Lavorini: un delitto per finanziare azioni eversive dell'estrema destra

Lavorini: un delitto per finanziare azioni eversive dell'estrema destra Le conclusioni del giudice istruttore Marzocchi di Pisa Lavorini: un delitto per finanziare azioni eversive dell'estrema destra Dieci rinvii a giudizio - Pietro Vangioni (arrestato ieri), Marco Baldisseri e Rodolfo Della Latta accusati di omicidio aggravato, soppressione di cadavere e calunnia (verso Meciani che si uccise in carcere e altri personaggi) • Il rapimento e l'uccisione del bimbo "maturarono" come risposta al clima in Versilia dopo i fatti di Capodanno alla Bussola (Dal nostro corrispondente) Pisa, 25 gennaio. Per la morte di Ermanno Lavorini, compariranno in giudizio dieci persone. A cinque anni dalla morte del bimbo (fu rapito il 31 gennaio 1969), il giudice istruttore, Pier Luigi Mazzocchi, ha depositato presso la cancelleria del tribunale di Pisa, l'ordinanza istruttoria. Sono rinviati a giudizio, per omicidio volontario, a scopo di estorsione, Marco Baldisseri, 22 anni, in servizio di leva, attualmente convalescente nella sua abitazione di Viareggio; Rodolfo Della Latta, di 25, abitante a Urbino, e Pietro Vangioni, di 24, residente a Viareggio. Vangioni, l'ex segretario del fronte nazionale monarchico, ora assicuratore, sposato e padre di una bambina di due anni e mezzo, è stato arrestato poco prima di mezzogiorno. Era l'unico a non avere scontato interamente il periodo di detenzione preventiva (il mandato di cattura venne annullato dalla Cassazione per vizio di forma). Dalle tre del pomeriggio il gdqdndmgrVrArvadcmgdrctrpnritcldln giovane è nel carcere pisano di Don Bosco. C'è anche un quarto imputato per l'omicidio, Andrea Benedetti, 18 anni, viareggino, che all'epoca del delitto non aveva ancora 14 anni. Non è imputabile, ma il giudice chiede che venga affidato ad un riformatorio giudiziario per tre anni. Baldisseri, Della Latta e Vangioni dovranno rispondere anche di calunnia verso Adolfo Meciani, il proprietario di stabilimento balneare viareggino che accusarono di aver fatto parte di un torbido giro di omosessuali. Meciani, sconvolto dalle infamanti accuse dei terribili ragazzi si impiccò nel carcere di Pisa 1*8 maggio '69 e mori dopo quasi due mesi di coma all'ospedale di Pisa. I tre sono accusati dello stesso reato nei confronti di altre persone che, di volta in volta, nei loro interrogatori, chiamarono in causa per sviare le indagini. Altro reato loro contestato è la soppressione di cadavere (reato più grave dell'occultamento, secondo il giudice istruttore, perché seppellendo il corpo del bambino nella sabbia si voleva farlo sparire per sempre). Imputati minori sono i viareggini Roberto Galli, Luciano Bigicchi, Emilio Noschese, Maurizio Ranucci, Giuseppe Pezzino: dovranno rispondere di falsa testimonianza e favoreggiamento. Inoltre Alfonso Barsotti, accusato di oltraggio verso un maresciallo dei carabinieri che partecipava alle indagini e di minacce (nei confronti del Baldisseri). E infine Carmen Milani, l'anziana albergatrice che, secondo le conclusioni istruttorie, sarebbe l'autrice della telefonata anonima ai carabinieri in cui si dava l'« indirizzo » del luogo dove i rapitori custodivano il ragazzo, quando ancora si sperava che Lavorini fosse vivo e lo si cercava da ogni parte. L'ordinanza del giudice istruttore ribalta, completamente, l'impostazione che, nella sua requisitoria,, aveva dato al « caso » il pubblico ministero, dottor Raul Tanzi. Il magistrato inquirente aveva infatti prospettato l'uccisione di Ermanno Lavorini come un fatto preterintenzionale, la conseguenza di un tragico giuoco tra ragazzi in un ambiente di omosessuali. Tanzi chiedeva il proscioglimento di Pietro Vangioni, per insufficienza di prove, e non ravvisava né il movente dell'estorsione (la telefonata che chiedeva i soldi alla famiglia sarebbe stata « depistante », ossia fatta per confondere le acque e guadagnare tempo, in modo da non far scoprire troppo presto il cadavere del ragazzo), né l'omogeneità del gruppo di giovani e giovanissimi i cui nomi vennero a galla fin dai primi giorni. Per il giudice Mazzocchi, invece, l'episodio del rapimento e la morte di Ermanno Lavorini sono da ricondurre al clima di quel gen- naio in Versilia, quando, do- po i fatti della « Bussola » (« Potere operaio » andò a contestare la borghesia la not- te di Capodanno; si sparò e un giovane pisano è paraliz- zato perché un proiettile gli ha leso la spina dorsale), si andavano costituendo certi «comitati di salute pubblica». Secondo le conclusioni di Mazzocchi, un gruppo di giovani, coagulati attorno al cosiddetto Fronte monarchico, di cui Vangioni era il capo e Baldisseri il cassiere, pensò di organizzare il rapimento per finanziare azioni eversive di destra: quindici milioni potevano bastare. Fu rapito Ermanno, figlio di un ricco commerciante. Il bimbo, percosso da Baldisseri, cadde ferito a morte e fu finito — 10 dirà Baldisseri — da Della Latta, che lo soffocò con un fazzoletto. Il cadavere fu sepolto nella sabbia di Marina di Vecchiano. La banda sperava che non sarebbe stato mai trovato. Il cane d'un cacciatore, il 9 marzo, mandò a monte questo disegno. Per intorbidire le acque, è sempre la tesi del giudice istruttore, i ragazzi accusati inventarono o ingigantirono storie di omosessuali, di festini, di convegni di pineta, coinvolgendo personaggi in vista a Viareggio, fra questi 11 Meciani, poi Giuseppe Zacconi figlio del grande attore, che mori di crepacuore ed altri, che hanno avuto la carriera politica intaccata, se non compromessa. In una ridda di polemiche, di colpi di scena, di arresti e scarcerazioni (sorsero anche dei conflitti di competenza fra magistrati poiché il sequestro avvenne a Viareggio, provincia di Lucca, ma il ritrovamento del cadavere di Lavorini avvenne a Marina di Vecchiano, provincia di Pisa), l'istruttoria è andata avanti con fatica, con lunghe pause, e non senza contrasti fra magistrati, come mette in evidenza la diversa conclusione di Mazzocchi dalla requisitoria Tanzi. Giovanni Nardi JET m Viareggio. Pietro Vangioni ad un raduno monarchico

Luoghi citati: Lucca, Pisa, Urbino, Vecchiano, Viareggio