Era ricercato sotto l'accusa di detenzione di stupefacenti

Era ricercato sotto l'accusa di detenzione di stupefacenti Era ricercato sotto l'accusa di detenzione di stupefacenti Uno dei presunti complici è stato bloccato mentre usciva da un albergo di Alessandria (Dal nostro corrispondente) Alessandria, 16 gennaio. Un calabrese (è nativo di Locri, in provincia di Cosenza) residente a Roma in via Zefferino Papa 41, il cinquantottenne Antonio Femia, è stato arrestato stamane ad Alessandria mentre usciva dall'albergo dove aveva preso alloggio tre giorni fa. Colpito da mandato di cattura del giudice istruttore di Roma dottor Amato per detenzione di sostanze stupefacenti (cocaina), a lui si interessa anche la procura della Repubblica di Lagonegro: sarebbe implicato nella vicenda del rapimento di Paul Getty junior. Nella tarda serata, su disposizione del sostituto procuratore dottor Parola, è stato trasferito a Roma scortato dai carabinieri. Il risvolto alessandrino del caso Paul Getty è venuto alla luce nella prima mattinata dopo una telefonata del dottor Balazzone della questura romana al dottor Feola, capo della Mobile. Antonio Femia, che era sceso all'albergo Domus di viale Savona, risultava implicato con Giuseppe La Manna, di 48 anni, abitante a Roma in via SS. Pietro e Paolo 72 — pure arrestato nella mattinata di oggi — e con Domenico Barbino, 27 anni, portantino al policlinico romano «Gemelli» in una vicenda di droga e di armi da guerra. Il Barbino, però, la notte scorsa era stato arrestato nella sua abitazione romana perché in¬ dicato come uno dei sospetti rapitori di Paul Getty. A questo punto la posizione del calabrese, che ad Alessandria era giunto, egli dice, per la sua attività di commerciante in vini, si aggravava. Il dottor Feola informava il questore De Stasio disponendo l'invio di una Volante all'albergo Domus. L'agente Gori, lo stesso rimasto ferito sere fa nel tentativo di domare una furiosa rissa, ha incontrato il Femia nella sala d'ingresso dell'albergo mentre stava per uscire (pochi minuti dopo e forse sarebbe scomparso), quindi lo ha invitato in questura. Visibilmente turbato, il calabrese ha seguito l'agente e l'autista Calcante negli uffici della Mobile ed è apparso scosso da un violento tremito. Il Femia, comunque, in questura non ha voluto parlare. Si è limitato a telefonare al suo ufficio romano chiedendo di «mettersi immediatamente in contatto con l'avvocato». Perché Antonio Femia fosse ad Alessandria non è stato stabilito. Altre volte, comunque, il calabrese aveva soggiornato nella zona e la questura lo teneva sotto controllo per stabilire la natura dei suoi movimenti. Le indagini proseguiranno nei prossimi giorni. Considerato che l'arrestato viene collegato al rapimento di Paul Getty, si vuole stabilire se esista nella vicenda un risvolto alessandrino. f. m. Antonio Femia