Rivoli, una città alla ricerca di se stessa dopo la tumultuosa crescita degli Anni 60

Rivoli, una città alla ricerca di se stessa dopo la tumultuosa crescita degli Anni 60 I problemi della cintura industriale di Torino Rivoli, una città alla ricerca di se stessa dopo la tumultuosa crescita degli Anni 60 Aveva 20 mila abitanti, oggi ne ha 51 mila: il 53% sotto i trentanni - Le strutture sociali scricchiolano; difficoltà nei settori produttivi, agricoltura dissanguata dallo sviluppo edilizio - La gestione comunale aggravata dal taglio del bilancio Sconvolta dalla rapida accelerazione degli Anni Sessanta, Rivoli cerca oggi di trovare una propria fisionomia. E' la meta a cui aspirano 1 suol 51 mila abitanti — 3D mila nella vecchia e nuova Rivoli, 20 mila a Cascine Vlca — e l'obiettivo degli amministratori pubblici (la Giunta è psl-pcl, sindaco 11 socialista prof. Donatilo), promotori di un interessante piano di risanamento e sviluppo del grosso centro Industriale. « Per risolvere i nostri problemi — dice il sindaco — occorrono più di 30 miliardi. Questo il bilancio delle più urgenti necessità alla luce di una indagine compiuta nel 1970 ». Rivoli è legata a filo doppio con Torino, la valle di Susa e 1 comuni della collina morenica. Il grosso della popolazione attiva gravita sulla nostra città, Grugllasco e Rlvalta. Soprattutto da Cascine Vlca, dove la crescita demografica e urbanistica è stata disordinata, spesso caotica. Questa enorme borgata che una decina di anni fa aveva 2 mila abitanti, è oggi l'esempio più impressionante di un grande dormitorio. Un centro senza nemmeno una piazza, senza cinema. Dal punto di vista sociale e del reddito è uno del più deboli della cintura torinese. Al suo confronto Rivoli gode di parecchi privilegi. Già 15 anni fa, con 20 mila abitanti, aveva una sua entità autonoma. Rispetto ai vicini comuni di Nichelino e Grugliasco allora poco popolati e con un'economia essenzialmente agricola, Rivoli s'imponeva come florido centro artigiano e commerciale. L'arrivo dei primi immigrati (i veneti del delta padano colpiti dalle alluvioni del Polesine) e le successive ondate di famiglie dal Sud hanno contribuito alla metamorfosi del paese, diventato polo industriale con circa 300 aziende e 8450 dipendenti. « Ct sono state anche ristrutturazioni traumatizzanti — dicono i tivolesi — soprattutto con la sparizione dalla scena delia Castor-Zanussl. Ma la fabbrica è ora di un nuovo proprietario, tra un anno i 1200 dipendenti in cassa liUegrazlone verranno in gran parte assorbiti. La nostra non è comunque un'industria Tivolese, ma piuttosto di Torino: di tipo metalmeccanico, direttamente collegata al settore dell'automobile ». L'attività agricola, dissanguata dallo sviluppo edilizio e dalla trasformazione industriale, è confinata nelle frazioni Bruere e Tetti. Si trascina penosamente per motivi locali e generali, scarsità di manodopera, alto prezzo dei concimi, penuria di carburante offrono a questo settore poche prospettive. Spiega l'assessore al bilancio dott. La Ganga: « Un gruppo di giovani tenta di rilanciare l'agricoltura con la cooperazione. Si cerca, oltre che di migliorare la produzione, anche di arrivare direttamente al mercato. Naturalmente si pone un problema di finanziamenti: il Comune è disponibile, ma i momenti sono diffìcili ». L'amministrazione di Rivoli è tra quelle che di recente hanno avuto il bilancio « tagliato » dalla Commissione centrale per la finanza locale. La gestione del Comune si è aggravata, decine di iniziative rischiano di arenarsi, si fa presente che è in pericolo persino la stabilità di parte del personale qualora determinati servizi dovessero essere abo- liti. « Com'è possibile progettare un plano di sviluppo sociale se ci è proibito persino assumere un architetto? Per una città di oltre 50 mila abitanti — afferma il dott. La Ganga — è una assurdità. Ci sembra un non senso pagare decine di milioni l'anno a liberi professionisti ». Il provvedimento della Commissione per la finanza locale crea nuovi ostacoli a Rivoli. Il Comune promuove Iniziative, è in stretta collaborazione con Collegno e Grugliasco. Ma le casse sono vuote, anzi in deficit di centinaia di milioni. Il settore del commercio è turbato. Negozianti in difficoltà per la maxi Stantìa di corso Francia si sono rivolti al Municipio. « Abbiamo proposto di formare una cooperativa di dettaglianti — dice l'assessore — e messo a disposizione un ampio deposito. L'hanno chiama, to Mac (Magazzino acquisti collettivi) e vi aderiscono alcune decine di piccoli commercianti. Riescono a sopravvìvere ». La situazione, in tutti 1 settori produttivi viene definita preoccupante. Il Comune tampona le falle più vistose come può. Dopo l'ondata migratoria 11 paese è ringiovanito, il tasso di natalità è elevato. Il 53 per cento della popolazione non supera i 30 anni; 11 30 per cento ha una età variabile tra 1 30 e 1 49 anni; il 17 per conto ha più di 50 anni. Rivoli continua a crescere, le sue strutture sociali scricchiolano, le carenze diventano drammatiche, 11 problema del servizi allarma gli amministratori. Citiamo i più Importanti: la rete delle fognature, l'edilizia scolastica, il risanamento del centro storico, l'illuminazione pubblica, le attrezzature sportive, l'assistenza sociale e 11 nuovo ospedale, la raccolta e l'incenerimento dei rifiuti, i trasporti urbani, l'assistenza domiciliare agli anziani, la manutenzione di opere storiche. Problemi giganteschi che il Comune è costretto ad affrontare con gli spiccioli di un bilancio in deficit. Vedremo in seguito come l'amministrazione si destreggia tra tante difficoltà. PIANEZZA

Persone citate: Castor, La Ganga, Tetti