Francoforte: il marco guadagna sul dollaro

Francoforte: il marco guadagna sul dollaro Ieri alla riapertura del mercato valutario Francoforte: il marco guadagna sul dollaro I commenti in Germania parlano della moneta tedesca come della nuova "stella fìssa del cielo valutario" ■ A Zurigo ribasso dell'oro (Dal nostro corrispondente) Bonn, 22 gennaio. Il consolidamento del marco tedesco, non tanto rispetto al franco francese fluttuante (che era scontato) quanto rispetto al dollaro, è stato il fatto saliente, la sorpresa della prima giornata dì riapertura della Borsa delle valute di Francoforte. In realtà, la moneta americana ha chiuso al cambio ufficiale a 2,8400 marchi, cioè meglio che venerdì scorso (2,8250) ma assai al disotto della quotazione di ieri al mercato libero, che era stata di 2,88 marchi e che si prevedeva dovesse ancora migliorare. E' accaduto che gli speculatori hanno avuto fiducia nella fedeltà, al « serpente » europeo (di Germania, Benelux, Danimarca, Norvegia e Svezia) ribadita la scorsa notte a Bruxelles ed è ricominciata — sia pure in misura ridotta — una nuova corsa al marco. La valuta te¬ desca — come scrive l'agenzia di notizie Dpa — è diventata « stella fìssa » di prima grandezza nel Armamento monetario, trascinando con sé anche le altre monete che fluttuano in comune, anche se due di esse, il franco belga e la corona danese, hanno accennato oggi a segni di debolezza, arrancando al limite inferiore del tunnel, I politici di Bonn e i finanzieri di Francoforte — è questa sera impressione di diversi esperti — hanno lanciato una sorta di sfida agli Stati Uniti. Anziché sostenere il dollaro americano con acquisti (come aveva chiesto a Roma il ministro delle Finanze George Schultz) la Bundesbank ha accolto l'invito del ministro delle Finanze tedesco Helmut Schmidt di vendere valuta americana, allo scopo di lanciare in alto il « serpente europeo ». Almeno per oggi la manovra è riuscita. ericolosa, facendo osservare he alcune monete più debo del block-floating europeo otrebbero non essere in grao di tenere il passo con il arco e — per motivi di sportazione — potrebbero a ngo andare essere obbliga ad abbandonare il « serpene ». E non si sa fino a che unto la Bundesbank, benché sue riserve siano le più orti del mondo, sia disposta sostenerle per mantenerle l'interno del gruppo. Circa il futuro del « blocco uropeo » ridotto (non ne anno parte Italia, Gran Bregna, Irlanda e ora anche la rancia, mentre l'Austria e la vizzera vi si allineano) il residente della Bundesbank arl Klasen si è oggi dichiaato ottimista. Al termine del riunione del Consiglio cenale della Banca di emissioe (che non ha preso alcuna ecisione) Klasen ha detto he « il gruppo di pionieri uropei » guidato dalla Germania federale intensificherà consultazioni e la coopeazione monetaria ed economica. Accennando al desiderio epresso dall'americano Shultz he la Germania comperi dolari, Klasen ha detto che gli tati Uniti debbono fare il rimo passo, vendendo, perhé « dopotutto sono loro che ispongono di dollari ». Ha omunque assicurato che se li Stati Uniti si decideranno vendere, la Germania fedeale « potrebbe appoggiarli »ggi comunque è avvenuto

Persone citate: George Schultz, Helmut Schmidt, Shultz