Sono cinque le persone giù imputate per il sequestro del giovane Getty III di Francesco Santini

Sono cinque le persone giù imputate per il sequestro del giovane Getty III Le prove contro di loro sono ritenute schiaccianti Sono cinque le persone giù imputate per il sequestro del giovane Getty III Ordine di cattura anche contro Giuseppe Lamanna che custodiva alcune banconote del riscatto - Finora, secondo il magistrato di Lagonegro, non sono stati raccolti elementi sufficienti per altre incriminazioni (Dai nostro inviato speciale) Lagonegro, 18 gennaio. Improvvisa battuta d'arresto nell'inchiesta sul rapimento del giovane erede del « re del petrolio »: il sostituto procuratore della Repubblica di Lagonegro, Maurizio Rossi, non ha ritenuto sufficienti gli elementi raccolti dagli investigatori romani su grossi esponenti della mafia calabrese e stasera, a conclusione di un vertice, si è limitato a firmare un unico ordine di cattura, il quinto dall'inizio dell'istruttoria. Accusato del sequestro di Paul Getty è adesso anche Giuseppe Lamanna, 39 anni, arrestato a Roma nella notte tra martedi e mercoledì per detenzione di droga. Nel suo appartamento di Monte Mario i funzionari della. « Mobile » hanno trovato infatti venti milioni di lire in contanti, e il Centro elettronico del ministero dell'Interno ha accertato che cinquanta banconote da 50 mila lire ciascuna fanno parte del riscatto versato ai banditi da mister Chesa. Segretario giovanile negli Anni Sessanta di una sezione della « Giovane Italia » di Roma (la federazione del msi di Roma smentisce che il Lamanna sia isoritto al partito), più volte ricoverato nell'ospedale psichiatrico di «Santa Maria della Pietà » di Roma e nel manicomio giudiziario di Messina, il calabrese Giuseppe Lamanna, che ha precedenti per furto, estorsione, spaccio di stupefacenti, è un personaggio sconcertante. « Buttafuori » negli ultimi mesi in un locale notturno alla moda della capitale, potrebbe rappresentare l'anello di congiunzione tra il bel mondo di Paul Getty III e le cosche della piana di Gioia Tauro, alla ricerca disperata di quattrini da quando il traffico degli stupefacenti ha subito in Calabria una decisa battuta d'arresto per l'intervento della polizia. Nell'annunciare il provvedimento di stasera, il sostituto procuratore Rossi si è limitato a dire: «Finora non sono stati raccolti elementi sufficienti per incriminare altre persone; per oggi ci siamo limitati a firmare l'ordine dì cattura per Giuseppe Lamanna ». Che ruolo ha avuto nel rapimento di Getty? gli abbiamo chiesto. «Non lo sappiamo», ha risposto secco. Ha poi chiarito che come per i cugini Vincenzo e Saverio Mammoliti, Domenico Barbino e Antonio Man- cuso, l'ordine di cattura contesta a Giuseppe Lamanna i reati di rapimento a scopo di estorsione, lo sfregio permanente e l'associazione per delinquere. La oronaca della giornata, ancora stamane, si preannunciava ricca di colpi di scena. Poco prima dell'arrivo da Roma del dott. Jovinella della Squadra mobile, il magistrato, interpellato nel suo ufficio, aveva dichiarato: « Sto aspettando da Roma i verbali delle tredici perquisizioni dei giorni scorsi. Dagli elementi che avrò, deciderò sul daffarsi ». Negli ambienti della procura si assicurava verso mezzogiorno che oggi sarebbe stata la giornata decisiva per i grossi calibri mafiosi della piana di Gioia Tauro. Poco prima delle 15, invece, dopo un colloquio di oltre tre ore con il funzionario romano, il sostituto dichiarava: «Il dott. Jovinella mi ha consegnato un rapporto di trenta pagine dattiloscritte. Ancora non l'ho letto e fino ad ora non abbiamo preso alcuna decisione ». A sera, poco dopo le 19, la firma dell'ordine di cattura per Lamanna e il fermo dell'istruttoria con la valutazione di « insufficienza » per gli elementi raccolti dagli inquirenti. C'è chi avanza l'ipotesi che il segreto istruttorio impedisca al giovane magistrato di dire di più sulle indagini e che « importanti decisioni » già prese potrebbero venir fuori soltanto nelle prossime ore. E' un'ipotesi che non trova conferma alla procura, dove si sottolinea la necessità di interrogare al più presto Vincenzo Mammoliti e Antonio Mancuso. Si aspetta poi che giungano a Lagonegro Giuseppe Lamanna e Domenico Barbino. Stasera, con Saverio Mammoliti ancora introvabile, la figura di maggiore spicco resta il cugino Vincenzo, il più giovane esponente del clan familiare di Gioia Tauro. Vincenzo Mammoliti per alcuni anni è rimasto negli Stati Uniti per sfuggire alla vendetta di un'altra potente famiglia della piana reggina, quella dei Barbaro, e soltanto nel '71 è rientrato in Italia. E' dal suo interrogatorio — fissato per lunedì alle 10 — che il magistrato spera di avere nuovi e determinanti elementi, è da quanto dirà che dipende la svolta nell'inchiesta. Vincenzo Mammoliti è però, finora, l'unico tra gl'imputati ad avere alle spalle un avvocato di rilievo, il penalista Dascola di Reggio Calabria, con il suo aiuto Pietro Labate. Il trascorrere delle ore nonferma, comunque, che per il sequestro di Paul Getty jr il cervello della banda, nell'organizzarlo, decise dì operare a compartimenti stagni. Definì in anticipo i ruoli, distinguendo i rapitori di piazza Farnese dai custodi calabresi del giovane miliardario, gli autisti dagli uomini addetti ai collegamenti con la famiglia, gli esattori dalle staffette. « Il rapimento è stato portato avanti a settori — dicono gl'investigatori — ma, per ogni compartimento, ci deve pur essere un punto in comune. Per ora abbiamo catturato gli esatto¬ ri, gli altri li prenderemo a mano a mano ». Per i cinque fino ad oggi imputati, le prove — affermano gl'inquirenti — sono schiaccianti: per Giuseppe Lamanna ci sono le banconote; per gli altri i documenti fotografici raccolti dalla polizia sull'autostrada del Sole al momento della conr gna del riscatto. Sono agli atti, inoltre, le dichiarazioni di mister Chesa e le stesse fotografie che l'emissario di Getty senior è riuscito a scattare al momento della consegna del miliardo e 700 milioni di lire, sborsati dall'uomo più ricco del mondo per salvare la vita al maggiore dei suoi quattordici nipotini, il diciassettenne Paul III. Francesco Santini