Kissinger e Metternich di Luigi Salvatorelli

Kissinger e Metternich LETTERA AL DIRETTORE Kissinger e Metternich Signor Direttore, nell'odierno articolo (La Stampa; sabato, 19 gennaio 1974) di Luigi Salvatorelli ogni studioso di cose storiche ricerca, desidera ed implicitamente integra i nomi di due storici non certo per dimenticanza o per ignoranza sottaciuti dall'illustre scrittore: l'austriaco Heinrich Ritte von Srbik e l'italiano Guglielmo Ferrerò. Benché l'italiano finisse profugo antifascista e l'austriaco finisse nazista, epurato e semi-prigioniero, non è a negare l'intima concordanza del loro giudizio sul Metternich: nel quale, ancor più che nel Talleyrand, Ferrerò vide il restauratore del governo le¬ gittimo, o della legittimità del potere, « la fine », pertanto, « delle avventure » o della paura; e Srbik l'artefice d'un ordinamento sopra-nazionale, articolato in una comunità organica e civile. Confesso di non sapere se o quanto Kissinger debba al Srbik e al Ferrerò. Ma credo di non errare ad asserir che la simpatia per Metternich nasce nello statista americano più da consonanza politico-pratica che da intelligenza critico-storiografica. Cioè, Kissinger elogia in Metternich l'antitesi, o il negatore, degli Stati, o « statini », nazionali. E, come il Metternich definiva l'Italia dell'Ottocento me¬ ramente un'espressione geografica, così è probabile che il Kissinger implicitamente definisca mera espressione geografica l'Europa del Novecento. Riman da vedere se, come gl'italiani del Risorgimento provvidero a smentire Metternich, cosi gli europei del nostro secolo sapranno smentir parimenti lo statista d'oltre Atlantico. Altrimenti, e sarebbe l'ultima e peggiore delle analogie fra il cancelliere degli Absburgo e il ministro della Repubblica stellata, la « distensione » e « l'ordre règne à Varsavie » verrebbero ad equivalere o, addirittura, a identificarsi. Piero Treves

Persone citate: Kissinger, Metternich Signor Direttore, Piero Treves

Luoghi citati: Europa, Italia