La caduta del franco Parigi è preoccupata di Alberto Cavallari

La caduta del franco Parigi è preoccupata La caduta del franco Parigi è preoccupata La Banca di Francia continua ad intervenire sul mercato per limitare la perdita al 5% (Dal nostro corrispondente) Parigi, 25 gennaio. La realtà valutaria dice che questi sono giorni pieni di rischio per la Francia. Molte fonti (radio compresa) dicono che la Banca centrale continua a intervenire per sostenere la caduta del franco, che oggi ha tenuto contro il dollaro, ma che si è mostrato sempre più debole verso le altre monete. L'intervento governativo per non passare la linea di svalutazione del 5 per cento è giunto (secondo stime minime) ormai ai trecento milioni di dollari e (secondo una valutazione massima data da France Soir; alla cifra di un miliardo e mezzo di dollari. La rivista padronale Entreprise valuta che le riserve in dollari francesi ammontano a quattro miliardi e che il governo di Parigi ha quindi ancora dodici giorni di «munizioni» per difendere la linea di ribasso stabilita. La convinzione degli osservatori economici e diplomatici è che il governo abbia compiuto un errore di valutazione pensando che il franco flut- tuante non sarebbe mai caduto sotto il 5 per cento. Ma la sovraestimazione della «lentezza di caduta» della moneta ha rovesciato la sua strategia e l'ha obbligato a polverizzare più di prima le sue riserve. Due strade ora sono possibili al governo di Parigi se il franco continua a dover essere sostenuto. La prima è di lasciarlo cadere fino in fondo (per non bruciare tutte le riserve). La seconda è di proporre la rivalutazione delle riserve d'oro come da giorni si dice. Ma questa seconda strada passa per il consenso internazionale e, soprattutto, per quello americano. Non è pensabile che gli Stati Uniti, sfidati dalla Francia sul problema del petrolio, vogliano darle una mano sul terreno valutario, e comunque cedere troppo in fretta una merce di scambio politico così importante. Se la tendenza al ribasso continua, il governo francese dovrà rassegnarsi a «mollare» il franco nella sua caduta, con tutte le conseguenze che hanno le manovre sbagliate e, come dice oggi Raymond Aron, le «manovre politiche mascherate da interventi tecnici». Oggi è state chiesto al primo ministro Messmer, all'Assemblea Nazionale, se la Banca di Francia continuerà a sostenere il franco. La risposta è stata: «Nessuno ha il diritto di fornire risposte a queste domande. Significherebbe fare un regalo agli speculatori». Messmer ha anche detto che le azioni prioritarie che accompagneranno la svalutazione di fatto del franco verranno annunciate e applicate la prossima settimana. Esse comprenderanno disposizioni per contenere «al minimo» i prezzi che il rincaro delle importazioni provocherà, per migliorare la bilancia commerciale, e «frenare il consumo di petrolio». La domanda è se anche la Francia adotterà le restrizioni sulla benzina già in atto in Europa. La revisione del bilancio è stata invece già ufficialmente annunciata. Il discorso di Messmer all'assemblea è stato comunque cucito da un chiaro filo pessimista. La stessa tesi pompidoliana di una pianificazione nuova per tre anni è stata annunciata come «difficile e dolorosa». Alberto Cavallari

Persone citate: France Soir, Messmer, Raymond Aron

Luoghi citati: Europa, Francia, Parigi, Stati Uniti