Unanime deplorazione in Francia per il mancato visto a Rouleau

Unanime deplorazione in Francia per il mancato visto a Rouleau Unanime deplorazione in Francia per il mancato visto a Rouleau Il giornalista di "Le Monde" non potrà andare in Arabia perché ebreo Nuove espressioni di solidarietà per il direttore de "La Stampa" (Dal nostro corrispondente) Parigi, 26 gennaio. Duramente criticato perché non si è opposto alla decisione dell'Arabia Saudita, che ha negato il visto al giornalista Eric Rouleau, di Le Monde, perché è ebreo, benché figurasse sull'elenco di coloro che dovevano accompagnare il ministro Michel Jobert nel suo viaggio nei Paesi arabi, il ministero degli Affari Esteri ha diffuso un comunicato col quale tenta di dissociare la propria responsabilità, ma non convince gli ambienti interessati. Le Monde giudica «comici per eccessiva prudenza» certi termini del comunicato del Quay d'Orsay ed ha ricevuto una lettera firmata da molti giornalisti che si proclamano solidali ed esprimono la loro indignazione, come fanno ugualmente l'Unione nazionale dei sindacati dei giornalisti ed il partito socialista. Non si esclude a Parigi che alcuni giornalisti di origine ebraica possano aver avuto il visto, ma sono stati costretti a nasconderla, e si deplora che la reazione delle organizzazioni professionali, oggi favorevole a Le Monde, non sia stata immediata. Il ritardo a prendere posizione viene interpretato male. Sarebbe stato bene, si dice, che tutti i giornalisti al seguito di Michel Jobert si dichiarassero «ebrei», oppure che i giornali seguissero l'esempio del quotidiano di Lione Le Progrès il quale ha rinunciato a mandare un suo inviato, come ha fatto ugualmente il settimanale Le Nouvel Observateur. Quando la domanda di visto per Eric Rouleau fu respinta Le Monde osservò che l'Arabia Saudita aveva il diritto di avere le proprie simpatie o antipatie politiche (Rouleau ha scritto un articolo contenente considerazioni che le autorità saudiane avrebbero giudicato ingiuriose per re Feisal) e propose un altro inviato. Era una donna, e ciò malgrado fu accettata, ma quando venne precisato che era ebrea, l'ambasciata saudita fece una controproposta: che salisse sull'aereo del ministro Jobert come se fosse al suo seguito. Le Monde riferì al Quai d'Orsay che rifiutò. Nel numero che sarà in vendita lunedì Le Nouvel Observateur denuncia «l'arroganza dei funzionari, la bassezza di certi colleghi e di certi diplomatici». Ma il governo francese vuole evitare ad ogni costo di urtare la suscettibilità dei dirigenti arabi. Parecchi ambasciatori di quei Paesi, secondo il settimanale Le Point, hanno protestato all'Eliseo per l'atteggiamento della televisione, considerata poco favorevole alla politica araba della Francia, ed il primo ministro avrebbe dato le opportune istruzioni. Loris Mannucci « La Stampa » ha ricevuto in questi giorni altri numerosi messaggi di solidarietà. Ne diamo un nuovo, ultimo elenco, ringraziando coloro che hanno voluto in questa occasione dimostrare la loro amicizia per il giornale. Ernest Meyer, Direttore International Press Institute di Zurigo; Unione Nazionale Sindacati giornalisti francesi; Hans Dawill, a nome dell'Ordine dei giornalisti tedeschi; J. Binkowski, a nome dell'Associazione Editori dei quotidiani tedeschi; Cesare Merzagora, senatore; Renato Zangheri, sindaco di Bologna; Marvin Kalb, della CBS (Washington); Vitaliano Peduzzi, direttore «Corriere dell'Adda »; Umberto Terracini, e ò a e l ì . n o i e a e o o o a o i ; S , go aa senatore pei; Sergio Trauner, segretario regionale pli FriuliVenezia Giulia; Angelo Scarso, colonnello carabinieri; Italo Geronzi, segretario provinciale sindacato collocatori Cisl; Paolo Arena, da Sèvres; Giovanni Sisto, deputato de; Fosco Maraini; Gianni Granzotto, presidente Federazione Italiana Editori Giornali; Fernando Vallerini, editore; Alfredo Pieroni, giornalista; P. Hansen, di Copenaghen; Luciana Frassati; Alberto Bemporad, sottosegretario di Stato Ministero Pubblica Istruzìone; Bruno Molajoli; Giuseppe Bertasso, Presidente Associazione Piemontese Gallerie d'Arte Moderna; Giorgio Cansacchi, professore universitario. Camillo Ripamonti, ministro senza portafoglio per i Beni Culturali; Matteo Matteotti, ministro del Commercio con l'Estero; H. Koeppler (Wiston House), Sussex; Paolo Valmarana; Luigi Barzini, scrittore; Manlio Del Bosco, Rai-tv; Mario A. Cattaneo, professore universitario; Carlo Chevallard, dirigente; Lazzaro De Bernardis, professore universitario; Aldo Trionfo, regista; Consiglio Direttivo dell'Avis di Torino; Ugo Attilio Palmisano, a nome dell'Ordine Giornalisti liguri; Alessandro Tassoni Estense, ambasciatore d'Italia; Terenzio Magliano, deputato psdi; Antonio Faleschini, vicepresidente del comitato provinciale dell'Istituto per la storia del Risorgimento di Udine. Erik Amfitheatrof, giornalista di « Time-Life »; Vittore Fiore, gruppo meridionalisti di Puglia e Basilicata; Antonio Guarino, giurista; Camillo Perletti, magistrato; Piero Sanavio, giornalista; Mario Sacerdote, professore; Mario Grego, professore universitario; Elide Cismondi, a nome del Comitato redazionale dell'Istituto Ricerche Artistiche; 38 ricercatori e tecnici del Centro di Calcolo del Comitato Nazionale Energia Nucleare di Bologna; Guido Artom, consulente generale editoriale di Selezione dal Reader's Digest; Kurt Schlosser, a nome dei colleghi della Società di Studi Austriaca per l'Energia Atomica. Erich Demetz, vicepresidente Comitato Internazionale Coppa del Mondo e della F.I.S.I.; Adriano Bianchi, presidente-Gruppo Consiliare democratico cristiano Regione Piemonte; Luciano Gianfilippi, segretario politico sezione Carlo Cattaneo pri di Verona,