Le assemblee di fabbrica parlano anche di divorzio

Le assemblee di fabbrica parlano anche di divorzio Le assemblee di fabbrica parlano anche di divorzio Alla Facis: si discutono i problemi sindacali, la situazione dell'azienda Ma, dicono i delegati, "bisogna affrontare anche i temi politici" Fncis: undici fabbriche, circa settemila dipendenti. Questa azlenda, una delie più importanti del settore tessile-abblgllamento, è Interessata al rinnovo del contratto integrativo. Ieri si sono riuniti nel salone della Clsl gli esponenti più combattivi del sindacalismo di fabbrica, che con una definizione di gruppo Cgll Clsl e UH chiamano « attivo sindacale ». E' stato deciso, su proposta di Renzo Luciano della segreteria Clsl, di continuare gli scioperi articolati, « per alleggerire il sacrificio finanziario dei lavoratori con un maggior peso economico per l'azienda ». Nel dibattito sono intervenuti i dirigenti provinciali Gianni Tedde della Cgll, Gianni Sanfilippo della Uil, il segretario nazionale della federazione unitaria Mario Caccia. Si sono affrontati temi connessi alle richieste dei lavoratori, allo svolgimento della lotta in fabbrica, ma anche di carattere generale. Nella piattaforma per il rinnovo del contratto d'azienda alla Facis, ci sono punti che 1 sindacalisti giudicano « qualificanti ». Il primo riguarda il controllo dei programmi della società, rivolto soprattutto ad impedire lo smembramento delle fabbriche, « come si vorrebbe fare per lo stabilimento di Settimo, trasferendo una parte delle lavorazioni a Bosconero ». Il secondo punto si riferisce allo sviluppo della Facis al Sud « che non deve assolutamente significare riduzione di posti di lavoro al Nord ». C'è spazio per un ampliamento della società? Lavoratori e sindacalisti dicono che c'è ed è abbondante: « Sasta abolire il lavoro esterno ed affiancare all'attuale produzione di qualità, con abiti che costano intorno alle 90 mila lire, confezioni più economiche di largo consumo popolare ». A proposito del modo di condurre la lotta, alcuni delegati hanno Insistito sulla necessità di lare delle sospensioni non troppo brevi per consentire la convocazione di assemblee. « Servono di più che passare le ore di astensione dal lavoro fischiando contro i crumiri. Così la gente non matura, mentre chi vuole continuerà a fare il crumiro ». Durante le assemblee « bisogna affrontare anche temi politici ». Ed eccoci agli argomenti di carattere generale. Si è insistito su due. « Vogliamo o non vogliamo — ha detto un sindacalista di fabbrica — parlare ai compagni della crisi come fanno i giornali padronali strumentalizzandola? ». Interruzione: « La strumentalizzano anche l giornali di partito ». Risposta: « Certe cose le dicono ». Interruzione: « Appunto, soltanto certe ». Ma come parlare della crisi? Bisogna dire che « era stato messo il blocco dei prezzi e si erano invitati i cittadini a telefonare al governo contro gli abusi. Ora il governo fa promesse agli industriali e non più alla classe operaia ». Un impiegato sindacalista ha aggiunto: « Nelle assemblee del lavoratori si deve parlare del referendum. Chi lo vuole? La classe padronale, perché se lo vincerà la de passeranno molte cose contrarie agli operai. I lavoratori dovranno rispondere "no" all'abolizione del divorzio per questo motivo ». Infine l'« attivo » ha discusso sullo sciopero generale. Le Indicazioni sono queste: « Non mitizzarlo, andarci con obiettivi precisi e lottare fino in fondo. Basta allo sciopero che si conclude soltanto con delle valutazioni. Andarci con il movimento dei lavoratori in piedi, in posizione chiara nei confronti del governo ». I sindacalisti della Federazione unitaria tessili: Tedde, Caccia, Sanfilippo e Luciano

Persone citate: Caccia, Gianni Sanfilippo, Gianni Tedde, Mario Caccia, Sanfilippo, Tedde

Luoghi citati: Bosconero