Crisi nella maggioranza del pli

Crisi nella maggioranza del pli Crisi nella maggioranza del pli Si è dimesso il vicesegretario Gerolimetto - Forti critiche al segretario Bignardi (Nostro servizio particolare) Roma, 19 gennaio. Una crisi si è aperta oggi nella maggioranza che fa capo a Bignardi e Malagodi, al consiglio nazionale del pli, ebe si concluderà domani sera a Roma. Il vicesegretario Gerolimetto si è dimesso dalla carica a causa « dell'azione scarsamente incisiva del partito ». Forti critiche alla gestione del segretario Bignardi sono venute da Cottone (ieri) e oggi da Bozzi, Valitutti, Papa, Zanone, « leader » con l'on. Altissimo di « Rinnovamento ». A favore di Bignardi si sono schierati Malagodi, Brosio, Ferioli ed altri consiglieri. L'on. Bozzi, che fu ministro dei Trasporti nel governo Andreotti, ha contestato il modo di conduzione della linea politica de! pli. « Una musica può essere ottima, ma non è detto che tutti la sappiano eseguire bene ». E rivolgendosi a Bignardi: «Non bisogna limitarsi a stare alla finestra. Tu hai una concezione immobilistica del partito, occorre aggressività, ricerca insistente di punti di incontro con le altre forze politiche ». Secondo Bozzi, che sembra aver posto la propria candidatura alla segreteria nel prossimo congresso, questa ricerca va fatta con le « forze intermedie », cioè pri, psdi e psi, « senza pregiudiziali esclusioni » per contrastare il « compromesso storico fra le chiese comunista e democristiana, destinato — secondo Bozzi — a sfociare nel sopravvento della prima con l'aiuto e la condiscendenza della Chiesa cattolica ». Ha concluso proponendo che questo consiglio nazionale non voti una mozione che approvi la linea Bignardi. Gli ha replicato Brosio, capogruppo dei senatori liberali, che ha chiesto l'appro¬ n i e a l a i i l e o n a a n ¬ vazione della relazione Bignardi. Anche Valitutti, e specialmente Zanone, hanno chiesto una « nuova politica » che guardi al dialogo con i socialisti (Zanone ha parlato di « riformismo neoliberale »). Il presidente del partito, Malagodi, ha cercato di ricomporre l'unità della maggioranza, polemizzando con le opposizioni interne: « Sono stati proprio i socialisti a respingere l'ipotesi del pentapartito (un governo sostenuto da de, psi, psdi, pri e pli, n.d.r.) perohé questa collaborazione avrebbe provocato la rottura dei rapporti tra comunisti e socialisti, « cosa che questi ultimi non vogliono ». Per Malagodi, il problema di fondo è il « compromesso storico » e non i rapporti fra liberali e socialisti. «Noi respingiamo il "compromesso storico", perché rappresenterebbe un pericolo per lo Stato democratico ». \, f.

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