dall'Italia nell'ottobre del 1940, fu trascinata in guerra, Grivas combatté sul fronte albanese; però solo dopo la sconfitta del suo Paese doveva trovare la propria, vera vocazione, di organizzatore e comandante partigiano. Costituì l'organizzazione chiamata «X», che prima partecipò alla resistenza contro i tedeschi e poi, nella guerra civile seguita alla liberazione della Grecia, volse le armi contro i comunisti. Era infatti un'organizzazione di orientamento monarchico-nazionalista, in rispondenza all'indirizzo conservatore di Grivas. Questi si dimise poi dall'esercito, ritenendo che non fosse stato debitamente riconosciuto il suo ruolo nella resistenza. Nel 1954 tornò a Cipro, chiamatovi proprio da Makarios, in vista del conflitto con la Gran Bretagna per la liberazione dell'isola. Il primo aprile 1955 Grivas dava inizio alla lotta partigiana, alla testa dell'armata clandestina da lui costituita e denominata Eoka; per quattro anni, sotto il nome divenuto leggendario di «Colonnello Dighenis», condusse la lotta, finché Londra si convinse ad una soluzione politica. Però gli accordi di Zurigo e di Londra del febbraio '59, con i quali Cipro acquistò l'indipendenza, non potevano soddisfare Grivas, che nello stesso anno li denuncerà e se ne tornerà in Grecia, accoltovi come eroe e promosso generale. Egli, infatti, si era battuto per X'enosis, considerandosi — come scriverà nel 71 Le Monde — «il capo scelto dal Cielo per realizzare il grande progetta dell'unione alla Grecia»; non poteva quindi accontentarsi del compromesso tra greco-ciprioti e turco-ciprioti, accettato invece da Makarios, divenuto presidente della Repubblica. Risalgono a quel momento i primi screzi tra l'arcivescovo e | il generale, complicati dai rap- porti dell'uno e dell'altro col governo di Atene. Tornato a Cipro nel '63, Grivas prese parte agli scontri armati tra le due comunità etniche; nel novembre del '67 un attacco dei suoi uomini contro un villaggio turco portò Grecia e Turchia sull'orlo della guerra. Ne approfittò Makarios per costringerlo a lasciare l'isola, ma Grivas vi ritornò di nuovo nel settembre del '71, clandestinamente, col proposito esplicito (appello del 26 ottobre) di rovesciare Makarios e di attuare X'enosis. Costituì l'Eoka B e riprese la lotta sanguinosa, ma ormai l'appoggio popolare non lo sosteneva più come prima. Ferdinando Vegas Il generale Grivas
Persone citate: Giorgio Teodoro Grivas
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