Si è avvelenata con i barbiturici subito dopo la morte del figlio

Si è avvelenata con i barbiturici subito dopo la morte del figlio L'autopsia ha chiarito i dubbi sorti sulla tragedia Si è avvelenata con i barbiturici subito dopo la morte del figlio Escluso eh" abbia posto fine lei stessa alle sofferenze del giovane - L'ex marito: "Avevamo divorziato, non sapev che Roberto fosse tanto grave" - Altro episodio: si finge poliziotto e rapina un passante E' stata chiarita li. modo definitivo la tragedia di via Revello 47. Maria Grazia Moni errino si è uccisa dopo aver trovato il figlio Roberto morto per una grave malattia polmonare. Tjo ha accertato la perizia sui due corpi compiuta ieri mattina dal prof. Balma Bollono nell'Istituto di medicina legale. Il sanitario ha stabilito che 11 giovane era da tempo sofferente. Le lunghe cure in ospedali e cliniche erano state inutili. Il suo organismo deperiva di giorno in giorno e non ha retto ad un nuovo violento attacco. Quando la madre lunedi mattina lo ha visto immobile sul letto, ha scritto al suo legale aw. Giorgio Barberis una lettera d'addio e si è tolta la vita inghiottendo barbiturici. Maria Grazia Monferrino si era separata dal marito Lorenzo Noci di 61 anni, nel 1954, quando Roberto aveva poco più di sei anni. Poi il 14 giugno del '72 i coniugi avevano divorziato. L'uomo, farmacista a Crusinallo vicino ad Omegna, si è risposato. Ieri mattina ha avuto la notizia della tragedia: « Non sapetio nulla delle condizioni di salute di Roberto, quando ci slamo incontrati l'ultima volta per il divorzio, Maria Monferrino mi ha detto che stava bene. Io non l'ho neppure riconosciuto dalla fotografia apparsa su "La Stampa": l'avevo visto l'ultima volta all'epoca della separazione da mia moglie ». Nel frattempo è proseguita l'inchiesta dei carabinieri di Pozzo Strada. Vogliono far luce sulle condizioni economiche della Monferrino. Secondo alcuni co- noscenti non erano soddisfacenti. La donna era stata licenziata da un farmacista di via Duchessa Jolanda nel novembre dell'anno scorso e non aveva più trovato lavoro. Sembra che confidandosi con qualcuno abbia detto: « Non so che cosa mi riserva il futuro». Ma il dramma dominante era costituito dalle condizioni di salute del figlio. Quando lo ha visto morto, la vita le è apparsa insopportabile. * Ingenua — e non riuscita — rapina a un passante: l'aggressore si è spacciato per un agente di polizia, l'altro non gli ha creduto. C'è stata una lotta, i due sono finiti avvinghiati nell'androne della caserma dei pompieri e il rapinatore è stato arrestato dagli agenti di una « Volante » di passaggio. Erano le 2,30, Giuseppe Congni, 40 anni, via Arduino 6, rincasava. « Camminavo in fretta in corso Regina Margherita — ha poi dichiarato alla polizia — anche perché faceva molto freddo ». All'improvviso un uomo gli si è parato davanti: <i Sono un poliziotto, devo controllarti i documenti. Dammi il portafogli ». Congiu stava per obbedire, poi ha avuto un dubbio: « Non ne vedo il motivo. Prima mi dimostri di essere un agente ». E l'altro, minaccioso: « Se non obbedisci, ti buco la pancia con una rivoltellata ». I due sono venuti alle mani, sono rotolati sul marciapiede, sono finiti nell'atrio della caserma dei vigili del fuoco. I pompieri 11 hanno bloccati, quando è passata una « Volante » hanno consegnato 11 rapinatore agli agenti. In questura l'uomo è stato identificato per Antonio Verdone, 19 anni, corso Novara 35, e arrestato. ★ Una giovane di Settimo, sposata e madre di un bimbo di 4 anni, è stata minacciata di morte in casa della madre da due uomini armati. Probabilmente si tratta della reazione di un corteggiatore respinto. Erano le 9,30 di ieri, Oriana Monesi, 22 anni, via IV Novembre 12, era in via Sondrio 7 dalla madre, Fernanda, 50 anni. E' squillato 11 campanello, senza so¬ spettare nulla la giovane ha aperto la porta. Si è trovata di fronte due uomini mascherati, pistola in pugno: « Adesso sappiamo dov'è tuo figlio — hanno detto gli sconosciuti — lo ammazzeremo insieme con te ». Poi sono corsi giù dalle scale. Sconvolta, la ragazza ha raccontato alla madre che da alcuni mesi un uomo la importunava per strada, l'attendeva sotto casa, le telefonava facendole continue proposte: « Lascia perdere tuo marito, vieni a stare con me». Il fatto è stato denunciato ai carabinieri. Antonio Verdone arrestato dalla Mobile per la rapina

Luoghi citati: Omegna