La "mediazione volante,, del segretario di State
La "mediazione volante,, del segretario di State La "mediazione volante,, del segretario di State Kissìnger di nuovo in Egitto Poi é ritornato in Israele Due colloqui con il Presidente egiziano; il capo della diplomazia americana ha dichiarato che sono già stati risolti il 75-80 per cento dei problemi, ma non ha precisato quali Assuan, 16 gennaio. Il segretario di Stato Henry Kissìnger, che continua a fare la spola fra Gerusalemme e Assuan (stamane ha lavorato fino alle quattro nella capitale Israeliana e ha dormito in tutto quattro ore), è tornato oggi nella città egiziana che ospita il presidente egiziano per un breve periodo di riposo; è la terza volta da venerdì scorso. L'incontro fra Kissìnger e Sadat è durato un'ora e mezzo. Dopo il colloquio è stato detto da parte di funzionari americani che il segretario di Stato affermava risolto « il 75-80 per cento dei problemi». Ma non ha detto quali problemi restassero da risolvere. Dopo il colloquio fra Kissìnger e Sadat, rallini ha conferito in privato con il capo di stato maggiore Mohammed Gamassy; hanno lavorato, si è appreso da funzionari egiziani, con due grandi carte geografiche. Alle sei del pomeriggio Kissìnger ha parlato con Fahmi. Il colloquio si è svolto nell'albergo ove il segretario di Stato aveva preso alloggio. Del gruppo di lavoro facevano parte anche Gamassy ed il sottosegretario di Stato americano Joseph Sisco. Alle otto e dieci Kissìnger ha incontrato una seconda volta Sadat. A tarda ora della sera è di nuovo partito per Gerusalemme. La divergenza tra Egitto ed Israele, come è noto, riguarda la controversa questione del « disimpegno militare » (cioè l'arretramento dei due eserciti) sulla linea del Canale di Suez. Secondo quanto già a questo proposito è stato fatto trapelare sia al Cairo che a Gerusalemme, Israele è pronto ad un ritiro delle proprie truppe nel Sinai fino ad una linea ad una trentina di chilometri dalla riva del Canale. In cambio pretende una rapida riapertura del Canale ed il permesso di transito anche al naviglio israeliano. L'Egitto, però, vuole che tale ritiro sia effettuato rapidamente (al massimo entro le prossime due settimane e non sei come si dicono disposti a fare gli israeliani) e chiede inoltre che questo ritiro sia ufficialmente considerato come da prima fase della restituzione di tutti territori arabi occupati. Proprio questo, tuttavia, sembra essere lo scoglio più duro, perché i capi di Israele non vogliono assumere alcun impegno del genere fuori dei negoziati di Ginevra, in cambio, si precisa, di adeguate garanzie per il mantenimento di una pace quanto più a lungo duratura possi bile. La soluzione di compro messo non è comunque prò prio imminentissima, hanno spiegato i più vicini collaboratori del segretario di Stato, perché prima che possa divenire operante Kissìnger deve tornare ancora una volta a Gerusalemme per ottenere il beneplacito definitivo anche dell'altra parte in causa. E infatti stasera, dopo il secondo colloquio con Sadat, il Segretario di Stato è ripartito in Israele. Sul fronte del canale di Suez, intanto, sono continuati per tutta la giornata scontri più o meno violenti. (Ansa - Vpi) Mosca, 16 gennaio. Il ministro degli Esteri sovietico Andrei Gromiko si è incontrato oggi a Mosca con l'ambasciatore egiziano nell'Urss Yahya Abdel Kader. Un breve comunicato diffuso dalla Tass riferisce che la conversazione si è svolta «in un'atmosfera amichevole» (Ansa)
Persone citate: Andrei Gromiko, Fahmi, Henry Kissìnger, Joseph Sisco, Mohammed Gamassy, Sadat, Yahya Abdel Kader
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