Nichelino: battaglia sul piano regolatore
Nichelino: battaglia sul piano regolatore Nichelino: battaglia sul piano regolatore Iniziata ieri sera la revisione chiesta dal Comitato di controllo - Parere della minoranza 111111111111 11111111111111 ] 1111111111111111■ 11111111111i111 [1La battaglia per il plano regolatore di Nichelino si annuncia vivace. Dopo la bocciatura da parte del Comitato regionale di controllo della delibera di adozione, il più Importante strumento per la disciplina urbanistica del comune è tornato Ieri sera all'esame del consiglio comunale con le variazioni richieste. La sua storia perù non sembra finire qui poiché l'op- posizione (de, psdi, pll e un indi-1 pendente) è decisa a portare avanti un discorso che va al di là delle illegittimità formali per entrare nel merito del programma di sviluppo urbanistico del comune. Il Coreco ha respinto il plano regolatore il 24 dicembre con una serie di quattro motivazioni: 1) contrasto con la legge ponte per le norme tecniche di attuazione che fissano gli oneri che devono essere sostenuti in caso di licenza singola «soltanto» quando esiste un programma di attuazione delle opere di urbanizzazione primaria; 2) nella realizzazione dei servizi in caso di licenze singole debbono essere richieste «solo» per opere specificatamente disposte dalla legge; 3) l'imposizione di quoteparte in caso di lottizzazione per le opere di urbanizzazione secondarla è in contrasto con l'articolo 8 della legge 765 perché questa fissa l'allacciamento «o» l'esecuzione e non l'allacciamento «e» l'esecuzione; 4) le opere di urbanizzazione non devono «precedere tassativamente l'edificazione», ma essere attuate contemporaneamente. A queste motivazioni il sindaco comunista di Nichelino, Marchiani, aveva opposto una dichiarazione nella quale si affermava che quello del Coreco era «un atto di discriminazione politica senza precedenti». Aveva aggiunto che l'onorevole Todros (pei) autore del piano «non era caduto in errori così puerili». Tuttavia le osser- 11111!11111 111■ ■ 111111111111■ I Hill) IIMM1 } vazioni del Coreco sono state accolte tutte. Giovanni Garavello, consigliere de, dice: «Le zone previste ad edilizia economica e popolare non devono essere soltanto un proseguimento dell'abitato attuale. Non si può prevedere una città fatta soltanto di alveari di cemento. Insediare tutti insieme 6-7 mila abitanti significa fare una nuova via 1 Artom, ripetere gli errori del ghetto" con il dramma dei trasporti e dei servizi. Inoltre devono essere salvaguardati i diritti di tutti i cittadini, anche di quelli che vogliono, e possono, abitare in una casa mono, bi o trifamiliare». Aggiunge un altro consigliere de, Michele Cerutti: «Non può essere funzionante un piano fatto solo di case popolari. E' come dire ai privati: non fate più nulla. Fortunato chi ha terreni destinati a verde pubblico, perché almeno non paga quelle tasse che invece deve pagare chi ha aree cosiddette libere, ma in realtà vincolate all'edilizia pubblica. Poi c'è il discorso del trasferimento delle piccole imprese artigiane o industriali, oggi nel concentrico: come è possibile pensarlo in un periodo di crisi come quello attuale, E i relativi servizi di trasporto chi li pagherà?». Federico Capriolo, consigliere psdi: «L'impostazione del plano regolatore dimentica le origini di Nichelino (3 mila abitanti nel '46, 46 mila oggi) come centro artigianale, commerciale e dì piccola industria. Lo si vuol far diventare improvvisamente residenziale. Fra l'altro ciò è in contrasto con la lotta alla monoindustria che conduce proprio la sinistra: se toglieremo posti di lavoro a Nichelino tutto sì riverserà sulla Fiat. Il piano prevede soltanto grandi insediamenti industriali unicamente per ragioni politiche».
Persone citate: Artom, Federico Capriolo, Giovanni Garavello, Marchiani, Michele Cerutti, Todros
Luoghi citati: Nichelino
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