Per la crisi del petrolio di Giulio Mazzocchi

Per la crisi del petrolio Per la crisi del petrolio Il costo della vita +1,7 in dicembre E' il più alto del '73 - Rispetto al dicembre '72 l'aumento è stato del 12,3 per cento (Nostro servizio particolare) Roma, 16 gennaio. Il petrolio ha provocato in dicembre al regime dei prezzi italiani ciò che già aveva provocato il precedente mese in altri Paesi, che avevano aumentato benzina e gasolio prima di noi. In dicembre, infatti, il « costo della vita», cioè il metro statistico che misura il rincaro dei prezzi per una famiglia tipo d'operai o d'impiegati, è aumentato in Italia dell'1,7 per cento. Il più alto aumento mensile dello scorso anno, forse il maggiore in Italia dopo gli Anni 50. L'aumento del costo della vita di dicembre è il risultato medio fra le crescite dei seguenti « capitoli di spesa»: + 0,9 per cento l'abbigliamento, + 1,3 i beni e servizi vari, +1,5 l'alimentazione, + 13,7 l'elettricità e combustibili, mentre è rimasta ferma la spesa per l'abitazione. Senza il rincaro del gasolio per scaldare, quindi, l'aumento mensile del costo della vita sarebbe stato contenuto in poco più dell'I per cento, all'incirca come in ottobre e novembre (+ 1,1 per cento per volta), dopo la serie di aumenti di solo mezzo punto in luglio, agosto e settembre. Il peso che i prodotti petroliferi hanno come spinta inflazionistica è oggi confermato dall'andamento dei prezzi al consumo in vari Paesi, ohe l'Istat pubblica per il mese di novembre (si tratta d'una rilevazione omogenea). In quel mese i prezzi al consumo in generale aumentarono in Italia dello 0,8 per cento contro 0,7 in Belgio e Norvegia, 0,8 in Germania e Stati Uniti, 1,1 in Francia, 1,4 dn Austria, 2 in Gran Bretagna e 2,1 in Svizzera. In quasi tutti quei Paesi il prezzo della benzina era stato aumentato agli inizi di novembre. Da noi solo a fine mese. Il costo della vita in Italia, dopo la pubblicazione del dato di dicembre, appare cresciuto del 10,4 per cento nella media del 1973 rispetto alla media del 1972. A fine '73, poi, l'indice sembra aumentato del 12,3 per cento rispetto a un anno avanti, attestandosi a quota 129,1 preso il 1970 come base uguale a 100. Si tratta della più alta erosione annuale del potere d'acquisto delle famiglie avvenuta nell'ultimo quarto di secolo. Nei primi due trimestri dello scorso anno l'erosione mo¬ netaria è stata provocata dalla fluttuazione selvaggia della lira (dietro la quale stava una sensibile stasi della produzione, un forte aumento delle importazioni e una fortissima fuga di capitali). Nel terzo trimestre dello scorso anno la svalutazione è stata fermata dal « blocco » deciso dal nuovo governo. Nell'ultimo trimestre, infine, la perdita di valore è ripresa per il rincaro del petrolio. I Paesi produttori di petrolio ne hanno appena deciso un nuovo forte rincaro. Vari Paesi consumatori hanno già aumentato i prezzi di vendita interni dei prodotti petroliferi. L'Italia dovrà farlo entro breve. Si nutre una sola speranza: e cioè che il gasolio per scaldare già immagazzinato col prezzo attuale sia sufficiente a superare l'inverno, e l'aumento ricada in pratica sui consumi di fine '74. Ciò non può invece accadere per le benzine e gli altri prodotti, il cui consumo è pressoché costante tutto l'anno. Per protestare contro un aumento dei prezzi, « in modo palese o mascherato », che sarebbe già in corso all'ingrosso, i negozianti di Roma aderenti alla confederazione dei commercio hanno deciso di tener chiusi i negozi lunedì 28. Si oppongono, affermando che è un danno per tutti, i negozianti dell'associazione di sinistra. L'ufficio economico della Cgil invita il governo a rivedere la decisione con la quale ha aumentato il prezzo dei fertilizzanti. Giulio Mazzocchi