I metalmeccanici verso una sciopero generale
I metalmeccanici verso una sciopero generale Conferenza di Trentin, Benvenuto, Camiti I metalmeccanici verso una sciopero generale L'azione dovrebbe essere concordata con le Confederazioni, ma potrebbe anche essere portata avanti solo con alcune categorie (chimici, tessili) - Forse venerdì un giorno di fermata alla Fiat - Le vertenze all'Alfa Romeo, alla Zanussi e all'Italsider (Dal nostro inviato speciale) Roma, 19 gennaio. I metalmeccanici sono profondamente insoddisfatti di come stanno andando le cose: le grandi vertenze aziendali (Fiat, Alfa Romeo, Italsider, Zanussi) sono arenate o procedono stancamente; il governo è assente per la parte che Io riguarda in queste vertenze (gli investimenti nel Sud) e accumula ritardi sulle altre questioni (le pensioni, gli assegni familiari ed i prezzi); le confederazioni sindacali, a loro volta, tardano a mobilitare i lavoratori per un'azione di carattere generale. Questo, in sintesi, l'orientamento che i tre segretari generali della federazione lavoratori metalmeccanici (Trentin della Cgil, Benvenuto della 011, Camiti della Cisl) hanno espresso oggi nella lunghissima conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche i segretari nazionali impegnati direttamente nei vari negoziati aziendaU: Mattina della Vìi, Tridente della Cisl, Lettieri della Cgil e Papparella della Cisl. Bruno Trentin ha affermato che «il governo è latitante» sui problemi degli investimenti posti dal sindacato con le piattaforme aziendaU, ed ha aggiunto: «Noi stiamo preparando i metalmeccanici all'ipotesi di sciopero generale». Giorgio Benvenuto ha dichiarato che è ormai giunto il momento di passare «dai giudizi sull'operato del governo al movimento, predisponendo un'azione generale su una precìsa piattaforma». EgU ha citato, tra gli altri, il «caso desolante» degli assegni familiari: «Come risultato della battaglia per gli assegni familiari, questo mese ì lavoratori, invece di avere gli assegni rivalutati (il provvedimento non è ancora stato approvato), percepiranno qualche centinaio di lire in meno per le ritenute fiscali». Pierre Camiti ha confermato «la preparazione dello sciopero generale» ed ha aggiunto: «Stiamo sollecitando le confederazioni, ma non escludiamo nemmeno un'azione con le altre categorie, se non ci fosse l'intero movimento». Ciò significa che se le confederazioni tardassero troppo, i metalmeccanici (con i chimici, i tessili ed altri) partirebbero da soli per uno sciopero nazionale. La minaccia non è imminente, perché bisognerà prima attendere la riunione del direttivo della federazione delle confederazioni (che rappresenta Cgil, Cis), Uil) previ sto per i primi giorni di feb braio. Nella conferenza stampa — rispondendo alle domande dei giornalisti — ì tre segretari generali dei metalmeccanici hanno parlato anche dell'ormai quasi inevitabile referendum sul divorzio e degli effetti che potrebbe avere sul processo di unità sindacale. Camiti ha fatto sul divorzio una vera e propria dichiarazione di voto: «Come cattolico — ha detto — credo nel valore indissolubile del matrimonio, ma proprio per questo non ritengo che possa essere una scelta coatta». A suo giudizio, anche se «lo scontro sarà serio», il movimento sindacale potrà superarlo con un «rilancio dell'autonomia sindacale e del processo unitario». Il leader della Uil, Benvenuto, spera che il referendum «venga affrontato senza drammi» e ritiene che «non dovrebbero esistere divisioni nel movimento sindacale, se il discorso sarà allargato alla difesa dei diritti civili». An¬ che il comunista Trentin non è apparso pessimista: «Il referendum non era auspicabile. Se diventerà una realtà, sarà compito nostro di salvaguardare la volontà unitaria dei lavoratori, facendo sì che il 1974 non sia soltanto l'anno del referendum, ma anche l'anno di una tappa per l'unità organica». Mentre puntano allo sciopero generale, per il momento i metalmeccanici vanno avanti con le grandi vertenze aziendaU. I lavoratori in lotta sono circa 700 nula, di cui la metà appartengono ai quattro gruppi maggiori: Fiat, Italsider, Alfa Romeo e Zanussi. Alla Fiat le trattative sono interrotte dal 15 gennaio e martedì prossimo si svolgerà a Torino l'assemblea nazionale dei delegati di fabbrica della Fiat Om Autobianchi «con la partecipazione — ha detto Tridente della Cisl — delle altre aziende torinesi che hanno vertenze, dalla Facis alla gomma ». L'orientamento Sergio Devecchì (Contìnua a pagina 2 in sesta colonna) I sindacalisti Benvenuto (a sin.), Camiti e Trentin (Team)
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