E' un talento naturale ora altre la seguiranno di Giorgio Viglino

E' un talento naturale ora altre la seguiranno E' un talento naturale ora altre la seguiranno // successo di Claudia giunge a completare una serie breve di giornate stupende dello sci Italiano. E' un'affermazione clamorosa, storica non solo sul filo arido delle statistiche, ma per la testimonianza che reca di una crescita totale di tutto lo sci azzurro. E' Il premio a chi ha saputo Impostare un lavoro serio, poco all'italiana per Intenderci, che invece di esprimere qualche raro fenomeno sa valorizzare quei pochi e attorno ad essi costruire un gruppo compatto che gradualmente fa squadra. E' successo nella squadra maschile, sta accadendo a tappe persino accelerate nel settore femminile. Lei, Claudia Giordani, è il talento naturale, Il fenomeno se vogliamo. Adesso sarebbe facile dire che tutto era previsto, che la progressione continua pur se rapida, conseguita attraverso I primi risultati delle gare di fine stagione dello scorso anno e continuata con le prime del '74, doveva portare come conclusione naturale a questa vittoria, ma il successo rimane, per chi lo valuta da lontano per una volta, clamoroso e fondamentalmente inaspettato. E' un poco come il discorso di qualche giorno la, per I cinque azzurri classificati ai primi cinque posti a Berchtesgaden. Logico sì, ma improbabile. La situazione dello sci italiano fu un tempo piuttosto rosea. Erano gli anni di Celina Seghi, che rimase In lizza fino ad accompagnare il successo delle Marche!Il, della Minuzzo. Quindi vennero le due sorelle Schlr, e in progressione successiva Pia Riva e Giustina Demetz. Purtroppo fu un declino lento e costante. Fu sbagliata l'intera impostazione del settore, si favorì un certo divismo egoista da parte della prima donna, e per giustificare Insuccessi e debolezze si cominciarono ad accampare scuse. Fu la fine per tutte e il taglio netto di un anno fa dopo le Olimpiadi di Tokio fu indispensabile. Le polemiche vuote di chi non ha altri argomenti, sfiorarono appena le ragazzine promosse di colpo o quasi dalle gare di club o di zona, al gran giro internazionale. Fu un anno difficile e II merito grande di aver pilotato la sua mini-squadra in un oceano in tempesta è di Franco Arrigoni che ha trovato alla fine di una sola stagione una campionessa In Claudia, una moglie e la probabile numero due della nazionale in Cristina Tisot, e tante ragazzine In piena crescita tecnica e fisica. Cosa differenzia Claudia Giordani, studentessa romana di nascita e milanese di cultura e mentalità, da Lidia Barbieri, campionessa mancata degli Anni Sessanta? Certamente non la condizione sociale, il grado di istruzione, la passione per lo sport. Piuttosto l'ambiente In cui le due ragazze hanno agito In tempi differenti: lo snobismo di allora, l'entusiasmo di adesso. Claudia, come del resto tutte le altre ragazze della squadra A, e quelle più giovani — quindici o sedici anni non più — della « B », e le bambine della leva giovanile non hanno mai dimenticato di essere atleta. Nell'estate quando I periodi di allenamento collegiale finivano, ciascuna aveva un suo programma personale che doveva seguire nel luogo dove si trovava. Claudia alle sei di una serata qualunque di agosto si allenava sulla spiaggia ormai deserta di Milano Marittima, oppure a ottobre era all'Arena con le atlete delle società milanesi a Improvvisare un salto In lungo di 5,20, uno sprint sui cento metri, una prova di fondo. Come Messner è stato l'artefice della maturazione atletica degli atleti, Chicco Cotclli, Il fratello più giovane del direttore tecnico delle squadre nazionali, è l'ideatore dell'allenamento scientifico per le ragazze. Il complesso del tecnici coordinato da Bruno Angelini, è completato da Luciano Lazzaro e Antonio Sperottl. E' difficile vedere Peccedi o Messner tirare le lamine di un palo di sci, mentre per Arrigoni e compagni è un di più logico e normale, forse proprio quell'additivo che Infonde coraggio e ottimismo. Il futuro della squadra Italiana è sicuramente buono. A tempo lungo c'è soltanto da credere nei tecnici e aspettare la maturazione di tutti gli elementi giovani. Più Immediato però c'è II traguardo di St. Moritz, di quel campionati mondiali che certo non figuravano in nessun bilancio preventivo. Ora Claudia Giordani, più che mai capofila delle nuove leve dello sci mondiale, ha un obbiettivo preciso, una medaglia in tutte le specialità, una d'oro nella gran combinata. La campionessa azzurra non ha una gara preferita, è forte In gigante e I risultati lo confermano, ma forse lo è ancor di più in slalom con quella sua angolazione perfetta e naturale che le facilita la rapidità di movimenti nei passaggi stretti. In discesa su due gare effettuate è giunta sempre fra le prime dieci, quarta all'esordio — un ginocchio in disordine e qualche timore — ottava In quella successiva dopo aver sbagliato quasi tutto. Non c'è nessuna come lei né fra le anziane, né fra le giovanissime: Proell, Drexel e Nadig hanno un * buco » In slalom, Serrat, Emonet, Zechmeister in libera. C'era soltanto la Debernard ma si è infortunata e ora bisogna risalire più indietro per trovare sciatrici mediamente complete. Ecco perché c'è un posto in combinata anche per Cristina Arrigoni che la selezione limitata dei mondiali porterà avanti nei gruppi di merito. Viene un successo dalla Giordani, vogliamo qualcosa anche dalla sua numero due: è logico e poi se no l'ottimismo di Arrigoni e Lazzaro su chi si può esercitare? Giorgio Viglino

Luoghi citati: Berchtesgaden, Marche, Milano, Tokio