Contestatori di Augusto

Contestatori di Augusto Conferenza della Storpili Mazzolarli alla Pro Cultura Contestatori di Augusto Il dissenso nell'antica Roma da Plauto alla diffusione del cristianesimo La contestazione non è un fenomeno circoscritto al 1968. I giovani che in tutte le grandi città americane, europee e anche giapponesi (fino alla grande esplosione del «maggio francese») scesero nelle piazze a protestare contro le alienanti strutture del sistema capitalistico, non hanno inventato una nuova tattica di lotta contro il potere. Lo ha dimostrato, ieri alla Pro Cultura, Lidia Storoni Mazzolarli parlando sulla «Contestazione nell'antica Roma». «Già Plauto — ha detto l'oratrice — dichiarò il suo dissenso verso la società in cui viveva regolata da severi quanto antiquati codici etici. L'austero paterfamilias della tradizione nelle sue commedie è sempre vittima di beffe e raggiri da parte del figlio che trama contro di lui con il servo. Il miles gloriosus che vanta le sue false imprese guerresche, deride apertamente il militarismo imperialista dello Stato». E' una sottile opera disgre¬ gatrice che tende ad intaccare i miti nazionali usando sarcasmo e sberleffi indirizzati ad un pubblico in prevalenza plebeo. Ma la contestazione a Roma si diffonde anche attraverso altre vie. «Il filosofo greco Cameade, venuto in Italia come ambasciatore nel Il secolo a.C, sollevò le diffidenze dei conservatori quando si divertì, in due conferenze, a dimostrare con rigore scientifico tesi contrarie sullo stesso argomento. La relatività di tutte le certezze, il dubbio come metodo di indagine, non sono ben accetti dal rigido dogmatismo statale». Molti filosofi furono espulsi. Le loro dottrine erano ritenute pericolose per l'ordine sociale. La polemica, contro il sistema venne sostenuta dagli scrittori e dai mistici. Lucrezio scriveva: «Un tempo si poteva morire nelle caverne sbranati dalle fiere. Era certo meglio allora, piuttosto che incolonnati dietro una bandiera come accade oggi». Virgilio, ogni volta che parla della guerra, la definisce «horrida». Contestatori accaniti furono i seguaci delle religioni orientali della salvezza. Ma il dissidio più forte e violento con il vecchio sistema di vita si sviluppò dopo la diffusione del cristianesimo. L'ecumene cristiana creò un'autentica alternativa allo Stato romano. Nei primi due secoli di vita la nuova religione fu «fortemente contestatrice» e offrì un nuovo codice morale e sociale. Poi il cristianesimo diventò religione di Stato e dovette a sua volta subire varie contestazioni: «Basta pensare alle prime eresie che quasi sempre avevano una base di ribellione sociale come il Donatismo ». Esempi di questo tipo sì possono incontrare risalendo i secoli fino all'età contemporanea. «Forse si tratta di curiosità antiquarie — ha detto la Storoni —. La conoscenza della storia ci abilita però a capire meglio il presente».

Persone citate: Lidia Storoni, Storoni

Luoghi citati: Italia, Roma